Inzaghi perde un altro derby, dopo lo scorso anno nell'ultimo decisivo derby di ritorno con doppietta di Giroud e perde soprattutto un'altra trasferta con una delle squadre considerate da piazzamento Europeo, la Lazio. Personalmente non ho mai stimato granché il tecnico piacentino, nonostante alla Lazio abbia vinto una Coppa Italia e Supercoppa italiana, ma come avevo già scritto in precedenti articoli, molte sconfitte laziali erano per sue colpe, soprattutto in Europa.  I tifosi interisti si sono scatenati a fine partite, contrattando sui social l'allenatore interista, reo di non essere mai decisivo nelle partite che contano e perdere un altro derby, è una mazzata sul morale soprattutto interista, che in settimana inizierà la sua avventura in Champions con il morale sotto i tacchi. É pur vero che ogni partita è una partita a sé. La squadra é pure andata in vantaggio con Brozovic, ma se prendi tre goal e non riesci a capire che il pericolo era Leao, che era da marcare non un raddoppio di marcatura come aveva fatto l'Atalanta bloccandolo. Il Milan invece vince una partita sofferta, ma con grande merito da dare soprattutto di portiere Magnain, un fuoriclasse nel suo ruolo, che ha compiuto un paio di parate decisive nel finale, salvando i rossoneri. Ottimo ovviamente il protagonista della partita il portoghese Leao, per lui doppietta ed assist al centravanti Giroud, sempre pronto a farsi trovare pronto nei momenti decisivi e sempre pronto a dare tutto in campo, anche considerando la sua età non più da ragazzino.
Bene tutto sommato tutta la squadra, bene Bennacer e Tonali, promosso pure Calabria a pieni voti. Nell'Inter male la fase difensiva, male un centrocampo dove solo Brozovic ha cercato di arginare i rossoneri, ma non c'è stato filtro.  Inzaghi é ancora colpevole di una sconfitta che per me era evitabile, perché il Milan quando era attaccato ha mostrato non sicurezza, infatti ha subito due goal ed è stato salvato dal portierone. Milan batte Inter 3-2 e lo scavalca in classifica, sarà una bella lotta tra tante squadre, e stavolta chi indovina chi vincerà lo scudetto, sarà definito un mago.