Cosa è stato in realtà Xabi Alonso?

Xabi Alonso è stato nel corso degli anni uno dei migliori centrocampisti della sua generazione capace di conquistare tra Inghilterra, Spagna e Germania ben diciotto titoli tra cui tre in nazionale. Aggressivo nel pressing e nei lanci lunghi e nelle verticalizzazioni, il giovane ha contribuito molto sul campo e ora sta trascinando il suo Bayer Leverkusen verso la sua prima storica vittoria della Bundesliga, ma anche per mettere alle spalle il cosiddetto "Triplete al contrario" avvenuta nella stagione 2001-02. Con la vittoria sul Mainz per 2-1, la squadra tedesca ha raggiunto l'ennesimo record: 33 partite consecutive senza perdere, meglio del Bayern Monaco. Ora non ci sono dubbi, se continua di questo passo, il campionato dopo undici anni di dominio bavarese si sposterebbe verso la Renania Settentrionale-Vestfalia a sud di Colonia.

Qual è la giusta ricetta che ha portato Xabi Alonso ai suoi giocatori verso un possibile successo? Il tutto condito con un modo di giocare che mai si era visto alla latitudine.

Le prime esperienze da allenatore

L'ex centrocampista una volta aver terminato la sua gloriosa carriera calcistica, ha conseguito nel 2018 il patentino UEFA e dopo aver militato al Real Madrid con il ruolo di allenatore della selezione Infantil A, venne annunciato come il nuovo tecnico della Real Sociedad B con la quale ha conquistato il suo primo trofeo vincendo la Segunda Division B (per intenderci la terza serie spagnola). Nonostante la promozione nella seconda divisione, la stagione del club spagnolo sarà maledetta con il consueto ritorno nella nuova Primera Division RFEF che nel frattempo ha sostituito la Segunda Division B.

Un nuovo modo di fare calcio

Una volta aver rescisso il contratto con la Real Sociedad B, Xabi Alonso viene scelto come il nuovo allenatore del Bayer Leverkusen che attualmente si trovava penultimo in Bundesliga con soli cinque punti raccolti in otto partite. L'allenatore spagnolo riesce a rigenerare la squadra e compie un autentico capolavoto con Le aspirine che conquistano la sesta posizione e sfiorando la finale di Europa League persa per mano della Roma in semifinale. Riconfermato anche per la successiva stagione, il club tedesco sta disputando un'annata da sogno e con questo record raggiunto ieri sera, la squadra tenterà per davvero di vincere il suo primo campionato e probabilmente i primati non si fermeranno qui. Xabi ha voluto affermare già all'inizio della nuova stagione di ricreare maggior controllo delle partite e guadagnare stabilità in questa nuova stagione. Inoltre ha totalmente cambiato il modo in cui sviluppa l’azione con molti più passaggi, generalmente più precisi, sia complessivi che dentro la trequarti e l’area avversaria, e diminuendo la lunghezza media delle giocate del portiere. Una caratteristica più importante è la versatilità tra l'utilizzo di una difesa a tre e una a quattro, passando da una all’altra in base al posizionamento più o meno aperto di Kossounou, difensore centrale di destra, e all’abbassamento di Grimaldo.

Alonso parte dalla necessità di posizionare quattro giocatori in posizione ravvicinata sui corridoi più interni col cosiddetto "quadrilatero" o "box midfield" con Xhaka e Palacios come mediani e mezzepunte come Wirtz e Hofmann. La rosa privilegia la ricerca di una progressione interna corta con un possesso molto paziente, con un 2+4 davanti al portiere Hradecky e un 3+2, che vede Kossonou più stretto vicino a Tah e Tapsoba con Grimaldo che parte più avanzato. Boniface può eventualmente sfruttare la vicinanza di quattro giocatori a ridosso per trovare un compagno più orientato in avanti, consentendo al Bayer una ripartenza più rapida in profondità. Il club tedesco sviluppa il possesso su una struttura asimmetrica sbilanciata verso destra che è molto evidente quando la costruzione avviene con Grimaldo in posizione più bassa.

Il Bayer muove così la creazione della superiorità numerica e posizionali che consente una progressione graduale grazie all'utilizzo del terzo uomo e di combinazioni dentro-fuori o fuori-dentro e in questo modo Alonso cerca di alternare la direzionalità dei passaggi per muovere il blocco avversario e a questi si aggiunge le unità di palleggio piuttosto dense con  quattro, cinque o addirittura sei giocatori vicini al portatore e ripetizioni di rapidi passaggi interlocutori che “chiamano” fuori dalla posizione gli avversari. 

Durante il match contro il Koln, Hofmann spesso si abbassava e aveva aperto per compensare la posizione avanzata di Frimpong e dare linee di passaggio laterali a Kossounou con Wirtz che si muoveva di più in orizzontale. Il palleggio delle Aspirine è generalmente paziente fino a quando non trova la ricezione dell’uomo libero tra le linee che guarda in avanti. Il tutto con una accelerata sostanziale nell’attacco dell’ultima linea, attraverso filtranti centrali o palloni addosso o nello spazio verso Boniface. La voracità con cui il Bayer invade l'area conclude l'opera.

Quindi ricapitolando:

  • Costruzione 3+2
  • Hofmann e Wirtz pronti a ricevere alle spalle del centrocampo avversario
  • Palacios che passa il pallone e si muove in avanti
  • Creazione di un box per raggiungere velocemente la zona di rifinitura
  • Il colpo di tacco finale di Wirtz

Le qualità dei giocatori offensivi di Xabi Alonso sono molto varie e complementari: dalla sensibilità per lo spazio di Hofmann e Frimpong sulla destra, alla creatività leggiadra di Wirtz fino ad arrivare alla qualità quasi violenta di Boniface. Il nigeriano con dieci gol stagionali, sta dimostrando una personalità sfacciata per essere il suo primo in uno dei cinque principali campionati europei e soprattutto una fantasia non banale.

Alonso è riuscito a regalare al Leverkusen una rosa più vicina al suo gusto estetico grazie al suo enorme salto di qualità. Ha collezionato esperienze e approcci eterogenei al gioco. Oltre ad essere stato un grande calciatore, è un gran comunicatore con molte idee nella testa.

"Xabi era un calciatore intelligente ed è un allenatore molto intelligente. Fin dall'inizio aveva un piano chiaro su come voleva che giocasse il Leverkusen. Con Xhaka, Grimaldo, Hofmann e Boniface in estate ha ottenuto esattamente i giocatori che si adattano al suo concetto. Certo, aiuta il fatto che vive già da qualche anno in Germania, parla la lingua e conosce la Bundesliga. Questo è un vantaggio".

Oltre al campionato, l'ex centrocampista punta molto anche alla Coppa di Germania e all'Europa League, ma per ora gli occhi sono già puntati al suo futuro prossimo.

Futuro al Real Madrid, Liverpool o Bayern Monaco?

Negli ultimi mesi, si ipotizzava un possibile approdo al Real Madrid, squadra dove ha militato fino al 2014 e che secondo Marca (giornale spagnolo) dava il suo approdo al posto di Carlo Ancelotti nel 2024, ma nel frattempo il tecnico di Reggiolo ha rinnovato il contratto fino al 2026. In mezzo ci sono anche il Liverpool (che ha annunciato l'addio di Klopp) e proprio il Bayern Monaco che molto probabilmente saluterà Tuchel. Però, Xabi Alonso pensa solo a sognare con il Bayer che si trova con undici punti di vantaggio sui Bavaresi e la sua testa è legata ancora lì, per il momento. Tornando sul Real Madrid, è altrettanto chiaro che un giorno andrà ad allenare le Merengues.

"È del tutto normale che Xabi sia legato al Real. Il Real è alla ricerca di un nuovo allenatore quest'estate e l'ex giocatore Xabi sta facendo furore in tutta Europa. Sarebbe strano se non fosse un candidato. Recentemente ha prolungato il suo contratto al Leverkusen e sembra avere un piano di carriera molto chiaro. Non so se passerà subito al club più grande del mondo dopo appena un anno e mezzo da allenatore professionista. Dovremo aspettare e vedere, ma ovviamente ho fiducia in lui e sul fatto che possa essere l'allenatore del Real Madrid magari in futuro".

Non ci resta che assistere a questo possibile trionfo indimenticabile e dopodichè calate il sipario.

Prima di salutarvi vi voglio annunciare due progetti che ci prioietteranno verso il giro di boa. Il primo, riguarda la seconda stella dell'Inter (già in fase di scrittura), mentre il secondo sarà dedicato all'indimenticabile favola del Bologna targato "Thiago Motta" che intravede una storica qualificazione europea.

Un abbraccio Pasqui