Erano gli anni '80 e queste due squadre si contendevano il titolo. Le Roi Platini contro l'Ottavo Re di Roma, Falcao. Liedholm contro Trapattoni. Boniperti contro Dino Viola.
Roma-Juve non è una partita, ma un bollettino di guerra. Una guerra di nervi combattuta su più fronti: dal campo al mercato, passando per dichiarazioni al veleno concepite prima, durante e dopo le ostilità. Carlo Vanzina, nella sua pellicola "Vacanze in America", ha inscenato una sfida fra gruppi di tifosi delle due squadre, sul suolo americano, in uno di quei periodi, gli anni '80, in cui il match valeva molto più dei semplici due punti, in caso di vittoria. 

C'era una volta la moviola. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del gol di Turone (anche detto "er go' de Turone"). Una marcatura annullata per fuorigioco e ben presto divenuta slogan anti-Juve. Qualcuno si stracciò le vesti, catalogando l'episodio quale ennesimo aiutino elargito a Madama. Pare che, con le tecnologie attuali, sia stato stabilito l'effettivo offside del difensore giallorosso. E buonanotte ai suonatori. Poi ci fu la rimessa laterale di Aldair, misteriosamente disturbato dal guardalinee, il quale propizia la corsa di Ravanelli verso la porta. Qualche anno dopo, Deschamps falcia Gautieri in area Juve. L'arbitro fa orecchie da mercante e sorvola, negando un penalty solare ai giallorossi. Proteste bianconere per lo scontro diretto del 2001. Cambia la normativa sugli stranieri, vigente in Italia, così da permettere a mister Capello di schierare Nakata, decisivo ai fini del risultato (2-2).

Juve-Roma del 2014 è una fiera dell'Est. E venne Maicon che toccò la palla con il braccio (forse fuori area), che insospettì Rocchi, che alla Juve un rigore fischiò. E venne Pogba, che cadde in area (o forse poco fuori), che fu visto da Rocchi, che alla Juve un rigore fischiò. E venne Bonucci che tirò al volo, che trafisse Skorupski, che non vide bene il pallone (fuorigioco passivo di Vidal), che entrava in rete, che il signor Rocchi poi convalidò. E venne Garcia che suonò il violino, che litigò con i tifosi juventini, che prese un rosso, che il signor Rocchi dalla tasca cacciò. E venne Totti, che la Juve giochi un campionato a parte, che ogni anno è la stessa storia, che ai microfoni prontamente tuonò.

"Mai alla Juve". Le ultime parole famose di tanti prodi cavalieri (o ninja che dir si voglia) senza macchia e senza paura. Don Fabio, mi scusi, potrebbe ripetere per favore? Chi non sarebbe mai andato alla Juve? Pur avendo rifiutato a mezzo stampa, di fatto, Capello sposò la Signora dopo il Lippi-bis. Un biennio cancellato da Calciopoli, con due scudetti in bacheca e una marea di campioni a sgambettare sotto i comandi del tecnico di Pieris. Emerson e Zebina, su tutti, seguono Capello, dopo l'avventura in giallorosso. Pjanic passa dalla Roma alla Juve per 32 milioni, ricoprendo tuttora il ruolo di playmaker della squadra. Boniek, tanto tempo fa, esegue il percorso inverso, rimanendo legato alle tinte romaniste e dividendo l'opinione del tifo zebrato. Sgarbi di Moggi a Franco Sensi in sede di mercato: Ferrara e Paulo Sousa vengono scippati sul filo di lana e messi a disposizione di Marcello Lippi. Sabatini soffia Iturbe a Marotta, nell'estate delle dimissioni di Conte.

Roma-Juve 4-0. Una bandierina divelta da Cassano ma non solo. Montero cambia i connotati a Totti con un calcione da antologia. Il quale Totti ricorda a Tudor il punteggio della gara e lo invita a tornare a Torino. Lichtsteiner, nove anni dopo, ripaga Lamela con la stessa moneta. Juve-Roma 4-0, un 4 mimato con le dita, un invito inequivocabile verso Caselle e un volo di ritorno in direzione Roma, da prendere nell'immediato. Minuto 94 di Roma-Juve, anno 2014. Lichtsteiner entra in area e vede Osvaldo (detto " 'O sbajo") libero di calciare. Palla in rete e gioia irrefrenabile per l'italo-argentino, il quale agita le orecchie, con le mani, come se volesse dire: "non vi sento!". Quoque tu, 'O Sbajo.

Musica, maestro! Roma-Juve, mai banale e (quasi) mai solo per le statistiche. Oddio, domenica la Juve entrerà in campo con il solo target di rimpinguare lo score di Ronaldo, ancora in lizza per la classifica cannonieri. Gli uomini di Sir Claudio vanno a caccia di punti per il quarto posto, sperando che il Genoa non si "scansi" contro l'Atalanta.
Il cantautore romano Stefano Rosso la definirebbe "una storia disonesta", articolata fra mille aneddoti, violini e violinisti. Garcia, come Paganini, non ha più ripetuto (il gesto).