“I wouldn’t say I was the best manager in the business, but I was in the top one”. Questa frase racchiude emblematicamente il piú grande, il piú controverso, il piú irritante e invidiato allenatore della storia del calcio, e non solo di quello inglese. Trattasi di Brian Clough, leggendario manager che in una trentina d’anni (dalla metà degli anni sessanta fino ai primi anni novanta) vinse tutto ció che c’era da vincere in Inghilterra e in Europa. La leggendarietà dell’allenatore nativo di Middlesbrough sta nel fatto che riuscí a vincere alla guida di due “squadracce” (perdonate l’eufemismo), Derby County prima, Nottingham Forest poi, di cui raccolse le ceneri in Second Division fino a condurle ai trionfi in First Division e, fuori da ogni logica, in Coppa Campioni.
Come la stragrande maggioranza degli allenatori anche Clough ebbe un passato da calciatore, che tuttavia venne precocemente stroncato da un grave infortunio. Attaccante rapido e prolifico, di lui la leggenda del Liverpool Bill Shankly apostrofó: “É peggio della pioggia a Manchester; almeno quella ogni tanto smette.” Forse quell’infortunio fu una benedizione per Brian, che, appesi gli scarpini al chiodo, poté dedicarsi a quella che fin da subito si dimostró essere la sua vera vocazione. Incomició la carriera di allenatore nell’Hartlepools, per poi dirigersi verso Derby, riorganizzando da zero una squadra che ristagnava nell’anonimato della cadetteria inglese. Nella stagione 1971-72 l’incredibile exploit: vittoria della First Division (antenata dell’odierna Premier League) dopo uno straordinario testa a testa con Liverpool e Leeds United, deciso all’ultima giornata. Questa fu la prima occasione in cui il destino del nostro eroe s’intrecció con quello dei “The Whites”, guidati da uno degli allenatori piú famosi e in voga dell’epoca, Don Revie, acerrimo rivale di Clough, verso cui quest’ultimo non risparmió mai la sua lingua tagliente e le sue schermaglie provocatorie. Alla guida dei “Rams” avvenne uno degli episodi che descrivono al meglio la personalitá ambigua ma catalizzatrice di Brian Clough. Dopo Juventus-Derby County, semifinale della Coppa Campioni 1973 terminata 3a1 per i torinesi, convinto della malafede dell’arbitro tedesco Schulenburg, reo di aver “aggiustato” alcune ammonizioni contro il Derby, Clough esplose in un post-match che fece storia: accusó maliziosamente l’arbitro di essersi imboscato nello spogliatoio della Juventus e apostrofó gli italiani con il celebre “no cheating bastards will I talk to…I will not talk to any cheating bastards”, in cui il “bastards” dovrebbe essere propedeutico a qualsivoglia traduzione. Queste dichiarazioni causarono il naturale imbarazzo di Uefa e Football Association, rappresentando le prime avvisaglie di una guerra – quella tra Clough e la federazione inglese- che duró decenni.
Nel luglio del 1974 colpo di scena: Brian Clough rassegna le dimissioni da coach dei “Rams” e accetta l’offerta proprio del Leeds United. L’avventura duró solo 44 giorni, per la gioia dei suoi detrattori. Ancora legati indissolubilmente a Doc Revie, i giocatori del Leeds, in primis capitan Billy Bremner, si resero protagonisti di un vero e proprio ammutinamento, che in breve portó al licenziamento di Clough, il quale tuttavia si cauteló ottenendo dalla dirigenza dei provilegi economici enormi per l’epoca. Altra teatimonianza che siamo di fronte ad un genio.
Un genio, un uomo straordinario, un tattico innovatore e sui generis, che tuttavia non poteva prescindere dalla presenza del suo fidato secondo Peter Taylor, con cui condivise vittorie, tante, e sconfitte, rarissime.
Brian Clough ha sempre richiesto disciplina, obbedienza, abnegazione dai suoi giocatori, premiando, d’altro canto, chiunque lo meritasse. Le sue squadre, costruite da zero trattando in prima persona i calciatori -che 9 volte su 10 sono suoi fedelissimi- esprimevano un gioco veloce, aggressivo, palla a terra, sintesi perfetta di tradizione dell’English Football e innovazione tattica.
Il meglio di sé lo diede probabilmente al Nottingham Forest, altra squadra salvata dalle sabbie mobili della Second Division e condotta, non senza enormi sacrifici economici, alla vittoria della First Division nel 1978 e al doppio sbalorditivo trionfo in Coppa Campioni, nel 1979 1a0 contro gli svedesi del Malmö, e nel 1980 con lo stesso risultato ai danni dell’Amburgo.
“Non direi di essere il miglior allenatore al mondo, ma sono sicuramente nella top one.”
Honour and long life to you, Brian Clough.
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