Negli ultimi giorni il calcio italico è stato scosso da numerosi avvenimenti.
Il primo colpo di scena c'è stato a Roma, dove la proprietà americana dei giallorossi ha deciso di esonerare Mourinho dopo l'ennesima brutta prestazione con sconfitta dei capitolini contro il Milan. Al suo posto hanno scelto l'ex bandiera De Rossi, amato dai tifosi sebbene povero di esperienza in panchina.
A me il tecnico portoghese non è mai piaciuto per carattere, modi di fare e gioco (?) che pratica con le sue squadre. Per cui non riesco a spiegarmi il lutto che ha colpito la tifoseria romanista. Loro che negli ultimi anni hanno vissuto il calcio spettacolare di Spalletti e che si è visto, sebbene a corrente alternata, anche con i tanto bistrattati Garcia, Di Francesco e Fonseca, disperati per l'esonero dell'anticalcio Mou.
Avesse almeno portato risultati... In due anni e mezzo ha conquistato la miseria di una Conference League e basta. Non è mai riuscito a centrare la qualificazione in champions e nemmeno a vincere una coppa Italia che poteva essere alla portata.
Il cammino europeo è stato positivo ma anche agevolato da sorteggi favorevoli e comunque sempre nelle coppe minori. Sembra che i tifosi si siano fatti intortare dal profeta di Setubal e dai suoi modi da capopolo piuttosto che analizzare serenamente i risultati da lui ottenuti con la rosa a disposizione.

Nel frattempo è giunto il momento delle semifinali di Supercoppa Italiana. Questo incomprensibile nuovo format della competizione che aggiunge un'ulteriore partita alle già tante gare stagionali e per di più disputate nella "splendida" cornice araba per quattro spiccioli in più, con quattro gatti sugli spalti che si aspettavano di vedere Milan e Juve e invece si son trovati Fiorentina e Lazio.
Comunque sul campo il Napoli di Mazzarri, con il nuovo assetto più difensivo (bentornato caro Walter), ha avuto la meglio sulla Fiorentina di Italiano, propositiva come sempre e come sempre piuttosto spuntata. Mentre l'Inter ha poi sconfitto agevolmente la Lazio di Sarri che non ha nascosto fin dal principio il suo disprezzo verso questa formula del torneo e il viaggio all'estero e sembrava volersene tornare al più presto in Italia.

E giungiamo così al fine settimana dove si è giocata una parte del 21esimo turno di campionato.
La Juve di Allegri, con un ritrovato Vlahovic, ottiene la vittoria in quel di Lecce e si issa in vetta alla classifica approfittando del rinvio di Atalanta-Inter. La Roma, di De Rossi all'esordio, ottiene una vittoria più sofferta del previsto contro il Verona ma a tenere banco sono stati gli incresciosi fatti accaduti al Friuli di Udine (ora Bluenergy Stadium).
In merito a quanto accaduto io credo che il comportamento di Maignan sia inutile e non porti a nulla. Intendiamoci, piena solidarietà all'estremo difensore rossonero. Però vorrei sottolineare che, ogni qualvolta accade un fatto del genere, tutto ciò che si fa è abbandonarsi alla facile retorica, dirsi schifati da tali comportamenti e ripetere che non dovrebbero più accadere.
Ma poi di concreto non si fa nulla. Anche perché cosa si potrebbe fare? Davvero siete persuasi che si possa debellare la stupidità umana dal pianeta? Perché di questo si tratta. L'offesa è razzista, ma non credo che chi si comporta in questo modo lo sia necessariamente e lo conferma anche il fatto che tra le persone fermate ce ne sia uno che a sua volta ha la pelle scura. E anche perché, mai come in questo caso, la squadra sostenuta da questi "tifosi" annovera tra le sue fila molti più giocatori di colore di tante altre squadre, facendosi da sempre simbolo di multietnicità e d'integrazione.
Ma sanno che questo spregevole atteggiamento crea molto fastidio nei giocatori di colore e lo utilizzano per infastidirli.
E non trovo neanche giusto penalizzare la società e la parte sana del tifo con multe e chiusure degli stadi a causa di 10-15 idioti.

Cosa fare allora? Io credo niente più di quanto si sta già facendo. Adoperare i biglietti nominativi e le telecamere di sicurezza per individuare i responsabili e bandirli a vita dagli impianti sportivi. Com'è avvenuto in questo caso e come avvenne per analogo episodio con Lukaku in Juve-Inter di coppa Italia dell'anno scorso. Al massimo si potrebbe richiamare gli ispettori federali ad alzare i loro sederoni dai comodi posti dove si siedono a vedere le partite per farli andare nei settori dove si verificano questi orrendi ululati a sincerarsi dell'accaduto e ad aiutare nell'individuazione dei soggetti, visto che molti non sentono (o fingono di non sentire) come successe per Kean e Matuidi a Cagliari o per Kostic e Vlahovic a La Spezia (anche zingaro di *** è un'offesa razzista).
Mi rendo conto che il mio pensiero sia controverso ed oggetto di critiche ma questo è ciò che penso.

Tornando al calcio arriviamo a lunedì quando Napoli e Inter si affrontano per la Supercoppa Italiana. In questo scempio di formula almeno la finale è stata quella giusta tra i vincitori dello scudetto e quelli della coppa Italia.
Ma poco prima che le squadre scendessero in campo una triste notizia ha colpito tutti gli appassionati di calcio. La scomparsa del grande Gigi Riva. Un grande calciatore e un grande uomo. Colui che ancora oggi detiene il record di gol con la nazionale italiana (ben 35 in sole 42 presenze) e che è riuscito a portare un leggendario scudetto a Cagliari, la sua città d'adozione che non ha più abbandonato rifiutando a più riprese le offerte miliardarie di Juventus e Inter. Un uomo come non se ne vedono più da tempo e che anche nella seconda parte della sua vita, una volta smessa la carriera da calciatore, è risultato fondamentale nelle vesti di team manager della nazionale, aiutando con le sue parole e i suoi consigli decine di giovani calciatori che avevano in lui un punto di riferimento certo.
Ed è qui che si è verificata la peggiore delle nefandezze della scombinata trasferta araba. Nel corso del minuto di silenzio dedicato a Riva, svolto tra primo e secondo tempo della partita, una bordata di fischi ha sommerso il commosso saluto a quest'icona del calcio. Un fatto inspiegabile e ingiustificabile. Per me questo sarebbe bastato a stracciare ogni tipo di contratto con questa gente e a garantirgli che non avrebbero mai più visto una squadra italiana da quelle parti.
Ma questo non accadrà visto che in federazione vanno alla ricerca di quattrini ovunque, svendendo la loro dignità. E poi la Superlega sarebbe il male del calcio.
Fatto sta che in campo Simone Inzaghi ha avuto la meglio su Mazzarri, sebbene al termine di una partita combattuta e decisa dal solito Lautaro Martinez nei minuti di recupero, conquistando così la sua quinta Supercoppa e diventando il tecnico più vincente di questa manifestazione. Il Napoli, come spesso accade quando perde, recrimina sull'arbitraggio di Rapuano e il suo perentorio cambio di registro tra un tempo e l'altro visto che nella prima frazione ha concesso un po'di tutto ai nerazzurri, specie a Calhanoglu ammonito solo al quarto fallo, mentre nella ripresa ha iniziato ad ammonire al minimo contatto arrivando ad espellere Simeone per due ammonizioni nel giro di 5 minuti, entrambi per falli veniali. Tuttavia De Laurentiis, pur rimarcando gli episodi contrari, si è espresso in toni pacati e concilianti, così come aveva fatto in occasione della sconfitta dei suoi contro l'Inter nella gara di campionato che, anche in quel caso, vide alcuni episodi arbitrali favorire gli uomini di Inzaghi. Chissà cosa sarebbe successo se invece fossero capitati contro la Juve.

Proprio parlando di arbitri eccoci all'ultimo (per adesso) fattaccio di questi giorni. Ovvero l'intervista che Le Iene hanno realizzato con un arbitro di serie A il quale, col volto coperto e la voce distorta, ha denunciato pratiche poco chiare del mondo arbitrale, per lo più nel sistema di valutazione dei giudici di gara. Ma ha anche menzionato alcuni episodi arbitrali che secondo lui testimoniano che qualcosa non va. E in un'annata dove molti episodi sono capitati in favore dell'Inter, tanto da indurre qualcuno a parlare di Marotta League, il nostro cuor di leone che fa? Cita 3-4 episodi capitati in favore della Juve. Alcuni dei quali chiari ed evidenti per carità, come il rigore negato al Bologna, altri opinabili, come la manata di Gatti a Djuric del Verona e altri completamente inventati come il problema della posizione di Rabiot in occasione del gol decisivo contro la Roma. Si perché il nostro arbitro si dice sorpreso dal frame scelto per accertare la posizione del francese. Secondo lui si è scelto quello in cui Vlahovic, autore dell'assist, impatta il pallone arrivatogli da Kostic con Rabiot in posizione regolare. Invece, a suo modo di vedere, andava preso quello in cui il pallone servito da Vlahovic si stacca dal piede e, in quel momento, Rabiot si trova in fuorigioco. E questo spiega molto dei problemi arbitrali di questo momento. Perché il nostro sedicente arbitro di serie A dimostra di non conoscere il regolamento il quale, nella regola per stabilire il fuorigioco parla di pallone giocato o toccato e specifica anche che va considerato il primo punto di contatto, non l'ultimo o il momento in cui il pallone si stacca dal piede.
Ma forse l'autore del servizio Filippo Roma ha la Roma (squadra) anche nel cuore oltre che nel cognome e preferisce vedere cose che non esistono piuttosto che soffermarsi su quelle realmente accadute. Del resto negli ultimi anni questo è il suo terzo o quarto tentativo di infangare la Juve con i suoi servizi e non gli è bastato nemmeno quando un paio di anni fa fu clamorosamente smentito da Cesari, chiamato dallo stesso Roma ad analizzare tutti gli episodi arbitrali pro e contro i bianconeri, per stabilire se questi fossero effettivamente avvantaggiati.
Ma alla fine della sua disamina l'ex arbitro e ora opinionista di Mediaset stabilì che alla Juve mancava anche qualche cosa. E comunque, aspettando cosa ci riserverà in futuro quest'altra situazione, diciamo che per il momento questo è tutto.

Scusate se mi sono dilungato ma, come detto, quest'ultimo periodo è stato pregno di avvenimenti sui quali volevo esprimere il mio parere e di cui mi piacerebbe conoscere il vostro.