È il 25/4/1947, quando in quel di Amsterdam nasce "il profeta del gol"; Johan Cruijff. A soli 10 anni, l'olandese entra a far parte delle giovanili dell'Ajax; che lo inserirà in prima squadra nel 1964; anno in cui segna la sua prima rete da professionista. Un anno dopo, la squadra della capitale olandese sta attraversando un periodo molto buio; ed ecco che in panchina sale Rinus Michels.
Quest'ultimo cambia la filosofia del gioco della squadra, portando a una difesa più alta, possesso palla veloce, verticalizzazioni e scambi di posizione. Così facendo, il mister ha tirato dai propri calciatori il meglio di sé, migliorando le loro caratteristiche portando un calcio affascinante e vincente; vincente soprattutto: bastI pensare che quella corazzata conquistò sei campionati nazionali e 3 Coppe dei Campioni. In quel periodo, Cruijff vinse il pallone d'oro e ottenne anche la fascia da capitano.

Ma nell'estate del '73, poco dopo aver vinto la terza coppa dalle grandi orecchie contro la Juventus, il profeta dovette lasciare il club e si trasferisce al Barcellona per 3 miliardi di lire. Ed è qui che ritrova il suo vecchio allenatore Michels.
La prima stagione di Cruijff ha un inizio pessimo: lui esordisce solo a fine ottobre per problemi contrattuali; e in quel momento la squadra si ritrovava nei bassi fondi della classifica. Qualcosa però con il profeta cambia; i blaugrana vinceranno 10 match di fila e non perderanno 26 gare: a fine stagione il Barcellona conquista la Liga dopo ben 14 anni. A giugno di quell'anno, c'era anche il mondiale ad attenderlo con la sua amata Olanda; che però perderà la finale contro la Germania dell'Ovest.
A rendere meno amara quella sconfitta, però, fu la vittoria del suo terzo Pallone d'Oro.

Nel 1974-75 non ci sarà più Michels a guidare i catalani. Fu un duro colpo per "l'olandese volante" (così lo battezzarono i tifosi), che non trova pace con il nuovo allenatore Hennes Weiseiler. E fu così che il "Pelé bianco" lascia il calcio; all'età di 31 anni. Nel 1978 però, convinto dai suoi famigliari, l'olandese riprende a giocare e vola negli Stati Uniti; dove giocherà 2 annate con i Los Angeles Aztecs e una con i Diplomats. Nel 1981 fa ritorno in Europa; dove verrà ingaggiato dal Levante per 4 anni; per poi ritirarsi.Il "Pelé bianco" era un giocatore completo; univa la finalizzazione a una visione di gioco da capogiro, rendendosi insuperabile da fermo e anche nei dribbling.

LA RIVOLUZIONE CON LA TESTA
Siamo nel giugno del 1985 ed è passato qualche mese da quando Johan ha appeso i scarpini al chiodo. Nonostante non abbia ancora il patentino da allenatore, l'Ajax richiama il profeta per farlo sedere in panchina. Cruijff rimase fino al 1988 con il club che lo ha reso noto come calciatore; portando due Coppe d'Olanda e una coppa delle coppe; riportando alla squadra olandese un titolo europeo che mancava da più di 10 anni. Nel maggio dell'anno in cui si dimette da allenatore dell'Ajax; il destino vuole che nella vita del campione olandese ci sia un altro ritorno al passato: quello al Barcellona. È qui che Cruijff verrà definito il rivoluzionario: una squadra modificata da capo a piedi cedendo numerosi membri della rosa e ingaggiando nuovi giocatori. Una squadra che cambia totalmente volto; che conquista la sua prima Coppa dei campioni, una Coppa delle Coppe, una coppa del Re e 4 campionati consecutivi. Nel 1996 lascia le vesti 'allenatore per motivi di salute; tornando però nel 2009 occupandosi della selezione catalana. Si occupò della selezione fino a gennaio del 2013; per poi dare le dimissioni e lasciare per sempre la vita da Mister.
Dopo aver trascorso degli anni come dirigente nella società dell'Ajax e presidente onorario del Barcellona, Cruijff si dedica a se stesso per aver scoperto dei problemi gravi di salute.
La sua scomparsa risale al 24/03/2016 per un tumore ai polmoni.

 

Tre CITAZIONI CHE RAPPRESENTANO CRUIJFF

"Ogni allenatore parla di movimento, dice di correre sempre. Io dico: non correre molto. Il calcio è un gioco in cui si usa il cervello. Bisogna trovarsi nel posto giusto al momento giusto."
"La qualità senza risultato non porta punti, ma il risultato senza qualità è noioso."
"Nella mia squadra il portiere è il primo ad attaccare e l'attaccante è il primo a difendere."