Il tabellino “emozionale” di Sporting Lisbona – Juve

Quando arrivi a un punto che non te ne frega più niente di niente

- A pochi minuti dall’inizio della partita giunge la notizia che tutti noi aspettavamo con trepidazione: i 15 punti di penalizzazione non ci sono più! Neanche il tempo di gioire per la notizia e organizzare il classico trenino scandito dall’immortale Brigitte Bardò Bardò, (Bardot, Bardot), Brigitte Pesciò Pesciò, (Peugeot, Peugeot, n.d.r.) con la spontanea partecipazione di mio figlio, per la modica cifra di 50 euro, e di mia moglie e delle sue amiche, ottenuta in cambio della promessa di passare tutta una intera giornata all’IKEA di Collegno senza lamentarmi e mostrando sincero interesse per qualsiasi boiata salvaspazio esposta, che generasse curiosità o interesse da parte di una delle signore. Come dicevo: neanche il tempo di gioire, che immediatamente arriva un’altra notizia, capace di stroncare qualsiasi entusiasmo: nonostante l’annullamento della penalità, i personaggi coinvolti nella vicenda sono stati tutti riconosciuti responsabili di quanto a loro ascritto. In pratica, tutti i punti di penalità non comminati quest’anno, probabilmente lo saranno per la prossima stagione, e in quantità decisamente più rilevante. Se ogni giorno ha le sue angustie, quelle relative alla giornata di oggi dovrebbero essere ampiamente esaurite: l’esito della partita si preannuncia trionfale! Prendiamo il lato positivo, e teniamocelo stretto, finché dura! (Notizie e deduzioni) Illusorie

- Ascoltando la telecronaca del duo Pardo Stramaccioni mi si risvegliano ricordi risalenti a qualche mese fa, riguardanti le telecronache del duo Bizzotto Adani. Noto che Stramaccioni, come seconda voce ha uno stile praticamente identico a quello di Adani, solo meno mistico. Potremmo definire Stramaccioni la versione laica di Adani. Fateci caso: quando descrive ciò che vede, lo strama dà sempre l’impressione di essere sul punto di rivelare, sottovoce, chissà quale grande segreto, stando attento che nessun altro oltre te sappia nulla. Ciarlatano

- L’altra sera avevo dato del babbascione a Miretti… Ebbene, mi pento e chiedo scusa a Miretti. Infatti, sebbene in fase di impostazione, come da tempo assodato, non sia di certo un’aquila, e mettendo almeno su questo tutti d’accordo, come costruttore di geometrie abbia ancora bisogno di goniometro e squadrette, possiamo altresì affermare con certezza che, in quanto a fisico, non ha minimamente le caratteristiche per essere l’implacabile interditore che servirebbe a questa squadra, e men che meno il giocatore di gamba che possa garantire gli strappi di un Kostic o di un Chiesa, e nemmeno possiede la tecnica di un Cuadrado per saltare l'uomo e garantire la superiorità numerica nelle ripartenze… Babbascione!

- Rabiot partita dopo partita, è in costante miglioramento. Ma qual è il segreto di questa progressione inarrestabile di prestazioni? I bene informati parlano di una Veronique, mamma e procuratrice del centrocampista francese che, man mano che si avvicina la scadenza del contratto con la Juve, stia, poco alla volta, partita dopo partita, togliendo nel file segreto di configurazione di Rabiot, tutte le spunte dei vari limitatori di potenza associati alle funzioni di risparmio energetico che, in questi anni di Juve gli avevano da un lato impedito di dare il massimo delle sue reali capacità, ma anche di non essere però mai esposto in modo significativo al rischio infortuni. Adesso però che il contratto è agli sgoccioli, la dolce Veronique è nuovamente costretta a prendersi qualche rischio, attivando tutti i Boost segreti, con l’obiettivo di intercettare un nuovo DS speranzoso di portarsi in casa un campione. Pataccara

- Contrariamente alla maggior parte dei tifosi juventini, io amo Alex Sandro, e non certo, o meglio, non solo per le sue qualità di giocatore, ma soprattutto per le sue doti di pazienza e abnegazione; il suo sapersi adattare sempre a nuove richieste, senza protestare mai, senza mai dire: “questo non lo so fare. Alex Sandro è il prototipo del giocatore-navigatore GPS perfetto. Dovete sapere che personalmente nutro grandissima ammirazione per i navigatori. Essi hanno una caratteristica che tento sempre di fare mia, senza riuscirci: accettano con fiducia, senza polemiche, e senza scoraggiarsi o deprimersi qualsiasi cambiamento di programma. Un navigatore ti chiede dove vuoi che ti porti, e tu gli dici: vai all'aeroporto! Il navigatore prende e si avvia verso l'aeroporto. Quando è nei pressi dell'aeroporto tu cambi idea e dici: “no ho cambiato idea,” voglio andare al mare! Poi dopo un quarto d’ora: “riportami a casa, e lui senza protestare fa inversione ad U e ti riporta a casa, anche se, probabilmente, avrebbe preferito andare al mare. Il GPS, più mansueto di un asinello sardo fa quello che gli dici di fare, e mentre lo fa pensa: “se ha cambiato idea ancora una volta e ha deciso diversamente, avrà avuto le sue ragioni”. Il suo compito è di andare dove gli viene chiesto, senza discutere, senza fare domande; e beata la squadra di calcio i cui componenti si fidano completamente, incondizionatamente, umilmente gli uni degli altri perché di essi è la vittoria! Pazienti e vincenti

- Come ben sappiamo qualche giorno fa Lukaku è stato preso di mira da un gruppo molto numeroso di “tifosi” Juventini. Lukaku, dal canto suo, segnando il rigore che sostanzialmente decretava il raggiungimento del pareggio da parte dell’inter, mentre esultava per il rigore trasformato ha portato una mano sulla fronte facendo il saluto militare, mentre con l’altra mano puntando l’indice a contatto con la - bocca ha fatto un gesto interpretabile come qualcosa del tipo: “state zitti”. I giocatori del Napoli, vista questa recrudescenza di razzismo, di cui già normalmente i partenopei vengono fatti oggetto, hanno deciso di prepararsi ad una eventualità analoga. La risposta che i giocatori del napoli hanno pensato di adottare, qualora anche nei loro confronti si verificassero episodi dello stesso tipo sarebbe di utilizzare anche loro entrambe le mani, la prima per fare il gesto del dito medio, universalmente associato al classico “vaffanculo”, mentre con l’altra mano il gesto tipico di chi mette in guardia l’interlocutore del fatto che ci siano buone possibilità che la sua consorte abbia l’abitudine di avere con altri uomini frequenti ed intensi consessi carnali. Previdenti

- Non faccio in tempo a girarmi un attimo per cercare il telecomando, che tornando a guardare la partita mi accorgo che il minuto di gioco che prima era intorno al trentesimo del primo tempo, all'improvviso era diventato il quarantesimo. Osservando con ancora più attenzione mi accorgo che era sì il quarantesimo minuto, ma del secondo tempo! La spiegazione di questo fenomeno apparentemente paranormale era in realtà molto semplice: mi ero addormentato al trentesimo del primo tempo e mi ero svegliato a 5 minuti dalla fine della partita. Non sono neanche più in grado di contare quante volte mi sia già capitato di addormentarmi davanti a una partita della Juve, soprattutto di questa juve. Nulla di strano quindi in tutto questo, se non per il fatto che era la prima volta che mi succedeva con una partita di Coppe. Tornando indietro con la memoria a quando avevo 13 - 14 anni, mi è venuto in mente, quasi come un paradosso, di quanta trepidazione, quanta agitazione, quanta emozione  accompagnasse l'attesa della partita di coppe. Le uniche che era possibile vedere in TV. Vi farà forse sorridere, ma ricordo che da solo in salotto aspettavo che la partita iniziasse ed ero talmente teso da tremare tutto. Se qualcuno allora mi avesse detto che quarant'anni dopo, guardando le partite di Coppa mi sarei talmente annoiato da addormentarmi, gli avrei dato del pazzo! Invece è andata davvero così. Quando le cose non le hai, le desideri, le aspetti, e poi, quando riesci ad averle, le godi fino all'ultima stilla. Ora che guardare una partita della Juve è diventato quasi un dovere. Ora che conta quasi più il dato sul possesso palla o sugli expected goals piuttosto che il numero di gol fatti e subiti. Ora che dopo aver segnato un gol, invece di festeggiare come ti verrebbe spontaneo fare, sei costretto dagli sponsor a riprodurre una pantomima studiata ore e ore davanti ad uno specchio, può succedere che si arrivi a un punto in cui del calcio, della Juve, dei punti tolti, poi ridati e forse tra un po’ nuovamente tolti, e di tutto questo circo grottesco, che un tempo era uno sport, di cui si è poco alla volta smarrita l’umanità, non te freghi più niente. Stanco