Stasera a Ferrara il Milan torna in campo alla ricerca della terza vittoria di fila in campionato che gli permetterebbe di restare in corsa per l'ultimo posto disponibile per l'Europa League. La vittoria di domenica contro la Roma ha dato vigore ed entusiasmo, arrivata dopo una partita con ritmi lenti nel primo tempo, per via del gran caldo (giocare alle 17,15 non aiuta certamente lo spettacolo) e nel secondo tempo è arrivato l'uno-due che ha messo al tappeto la squadra giallorosso. Nel derby americano Elliott batte Pallotta ed il Milan ne approfitta della sconfitta del Parma e del pareggio del Verona.

A Ferrara non sarà ancora il turno di Ibra. Pioli non vuole rischiare, anche alla luce del calendario che metterà il Milan di fronte alla Lazio, alla Juve e al Napoli nel giro di pochi giorni. Ma con un Rebic così vale la pena non cambiare, utilizzando casomai lo svedese a partita in corso. Squadra che vince non si cambia, ma la squadra dovrà fare affidamento su tutti, come dico da molto tempo, se vorrà arrivare nelle migliori condizioni fino alla fine del campionato. E stavolta, secondo voci di corridoio, sembrerebbe che Pioli voglia fare due cambi, dando spazio a Calabria e Paquetà, al posto di Conti e Bonaventura. Un "turn over light" che permetterebbe di far riposare qualcuno e far sentire tutti importanti per il raggiungimento dell'obiettivo finale. Eh sì, perchè da tempo ci chiediamo se la società sia interessata o meno a partecipare alla prossima competizione europea che avrebbe comportato sicuramente dei sacrifici. I turni preliminari, in una stagione particolare come quella che finirà ad agosto e riprenderà dopo una breve vacanza, rischiano di essere un handicap per i rossoneri, ma sembrerebbe che la società voglia a tutti i costi l'Europa, anche se è quella minore. Come riportato da "Bollettino Milan" ci sono tre motivi importanti per cui vale la pena andarci:

1) Prestigio e immagine;

2) Ricavi e bilancio; 

3) Esperienza e crescita.

Il Milan non può rimanere per l'ennesimo anno fuori dalle coppe. Lo scorso anno per un solo punto svanì la qualificazione alla Champions e, successivamente, il Milan scelse di non partecipare all'Europa League accettando la punizione dell'Uefa che lo escluse. Quest'anno è l'unico obiettivo rimasto e club prestigiosi (vedi squadre inglesi come Manchester United e Chelsea, ma anche squadre spagnole come l'Atletico Madrid) hanno trovato un porto sicuro nella manifestazione che, all'inizio viene vista come un problema, ma successivamente diviene una ciambella di salvataggio per la stagione. Chiedere a Sarri che, nonostante numerose critiche, si congedò da Londra con la vittoria, nel derby contro l'Arsenal, della coppa minore.

Ed il "Bollettino Milan" pone il punto anche sul concetto di ricavi e di esperienza. Se per i primi, come viene fatto notare non sono paragonabili a quelli della Champions, vista la situazione economica non sarebbero da buttare soprattutto per il bilancio che avrebbe voci in attivo maggiori (diritti televisivi, incassi e sponsorizzazioni). Allo stesso modo hai pur sempre i tifosi che necessitano di competizioni nelle quali partecipare e sperare di vincere, la vetrina della coppa deve fare da traino.

L'ultimo, infine, faceva riferimento al concetto di esperienza. Se hai in mente di fare una squadra prevalentemente giovane, hai necessità di una competizione, oltre al campionato, allenante, che ti permetta di confrontarti con altre realtà e di acquisite quella esperienza che serve ovunque. 

Certo non stiamo parlando della Champions, quella è altra cosa e noi lo sappiamo bene, ma fare gli schizzinosi ora non è il caso.

Ecco perchè stasera a Ferrara va messo un altro mattoncino per raggiungere questo traguardo, anche se in questi giorni non si è parlato solo della partita ma anche di due notizie che riempiono le pagine dei giornali e sulle quali si discute sui social. La prima riguarda l'agognato rinnovo di Donnarumma. Il mio sogno, e spero quello di molti tifosi, è quello di veder diventare Gigio una nuova bandiera, come simbolo del Milan che verrà. Senza togliere nulla a Romagnoli, la fascia diverrebbe sua se solo firmasse in bianco o se ambisse a diventare capitano del Milan sulla scia di Rivera, Baresi e Maldini. 

Sembra finalmente che si è arrivati alla puntata finale, con le parti che si incontreranno a breve, con Gigio che ha fatto una scelta di cuore. I suoi detrattori, coloro che guardano solo a quanto guadagna e non alle prestazioni, quelle positive maggiori rispetto a quelle negative, non la penseranno così e continueranno a puntare il dito al primo errore, consci di avere solo questa motivazione per criticare, quello che si prospetta possa essere, il miglior portiere italiano nei prossimi anni.

Donnarumma, criticato in passato anche da me, per via delle scelte del suo procuratore che farebbe di tutto per portarlo lontano da Milano, ha dimostrato negli anni attaccamento e quel carisma che devono avere i giocatori che indossano la maglia rossonera. Se un giorno le strade dovrebbero dividersi, faccio parte della schiera di coloro che pensa che non sarà mai a parametro zero, sarà una scelta che non penalizzerà nessuna delle parti in causa. Anche stasera Gigio difenderà i pali della porta e sarà punto di riferimento per la difesa, che con Romagnoli e Kjaer sembra abbia trovato una coppia di centrali di sicuro affidamento.

L'altra notizia che poi non è nuova, ma di tanto in tanto salta fuori è l'interessamento di Arnault per acquisire il Milan. 

In un vecchio articolo, sempre su vivo per lei, avevo paragonato il francese ad un fantasma. Ricordo che quell'articolo aveva fatto storcere il naso perchè venne interpretato come un'offesa al Milan, paragonando i personaggi ad una barzelletta da raccontare. Qualcuno pensò che era il modo di buttare addosso fango alla società, cose che non era nelle mie intenzioni e che non farò mai, pur di attirare attenzione sul mio articolo. In realtà continuo a pensare che il francese, Monsieur Arnault, sia un fantasma. Tutti ne parlano e lui, da dietro le quinte come un fantasma dell'opera ancora non compare. Magari comparisse, sarei veramente entusiasta che un personaggio come lui, che con la sua azienda e i numerosi marchi che la compongono è conosciuto in tutto il mondo, per ridare entusiasmo e magari ricalcare vecchie sinfonie europee, che tanto suonavano in quel di Milano.

Ma ripeto, fino ad allora, fino a quando non lo vedrò con i miei occhi, Arnault rimane in quell'alone di mistero che, per fortuna, viene raccontato sui giornali.

Ed è Repubblica, che citando fonti della finanza inglese, parla di questo incontro che potrebbe andare in scena per la cessione del Milan. La valutazione che Elliott fa è cosa risaputa anche se, da parte del fondo statunitense, sono sempre stati lontani i tempi della futura vendita, prima occorre dare lustro alla società, mettendo a posto i conti e dandole quella rinfrescata aziendale che merita.

Ma la notizia continua a rimbalzare nei giornali, e nei siti internet, e si è scesi anche nei particolari. Il nome di Braida, gettonatissimo un suo ritorno a Milanello, viene menzionato anche in caso di una nuova proprietà. Ariedo dovrebbe, sempre secondo la fonte, ricoprire il ruolo di uomo mercato e per la panchina torna di moda il nome di Massimiliano Allegri.

Detto ciò il mio amico Luigi Milan detto "Zizzo" sarebbe il più contento di tale scelta. Ammira Allegri e vorrebbe rivederlo sulla panchina rossonera. La mia curiosità, casomai, nel caso si verificasse questa ipotesi, è vedere cosa ne pensano i tifosi milanisti. Non tutti sarebbero propensi per un ritorno del tecnico livornese, il quale negli anni ha legato il suo nome ai successi ottenuti sulla panchina bianconera, che per quelli col Milan. Anzi, qualcuno gli imputa di non aver vinto uno scudetto che era alla portata dei rossoneri, che poi finì alla Juve allenata da Conte, e fu il primo di una lunga serie, di cui ancora oggi si attende la fine. Altri invece, lo apprezzano come gestore di campioni e tattico, e ricordano la vittoria dello scudetto (partendo non certamente da favorito) e il buon lavoro fatto il terzo anno, con una squadra che era stata rifondata e aveva perso i suoi senatori più Ibra e Thiago Silva.

Non sappiamo come finirà. Sicuramente arriveranno di nuovo le smentite di rito, fino a quando non si metterà definitivamente la parola fine. Se è un sogno speriamo si avveri il prima possibile, anche se la notte di San Lorenzo è ancora lontana per esprimere questo desiderio.

Oggi è la notte di Spal-Milan. Quello che conta è prendere i tre punti, al resto penseremo dopo!