Prima del derby con il Toro, Allegri ha annunciato di aver parlato con Ronaldo, preannunciandogli che in una delle due prossima partite contro Roma e Atalanta avrebbe riposato.
Strana comunicazione da dare alla stampa, se non altro perché lascia presagire che l'allenatore debba giustificare le sue scelte future ai suoi giocatori. Bastava dirselo in privato, forse. Mi direte che Ronaldo è "il giocatore" e non "un giocatore". Premesso che sono d'accordo, a Madrid lo scorso anno non fu così e Ronaldo riposò spessissimo. Ma sicuramente Zidane non è Allegri e parte da una storia personale che gli dà grandissima autorevolezza nei confronti del mondo intero. 

Diciamo dunque che Allegri, normalmente avvezzo alla critica pubblica dei suoi giocatori, dalle plateali sbracciate in panchina, passando per le metafore "ippiche" fino all'infame sgabello di Oporto, abbia dunque voluto avere un gesto di riguardo per un pezzo importante della storia recente del calcio, come Cristiano Ronaldo. 
Accade poi che Ronaldo, nella sua corsa dopo aver segnato il rigore, si scontri petto contro petto con Ichazo, che quasi gli aveva neutralizzato il penalty. Non ho visto tutte le prospettive per poter emettere un giudizio definitivo: ovvero se sia più il sorridente Ronaldo a cercare il contatto o il rabbioso Ichazo a non spostarsi, quasi a voler rafforzare il suo grande gesto atletico.
Fatto sta che invece Allegri, così premuroso nell'annunciare in anticipo il futuro riposo di Ronaldo, si lascia andare ad una pubblica reprimenda, dai toni così inutilmente ecumenici e paternalistici da suonare sgradevole.  
Visti i plateali teatrini a cui Allegri ci ha abituato negli striminziti finali di partita della sua Juventus, appare infatti evidente che la sua gestione della tensione non sia cosi ottimale come lascerebbe supporre la critica a Ronaldo. Inoltre, si mette nella posizione di esporsi ad una polemica perfetta nel caso in cui Cristiano Ronaldo non dovesse giocare la prossima partita: fuori per l'annunciato riposo o per sanzionare il supposto gesto irriguardoso verso Ichazo? 

Nel secondo caso, sarebbe strano, perché dopo la grazia al suo pupillo Dybala, Allegri fece giocare subito anche l'altro pupillo Douglas Costa, reduce da uno sputo assolutamente vergognoso contro un avversario.
Speriamo non sia stata la voglia di Allegri di confermarsi unica primadonna di questa Juventus, visto che universalmente la nostra stella assoluta è invece quel Cristiano Ronaldo che ieri lo avrebbe sorpreso (negativamente viste le dichiarazioni). 

A settembre fummo facili profeti nell'annunciare che ciò sarebbe successo: trattasi di un'ottima occasione per porre le basi di un addio piuttosto annunciato. Quale occasione migliore di una critica a Ronaldo? Marcello Lippi, tanto per dirne uno, non confermò né la lite con Vieri, né quella con Davids. Né si espresse sui sui molteplici gesti di Montero: nessuno è infatti autorizzato a sanzionare pubblicamente un grande interprete dell'agonismo calcistico.
Sarebbe stato sufficiente dire: sono episodi dovuti alla grande tensione e all'adrenalina, come le mie sceneggiate con Bonucci o quelle a fine partita.

Sic transit gloria mundi.