Queste ultime frenetiche ore sembrano destinate a dare un volto al nuovo allenatore della Juventus.
Tra mezze smentite, silenzi e nostalgici pentimenti, la telenovela di fine primavera sembra avviarsi a conclusione.
I più quotati giornalisti, soprattutto quelli pettinati e ben inseriti, danno per certo l'arrivo di Sarri sulla panchina bianconera, bollando come fandonie le imbeccate di quei due o tre franchi tiratori che insistono sull'arrivo di Guardiola.
Il titolo della Juventus, però, è salito vertiginosamente in un mese, sulla base di voci incontrollate - dicono sempre gli esperti - e nonostante la barca sia senza timoniere già da un po', orfana del nocchiero livornese che l'aveva guidata negli ultimi cinque anni.

La società bianconera tace e ha avuto - evidentemente - i suoi buoni Robert Redford motivi per non lasciare trapelare niente. Perchè dunque Sarri, unica soluzione praticabile, non viene annunciato? Dicono di nuovo gli esperti, con avvedutezza e senno degni di Mario Monti, che il ritardo è dovuto al fatto che il Chelsea ha bisogno di trovare prima un sostituto all'altezza: così fa una Società seria, sembrano intendere alzando il sopracciglio, e sarebbe assolutamente anomalo il contrario.
Di fronte a cotanto senno, e avvedutezza, roso dall'attesa straziante che logora l'anima bianconera più inquieta, mi sorge spontanea una domanda: se ciò rientra nella normalità, perché mai la Juventus avrebbe invece liberato Allegri svariate settimane prima di avere un sostituto all'altezza? O la Juventus non è assennata come il Chelsea, o c'è qualcosa che ci sfugge. "Potrei fare un esempio, ma poi verrebbe giù tutto", disse Max a proposito di quelli che non vincono mai, ma magari giocano bene. "Sarri?" si chiese lo juventino più attento. Solo che poi Sarri poi ha vinto e ha vinto proprio nella tanto agognata Europa.
Staremo a vedere chi avrà ragione, tra Guelpi e Zazzaroni. Mancano poche ore, la presentazione in Maserati era prevista per domani. O forse no?