Dopo l'ammutinamento messo in atto da alcuni giocatori, riguardo il ritiro della squadra dopo la gara di Salisburgo, il presidente De Laurentis non guardera' in faccia a nessuno. Per il numero uno del Napoli chi ha sbagliato deve andar via da Napoli il prima possibile e se il tecnico non dovesse essere d' accordo se ne dovra' fare una ragione. Per il presidente, che sia Allan o Insigne o Callejon poco importa. Hanno disobbedito volontariamente ad un ordine e per questo non possono continuare a rimanere nel Napoli. Gli stessi Koulibaly, Ghoulam che, solo qualche mese fa erano considerati inamovibili, ora non lo sono piu'. Gia' nella sessione di calciomercato di gennaio, alcuni di questi rivoluzionari potrebbero doversi preparare la valigia.

Il presidente, cosi' come gia' aveva fatto in occasione del ritiro, anche stavolta non ha ritenuto opportuno parlarne con Ancelotti. Sicuramente nell'arco della sua enorme esperienza il tecnico dei partenopei si e' mai ritrovato in una situazione simile. A peggiorare la situazione anche i risultati in campionato. Dopo il pareggio interno contro il Salisburgo, e' arrivato il pareggio, sempre al San Paolo, contro il Genoa. Addirittura, prima dell'inizio della gara, durante la lettura delle formazioni, i cosiddetti rivoluzionari sono stati fischiati dai propri tifosi. Per De Laurentis comunque si apre un periodo di grande tensione in quanto dovendo vendere alcuni giocatori per le motivazioni gia' elencate, non e' certo che riuscira' ad incassare la cifra che ritiene piu' adatta. Quasi sicuramente, sul libro dei partenti c'e' anche quello di Ancelotti, accusato dal presidente di non aver avuto polso riguardo il ritiro. Ancelotti non avrà ritenuto opportuno portare i ragazzi in raduno e poi, non si sarebbe mai aspettato una reazione simile. Il Napoli, pero', che doveva essere l' anti Juve,ora si ritrova ben lontano dai piani alti della classifica e quel che e' ancora peggio e' l' addensarsi di nubi ancor piu' grosse all' orizzonte. Forse, De Laurentis per il bene della squadra dovrebbe mettere da parte l' orgoglio e parlare con i suoi giocatori.