Metà novembre: Victor Osimhen si sta prendendo piano piano il Napoli, il mega investimento da 80 milioni sta iniziando a fruttare, i gol sono solo 2 ma sta facendo alla perfezione ciò che ha fatto innamorare Gennaro Gattuso di lui: dare profondità e aprire gli spazi ai vari Insigne, Mertens, Lozano, un vero apriscatole insomma. Ringhio ci ha visto bene, al presidente De Laurentis ha fatto intendere: "io solo un regalo chiedo ma che sia Osimhen". Sarò di parte ma reputo il nigeriano un quasi top player di caratura mondiale, ho avuto modo di osservarlo al Lille per una stagione intera (anche se la Ligue 1 ha chiuso i battenti a marzo) e mi ha esaltato perennemente. Ha una velocità incontenibile, quando muove le sue lunghe leve in campo aperto solo con le preghiere lo fermi. Sottoporta poi è cattivo: che sia di testa o di piede lui la palla in porta trova sempre il modo di indirizzarla. Prima ho detto "quasi top player" perché ancora penso che gli manchi un piccolo step per essere al pari dei veri centravanti. Deve rifinirsi nello stretto, contro difese chiuse stenta perché non ha una tecnica di base eccelsa e deve imparare a dialogare con i compagni in presenza della palla, spesso e volentieri pecca in questo fondamentale. Ma è naturale, la sua carta d'identità segna solo 23 anni, il tempo è dalla sua parte decisamente.

Tutto procede per il verso giusto, Napoli lo ha adottato come un beniamino, in lui rivedono la punta dell'iceberg di una squadra costruita per entusiasmare lo stadio San Paolo. Una banale sosta per le nazionali a metà novembre però ribalta il mondo: Victor accusa un dolore alla spalla con la sua Nigeria ma non sembra nulla di serio, la diagnosi è di sole 2 settimane. È solo l'inizio del calvario e di un mistero che si infittisce: Victor sente tanto dolore, il Napoli inizia a stentare in campionato e per poco non esce dall'El, attorno ad Osimhen si apre un caso con pochi precedenti. È un ping pong tra il "manca poco al ritorno" e "il rientro è lontano". Come se non bastasse Osimhen decide di andare in Nigeria a festeggiare il suo 23esimo compleanno violando completamente le norme anticovid (con tanto di video) e al ritorno si prende il virus. Dopo 2 settimane, Victor ancora non è guarito dal covid e tutto ciò blocca la visita alla spalla. Salterà sicuramente la finale di Supercoppa contro la Juve, ormai la sua assenza dai campi segna più di 3 mesi. Ma è leggendo i quotidiani in data odierna che leggo un qualcosa che se confermato sarebbe un colpo al cuore clamoroso per il Napoli: OSIMHEN AVREBBE IL NERVO LESIONATO E QUESTO POTREBBE COMPORTARE UN INTERVENTO CHIRURGICO MOLTO DELICATO! In parole povere la stagione sarebbe finita e gli 80 milioni spesi andati in fumo (per ora).

Sono solo supposizioni giornalistiche sia chiaro, io spero per il Napoli che non sia vero nulla di tutto ciò e che il nigeriano torni presto. Serve come il pane a questa squadra, solo lui (e Mertens) possono risolvere il problema cronico della concretezza sottoporta che sta affossando la stagione degli azzurri. Nessuno tira più del Napoli in Europa ma i vari Petagna, Lozano e lo stesso Insigne sciupano l'impossibile. È un giochetto inutile quello del "chissà con tizio o Caio quanti punti avrebbe avuto" ma basta un po' di onestà intellettuale per pensare che con Osimhen in campo il Napoli avrebbe vinto sia contro lo Spezia che contro il Torino e avere 4 punti in più di adesso che avrebbe voluto dire: terzo posto con 35 punti e vetta distante solo 5 lunghezze. Le assenze non sono mai un alibi ma è oggettivo: il Napoli sta pagando un prezzo salatissimo per l'assenza del nigeriano e chissà quante altre partite buttera' ancora. A meno che non assisteremo al miracolo di rivedere Victor in campo presto e segnate queste parole: CON LUI IN CAMPO IL NAPOLI SARÀ INCONTENIBILE!