La cosa che adoro di questo paese e del suo colto e arguto popolo è che si deve (s)parlare sempre degli altri e mai di se stessi.
Trovando di volta in volta il cavillo che fa più comodo per sviare i propri insuccessi.
E allora, dato che va in voga da settimane il classico massacro mediatico antijuventino, dove anche a scudetto già assegnato e nel giorno della festa si trova tempo da perdere per gettare fango su Madama e Buffon, ho deciso di impugnare la penna e scrivere sommessamente due righe sull'affaire de Vrij-Inter.

De Vrji, che come sanno anche i sassi, ha già firmato per i nerazzurri e che l'anno prossimo ne indosserà la casacca difendendone i colori sociali. De Vrji che nell'ultima giornata gioca titolare nella sua (ex) squadra contro la sua (futura) squadra. De Vrji che causa il rigore su Icardi che riapre la partita dando all'Inte la possibilità, poi concretizzata, di andare in Champions nella stagione 2018/19.

Ebbene, io sono sicuro che de Vrji sia un professionista serio e che stasera ha giocato al massimo delle sue possibilità. Una domanda vi pongo: se l'ultima partita fosse stata Lazio-Juve, a scudetto ancora da assegnare, con de Vrji già ufficialmente bianconero, cosa avrebbero detto gli sciacalli dalle loro postazioni?
Ma stasera si è giocato un inutile Lazio-Inter, perciò la cosa passerà in cavalleria.

Ah, dimenticavo. In Champions l'Inter si porta un bacino di utenza potenziale di 6.287.815, la Lazio soltanto 1.467.654 (dati Lega Calcio).