Storie di calcio - IV stagione - IV Episodio

"Ho vissuto un calcio in cui certi liberi tiravano una riga vicino alla loro area e dicevano 'se la passi ti spacco'. Tempi in cui per ottenere un rigore a Milano o Torino, non bastava un certificato medico di 15 giorni."

Alle ore 19.10 del 22 gennaio 2024, il calcio italiano piange la scomparsa di Gigi Riva a causa di un malore causato da una sindrome coronarica acuta. Divenne l'eroe del primo ed unico scudetto del Cagliari conquistato nel 1970, nonchè dell'Europeo vinto con la nazionale italiana nel 1968. Un attaccante che è diventato un idolo indiscusso e simbolo per un popolo orgoglioso e detiene ancora oggi il record assoluto di marcature con 208 reti. 

Signori, la quarta puntata la dedichiamo proprio a Gigi Riva per tutti "Il Rombo di Tuono."

Nato a Leggiuno il 7 novembre 1944 da una famiglia con modeste disponibilità economiche, il giovane perde il padre a soli nove anni a causa di un incidente sul lavoro in una fabbrica della zona. Riva venne mandato in tre collegi religiosi lontano dalla madre che successivamente morirà per un tumore maligno. Soprannominato "Rombo di Tuono" dal giornalista Gianni Brera per la notevole potenza del tiro e la prolificità sotto rete, fu il miglior attaccante al mondo nei primi anni 70, insieme al connazionale Roberto Boninsegna. Il giovane, infatti, era forte fisicamente, abile in acrobazia e nel gioco aereo e in più aveva una grande intensità agonistica.

Il ragazzo comincia a lavorare per conto della Slimpa, azienda produttrice di ascensori di proprietà del dirigente del Legnano. Riva sognava di diventare un calciatore e così mosse i primi passi nei prati del Leggiuno (suo paese natale) dove partecipa a vari tornei giovanili locali. Un giorno alcuni dirigenti del Laveno Mombello, lo portarono nel calcio ufficiale dove milita per tre anni segnando una bellezza di 66 reti. Approda subito al Legnano in Serie C dove contribuisce con sei reti in 23 presenze. Il Cagliari si ritrova per puro caso a disputare due partite sia in casa che in trasferta e lo staff dirigenziale nell'osservare le ottime prestazioni decisero di incassare subito il colpo che andò a buon fine per un affare da 37 milioni di lire. Iniziò così una delle favole più belle tra Riva e il Cagliari. Ci aveva provato anche il Bologna che gli avevano offerto ben 50 milioni di lire, ma quest'ultimo rifiutò.

Il primo gol arriva sul campo del Prato finita 2-1 per i rossoblù; ne seguirono altri sette e Gigi Riva trascinò il Cagliari verso la promozione in Serie A. L'attaccante esordì nella massima categoria il 13 settembre del 1964. Alcuni giorni più tardi, il giovane trovò anche il suo primo gol in campionato nella prima partita casalinga contro la Sampdoria. Gazie alle sue otto reti contribuì alla salvezza del Cagliari. Per tre anni consecutivi riesce a conquistare il titolo di capocannioniere e la consacrazione arriva con la vittoria del primo scudetto per il Cagliari guidato da Manlio Scopigno. Il tricolore arrivò il 12 aprile del '70 e per Riva rappresentò il punto più alto della sua carriera e divenne subito un simbolo per la città, ma anche sociale e mediatico.

Però, all'indomani del primo scudetto, il giovane subisce un grave infortunio dopo un buon inzio nel campionato 1970-1971 e il Cagliari oltre ad essere eliminato agli ottavi della Coppa dei Campioni, chiuse settima in campionato. Rientrato in campo alla fine della stagione, Riva si rigenera nell'annata successiva con 21 gol in 30 gare disputate e i rossoblù chiusero così al quarto posto. Il Cagliari nonostante i gol di Riva, inziava ad intravedere la sua parabola discendente e nel frattempo l'attaccante lombardo, sfiorò la vittoria del Pallone d'Oro nel 1969 dove finì secondo davanti a Gianni Rivera per soli quattro punti. Tuttavia, il giovane nonostante gli infortuni riesce a confermare la sua media realizzativa elevata, ma lontano dagli anni d'oro. In seguito, la Juventus fece di tutto per portare l'attaccante lombardo alla corte della Vecchia Signora arrivando ad offrire ben un miliardo di lire, ma Riva rifiutò la proposta e decise di chiudere la sua carriera a Cagliari a soli 32 anni.

Anche con la nazionale ha lasciato il segno. E stato tra i principali protagonisti della vittoria del primo Europeo conquistato nel 1968 e in più ha contribuito a portare l'Italia in finale dei mondiali due anni più tardi in Messico persa per 4-1 contro il Brasile. Riva si sbloccò con due gol ai quarti di finale e uno nella storica semifinale ovvero "La partita del secolo" tra Italia e Germania finita per 4-3. 

In seguito, dopo l'attività calcistica ha ricoperto varie cariche dirigenziali nel Cagliari e nella nazionale come team manager fino al 2013. Fondò anche il "Centro Sportivo Gigi Riva", la prima scuola calcio in Sardegna e uscì tra gli altri il futuro campione d'Europa Nicolò Barella. Nel 2005 il sindaco Emilio Floris gli ha concesso la cittadinanza onoraria, mentre nel 2019 il presidente Tommaso Giulini lo ha nominato come presidente onorario. Infine, Pietro Marras gli ha dedicato anche una canzone "Quando Gigi Riva tornerà."

Con la morte di Riva, il nostro calcio perde un'altro pezzo pregiato capace di avere nel sangue solamente il Cagliari.
Buon ponte campione.

Pasqui