La poltrona di allenatore della Juve è vacante da circa un mese, tanto da indurre i supporters bianconeri a chiedersi se Agnelli e soci abbiano le idee chiare o stiano brancolando nel buio. Ad alimentare ulteriori incertezze, sul fertile suolo del calciomercato, ci pensano i Giornalisti e i giornalisti. La lettera maiuscola, in tal caso, è quel confine sottile che separa e distingue nettamente chi compie con onestà intellettuale il proprio mestiere e chi, in cerca di popolarità (probabilmente) suggerisce vie alternative alle presunta verità imposte dai poteri forti della carta stampata o dei media. Siamo di fronte a una disputa che non potrà placarsi neppure alla luce di eventuali comunicati ufficiali. Una disputa in grado di contrapporre gli incendiari e i pompieri. Chi alimenta il fuoco e decide consapevolmente di giocare con il medesimo, con tutti i rischi del caso e chi svuota gli estintori per sedare l'azione ignea.

Quali teorie vengono addotte dagli incendiari? Presunti giornalisti freelance o volti più o meno conosciuti e annessa flotta di youtuber al seguito millantano di un Guardiola in fuga dalla sponda blu di Manchester e promesso sposo di Madama. Si parla di un contratto faraonico da 24 milioni annui, in parte garantito dalla compresenza di Adidas e Maserati ad aiutare le casse bianconere. La Maserati è coinvolta, poi, in un curioso caso che coinvolge Lady Guardiola. La signora Cristina avrebbe, a detta loro, affittato per un anno una Maserati in quel di Torino. Non solo, si sarebbe avvalsa della consulenza medica del J|Medical, facendo visitare un minore all'interno della struttura. Una psicosi paragonabile all'arrivo, un anno fa, di CR7 in bianconero, con una sensibile differenza: partita dalla Spagna, la notizia ebbe facili riscontri anche in Italia. Una psicosi dai contorni alquanto ridicoli, dato che, per opera della fantasia di tifosi infoiati, si sono susseguite nevroticamente news riguardanti aerei in direzione Milano, avvistamenti, scie chimiche e visioni mistiche. Ogni uomo in compagnia di Fabio Paratici ha assunto, nelle ultime settimane, sembianze di collaboratori o familiari del tecnico catalano. Per non parlare di un video, diffuso nei giorni scorsi, dello stesso Guardiola che saluta in italiano una scuola calcio di Fano. Guardiola parla in italiano (!), ergo viene alla Juve. L'equazione scellerata di maldestri matematici juventini. Matematica e idraulica si fondono nella scoperta dell'acqua calda: Guardiola parla un italiano fluente, avendo militato, nel nostro Paese, tra le fila del Brescia e della Roma.

Naturalmente la psicosi di cui sopra non è da attribuire, direttamente, agli incendiari. Tuttavia è assimilabile quale immediata conseguenza dei loro insegnamenti. Apostoli e discepoli si fanno carico di tali insegnamenti e ne diffondono le proporzioni in lungo e in largo sulla latrina online (copyright di Tony Damascelli, autore di un magistrale articolo sulla disputa Sarri-Guardiola). Il tifoso juventino è ultraconvinto che il prossimo tecnico della Signora sia catalano e venga annunciato nell'immediato dopo la sentenza UEFA contro il City. Basta leggere i commenti sui social e cercare di interpretare l'autoerotismo ispirante teorie e complotti. Perché non vi è fiducia sulle azioni dei Giornalisti più quotati? Perché la figura del Giornalista, in questo periodo, è svilita e sottovalutata. Non ci scandalizziamo se qualcuno, assai influente in uno dei partiti di maggioranza del Governo, abbia paragonato il mestiere in questione al mestiere più antico del mondo. Agli occhi degli italiani i giornalisti si imbattono sulle strade delle notizie, offrendo prestazioni occasionali al miglior offerente. Il giornalista deve servire un padrone, sposarne la linea editoriale e chinare il capo di fronte a soprusi e ingiustizie. Il giornalismo sportivo non è esente da tale concezione. 

Un giornalista al servizio di un grande media o un grande quotidiano sportivo è tacciato di faziosità, pertanto da non prendere in considerazione, divulgando notizie distanti dalla realtà. Cos'è la realtà? Cos'è la verità? Sentirsi dire le notizie più accomodanti, nel tentativo di ignorare il reale andamento delle cose? Nell'affaire Sarri-Guardiola è proprio questa la disamina: lo juventino fa orecchie da mercante sul nome del primo, cullandosi sulle favolette di abili narratori, esaltanti le gesta dell'eroe catalano. Tutto molto bello, ma la realtà suddetta è un'altra cosa. I Giornalisti più accreditati, in questo caso nel ruolo di pompieri, hanno sempre ribadito con discreta convinzione la candidatura di Maurizio Sarri, quale successore di Allegri al soglio bianconero. Tre quarti della stampa sportiva, compresa quella inglese, confermano il forte interessamento della Juve per il tecnico toscano, ma la stragrande maggioranza juventina afferma l'esatto contrario. Perché, a detta loro, la trattativa per Guardiola è in uno stato più che avanzato, mentre Sarri è un'invenzione della stampa mainstream per distogliere gli juventini stessi dal reale status quo. Il modus operandi del "me l'ha detto una fonte autorevole", "me l'ha detto mio cugino" o "me l'ha scritto il fratello dello zio di mio nonno" è la linea condivisa dagli appassionati di mercato. Uno youtuber sgrammaticato o un arringatore di popolino battono, di gran lunga, chi questo mestiere lo svolge da una vita e con discreti risultati.

Naturalmente, il margine di dubbio circa l'approdo di Maurizio Sarri sulla panchina bianconera deve mantenersi piuttosto alto, senza un comunicato ufficiale. Può darsi che, alla fine di questa vicenda, qualora Guardiola divenisse realmente, al netto di smentite, allenatore della Juve, ribaltando l'attuale prospettiva, sarebbe doveroso porgere delle scuse ai personaggi di cui sopra, riconoscendone l'onore delle armi. Fino a prova contraria, è doveroso, per chi ama il calciomercato, prendere le difese dei professionisti, i quali davanti alle telecamere o per mezzo della carta stampata si prendono la responsabilità, mettendoci la faccia, di divulgare notizie, vere o false che siano. Anche la controparte merita lo stesso rispetto, mettendo anch'essa il proprio volto nelle notizie e notizione fornite. Il gusto per il sensazionale e i toni assoluti che accompagnano tali news, tuttavia, fecondano eserciti di fomentati e terrapiattisti del transfermarkt. Di sicuro, il messaggio lanciato potrà essere stato travisato dalle armate appena citate: trattasi di analfabetismo funzionale. Però il succo è uno e uno solo: spargere il fuoco su un terreno tutt'altro che ignifugo, in cerca di popolarità e attenzioni\condivisioni.

Il tifoso juventino medio, se Sarri venisse ufficializzato sulla panca dello Juventus Stadium, rimarrebbe ustionato dal fuoco degli incendiari, ignorando l'aiuto teso dai pompieri. Lo stesso tifoso juventino che lo scorso anno prendeva per i fondelli i propri rivali, rei di aver creduto\sperato nell'approdo di Modric alla Pinetina. Anche il sottoscritto, nell'attesa di un segnale dalla Continassa, corre il rischio di una colossale figura barbina, nell'aver imbastito un pippone contro incendiari e relativi complici. Era doveroso, in my humble opinion, al tempo stesso, prendere le distanze - non che importi a qualcuno, ma a titolo di sfogo personale - dalle fiamme che imperversano da un mesetto nel mondo zebrato. "Partono tutti incendiari e fieri, ma quando arrivano sono tutti pompieri", cantava Rino Gaetano. Chissà cosa inventeranno per distruggere i castelli di sabbia finemente edificati. Chissà cosa inventerò, se mi fossi sabgliato sul loro conto..