Il Diavolo si Rialza (piano piano) - La Lupa Tradita
Poco tempo fa ho scritto il mio ultimo articolo riguardante il Milan. Ho detto, o meglio scritto, che il diavolo è malato e che non riesce a rialzarsi. Ebbene, ora non sono più della stessa idea di qualche giorno fa. Mi rimangio le parole. Infatti l'esercito rossonero ha battuto nettamente prima la compagine giallorossa salentina a seguito di una partita molto movimentata e ieri sera la Roma. Il Diavolo che abbatte la Lupa. Che cosa strana. Se ci si pensa bene la lupa fu come una madre per i piccoli Romolo e Remo che quando furono abbastanza grandi se andarono e fondarono Roma. Romolo infine prese il sopravvento sul fratello uccidendolo e dando alla nascente città, che sarebbe diventata il centro del mondo antico il suo nome: Roma. Molto tempo dopo i discendenti di Romolo fondarono la città di Milano, che diventò in breve tempo una delle più importanti polis dell'impero. Se ci si pensa bene, in fondo gli abitanti di Milano e quindi anche il Milan, o Diavolo (anche se non è tecnicamente un cittadino), è un discendente di Romolo.
La Lupa è stata sconfitta dai figli dei suoi figli, dai suoi pro pro pro pro e ancora altri 100 pro nipoti. La Lupa è stata tradita e costretta alla resa dal Diavolo, che rinasce dalle ceneri di quello che era un tempo. Una fenice dell'inferno rossa e nera con gli occhi di fuoco. Con in mano il flagello del destino.

Finalmente uno Sgherro scelto bene (ma con la vita corta)
Finalmente il Diavolo è riuscito ad imporsi sui suoi scagnozzi avidi solo di denaro e nient'altro. Ha guidato i suoi campioni passati ad assumere un certo Pioli. Uno sgherro che alla fine si è rivelato molto potente, in grado di rialzare un esercito sconfitto ed affranto sulla bianca sabbia dell'arena milanese.
Il sangue del diavolo scorreva a fiotti qualche tempo fa, ma ora le sue ferite sono state rimarginate, si è rialzato e chissà che non torni più forte di quello di un tempo. Purtroppo però il suo fedele sgherro ha vita corta tra le file rossonere. Un condottiero coraggioso, un grande uomo che guida i suoi in battaglia nonostante tutto, che non si fa scoraggiare dall'ombra incombente del suo inevitabile sostituto. Il Diavolo credeva in Pioli, ma il suo scagnozzo no. Lui credeva solo in un altro diavolo, un diavolo tedesco, un grande condottiero che presto spodesterà il povero Pioli che senza timore va incontro al suo destino. Questa non è una cosa da tutti, è una cosa che solo un grande uomo può fare, è una cosa che il Diavolo Rossonero ammira e che ricerca senza successo ormai da anni. In questi ultimi due anni ci stati due grandi condottieri e uno c'è tutt'ora.

Ringhio e Pioli. Di certo il diavolo tedesco non è un uomo più forte di questi - L'Esercito Rinato
Il merito di queste sanguinose vittorie rossonere non va però soltanto al grande condottiero, ma anche ai soldati sotto gli ordini del Diavolo. Un gigante davanti alla porta degli inferi non fa passare niente e nessuno se non qualche pallone velenoso occasionalmente. Con la coppia di leoni davanti a lui poi, il cancello è difeso da un muro insormontabile. Un diavoletto giovane con la fascia al braccio fa attenta guardia affiancato da un vero e proprio leone della difesa: Kjaer con i suoi biondi capelli sciolti al vento soffocante dell'arena appare come un eroe, un Salvatore venuto dal paradiso ma ben accettato dal Diavolo e dall'inferno. Un monumentale Bennacer invece ruba palla come impazzito correndo in giro con occhi accesi di una luce rossa e un espressione folle di puro godimento. In avanti il solito velenoso Rebic con la sua coda di scorpione lancia, spara, tira in tutte le posizioni possibili ammazzando il guardiano della porta avversario con una facilità estrema. Lui è inoltre supportato dalla figura più autoritaria mai scesa nell'arena da 8 anni a questa parte: Dio Zlatan guida l'esercito verso la vittoria con il suo tridente infuocato. Un secondo condottiero che quasi possiamo considerare come il braccio destro di Pioli. Un esercito rinato, che rispecchia perfettamente lo stato d'animo del suo padrone: il Diavolo Rossonero.