Era il mese di aprile e sul blog VivoPerLei scrissi una sorta di lettera a Sinisa Mihajlovic (Figli miei, ho la leucemia!) dove raccontavo tutta la sua carriera augurandogli una buona guarigione. 
Ieri pomeriggio abbiamo ricevuto una notizia molto ma molto triste: l'ex allenatore del Bologna ci ha lasciati a soli cinquantatré anni. Sembrava di aver sconfitto la leucemia e invece all'inizio del 2022 la malattia era tornata. Però, Sinisa non si è arreso, ha lottato con tutte le sue forze, ha ricevuto la solidarietà da parte della moglie, dei figli e di tutto il mondo calcistico. Miha si era scoperto un guerriero, come nel film "Il Gladiatore." 

Belgrado, Roma, Genova e infine Milano. In queste quattro città aveva vinto vari trofei da giocatore. Il nostro calcio scoprì un gioiello proveniente da Vukovar, che oltre a segnare vari goal stupendi, era amato e rispettato da tutti. Un'altra città che diede un messaggio di guarigione era Bologna. La gente si ricorda quando l'ex difensore, nell'estate del 2019, annunciava di aver contratto una forma di leucemia acuta. Dall'ora decise di sottoporsi alle cure e a sorpresa tornò sulla panchina rossoblù nella gara di esordio in casa contro il Verona. In quegli anni, ha contribuito alla salvezza del Bologna e l'affetto dei tifosi si faceva sentire.

"Il guerriero sa che è libero di scegliere ciò che desidera: le sue decisioni sono prese con coraggio, distacco e, talvolta, con una certa dose di follia."

Prendo in considerazione una citazione di Paulo Coelho. La dose fondamentale è combattere contro i nemici, curare la mia malattia e uscire vincitori, un pò come le battaglie che vediamo nei film o nei videogiochi. Questo era stato Sinisa. Il paradiso accoglie a braccia aperte una persona buona, col sorriso stampato, ma soprattutto era un pezzo di pane.
Un giorno Marko Arnautovic, disse in conferenza stampa delle bellissime parole all'allenatore rossoblù che per lui è stato un amico e un fratello:
"Per quello che ha passato nella sua vita bisogna togliersi il cappello e dire "chapeau. In questo caso mi ha già mostrato quanto forti bisogna essere nella vita."
Ora Marko giocherà per Mihajovic. Porterà nel suo cuore il ricordo, la fiducia e i consigli del maestro.
A Catania prese in mano una squadra che era sull'orlo della retrocessione. Il grande lavoro nel risollevare l'undici rossoazzurro è stato straordinario, avevi contribuito alla salvezza del club con un bottino record di 45 punti. I tifosi erano rimasti sbalorditi dall'enorme obiettivo raggiunto. Sinisa in poco tempo divenne un figlio di Catania, innamorato di quel mare cristallino di Cannizzaro che guardava al mattino quando apriva le finestre della sua stanza di hotel:
"Ogni mattina c’erano i pescatori che mi chiedevano cosa volessi mangiare. Loro andavano a pescare in cambio di magliette o biglietti, portavano il pescato allo chef che cucinava appositamente."
Le vittorie più belle erano quelle contro la Juventus in trasferta e in casa contro l'Inter, che a fine stagione conquistò il Triplete. Un nuovo "clamoroso al Cibali", quasi 50 anni dopo.
Quello fu il capolavoro di Mihajlovic e del Catania. Era il Catania di Mascara, Biagianti, Spolli, Silvestre, Izco, del “pitu” Barrientos, del “malaka” Martinez e di Maxi Lopez. 
Per Catania voleva dire coraggio. La società siciliana si stringe attorno alla morte del maestro che ha conosciuto la grandezza del popolo catanese:
"Siniša Mihajlović non è più con noi ma sarà sempre in noi. Lo ameremo ancora e ricorderemo il suo esempio di smisurato coraggio, profonda umanità, sano entusiasmo, puro amore per il calcio. Giunse a Catania nel dicembre 2009, a lui si chiedeva un’impresa: risollevare le sorti dell’ultima in classifica, della più seria candidata alla retrocessione. E fu "Miracolovic": salvezza anticipata ed esaltanti vittorie, sul campo della Juventus e all’Olimpico contro la Lazio. E ancora il 12 marzo 2010 in rimonta sotto la pioggia contro l’Inter del Triplete e nel derby col Palermo. Il suo carisma era la prima forza di quel Catania."
"Catania ti amerà ancora e noi ti ringrazieremo sempre per aver vissuto momenti epici. Il Catania SSD porge sincere condoglianze alla famiglia Mihajlović. La società rende noto di aver richiesto l’autorizzazione ad apporre il lutto al braccio sulle maglie dei calciatori della prima squadra e ad osservare un minuto di raccoglimento prima del fischio d’inizio di Catania-Trapani. Questo per ricordare un grande uomo e allenatore nello stadio in cui è stato protagonista."

Sono scioccato dopo questa notizia e ho capito soltanto una cosa: se ne vanno sempre i migliori.
Sinisa, la tua storia mi ha tanto colpito.
 Ora devi proteggere dall'alto la tua splendida famiglia che ti è stata sempre accanto.
Buon viaggio Guerriero
Pasqui