"Il mio nome è Ayrton, e faccio il pilota e corro veloce per la mia strada.
Anche se non è più la stessa strada.
Anche se non è più la stessa cosa.
Anche se qui non ci sono piloti.
Anche se qui non ci sono bandiere.
Anche se qui non ci sono sigarette e birra.
Che pagano per continuare.
Per continuare, poi, che cosa?
Per sponsorizzare, in realtà, che cosa?"

Ayrton Senna è stato uno dei più grandi piloti di tutti tempi in Formula 1. Il brasiliano seppe distinguersi nel corso della carriera soprattutto per la guida sul bagnato e la velocità in qualifica e con tre titoli mondiali vinti, il pilota nativo di San Paolo ha lasciato un vuoto incolmabile in quel primo maggio del 1994 dove perse la vita nel Gran Premio di San Marino. Il suo cuore si ferma alle ore 18.40, all'età di 34 anni, senza aver mai ripreso conoscenza. I duelli con Prost, la magnifica prestazione di Donington Park nel '93 e l'urlo liberatorio dopo aver vinto la gara di casa nel 1991. Però, nel corso della sua carriera, Senna avrebbe potuto correre con la Ferrari e lo si evince durante il programma Calciomania andato in onda su Italia 1 dove disse che in futuro avrebbe corso per la Rossa.

Il team principal della Ferrari che a quell'epoca era Cesare Fiorio, dopo aver provato a riportare il titolo iridato a Maranello con Prost, decisero di virare proprio sul brasiliano nel 1991, ma il pilota francese con il suo ineffabile peso politico convinse i vertici della Rossa a stracciare qualsiasi pre-accordo con l’acerrimo rivale con il quale aveva già sgomitato e non poco in McLaren. Alcuni anni più tardi, Jean Todt racconta che durante il weekend del Gran Premio di Monza, incontrò Senna che voleva approdare a Maranello nel 1994, ma l’ex capo della Gestione Sportiva del Cavallino gli propose un contratto per la stagione 1995 perchè a quel tempo la squadra era saldamente in mano alla coppia Alesi-Berger. Poi, appunto, il primo maggio del '94 accadde l'impensabile. Alla fine virarono su Michael Schumacher astro nascente del circus, con il tedesco che riporterà il mondiale a Maranello dopo ventuno anni.

Era un sogno di Ayrton correre con la Ferrari. Penso che sarebbe successo se fosse stato vivo, crediamo che sarebbe finito a Maranello, stava puntando alla Ferrari, e credo che lui oggi, come mia madre mia sorella e me, avrebbe la cittadinanza italiana."

Un enorme rimpianto per la Ferrari, che avrebbe potuto scrivere la storia con l'approdo di Senna, che si è frantumato in quel maledetto incidente.
Un abbraccio Pasqui