Non c'è pace, quando la parola 'riapertura' si sente vicina, ecco che succede qualcosa. Ed ecco che quando tutto sembrava pronto per ricominciare con allenamenti a ranghi ridotti da 5 persone, arriva la nuova tegola.
Infatti nei giorni precedenti si è venuti a conoscenza che ci sarebbero altri 5 giocatori che hanno contratto il Covid-19 ma da asintomatici, quindi che non sentono dolori e non hanno la febbre, quindi passano da persone sane in tutto e per tutto, ma sono pericolosi per gli altri se non presi in tempo, quindi un virus che cammina per le strade o che si trova in casa, che non volendo contagia le altre persone che ignare proprio come la persona stessa che lo contrae, mettono a rischio la propria vita.
Negli ultimi giorni è spuntato infatti fuori che 4 giocatori della Sampdoria e 1 della Fiorentina sarebbero affetti da Covid-19, ma si dice che tra loro ci sarebbe uno che lo aveva contratto, superato, e di nuovo contagiato. I nomi non sono stati resi noti, ecco quindi che il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa all'agenzia Ansa hanno autorizzato i festeggiamenti di chi "tifa" per la ripresa immediata e senza condizioni del campionato di serie A. Quindi le sue parole sono state "Non è stato trovato ancora un accordo, e il protocollo non è stato licenziato, ma si va verso una prima soluzione per gli allenamenti delle squadre di calcio; successivamente, se dopo il 18 maggio i dati epidemiologici saranno positivi e confermeranno il trend di decrescita, si potrà eventualmente valutare una riapertura del campionato di calcio". Quindi il tutto è compreso che se ci saranno ancora contagiati da qui al 18 maggio (come appunto è successo in questi giorni scorsi), il campionato di Serie A non ripartirà. Adesso che tutto sembrava tornare alla normalità, ecco che i 5 contagi bloccano ancora una volta tutto il meccanismo, la Samp come la Fiorentina non scenderanno più in campo per gli allenamenti, fin quando i giocatori che sono stati a contatto con questi contagiati non avranno le risposte del tampone. Ma se tutto sembra fermarsi a queste due società, c'è chi invece aggrava la situazione...

La società Milan ha confermato che oltre a Paolo Maldini e suo figlio, nella rosa rossonera ci sarebbe alcuni contagiati e siamo a tre società che si sono esposte, adesso bisognerà vedere quante società ancora non hanno reso noto che nella propria rosa ci siano contagiati. Quindi non è possibile ripartire, perchè i contagiati, quindi asintomatici, in questi pochissimi giorni di allenamenti, sono stati a contatto con altri giocatori della rosa, oltre che familiari, quindi si tornerà di nuovo a fare il tampone a chi è stato a contatto con il contaggiato nei giorni scorsi, per poi dare l'esito in questi giorni. Detto questo le società potrebbero, come molte hanno fatto, mettere in quarantena i proprio giocatori contagiati, e tornare in campo con chi sta bene, ma il fattore che preoccupa è che la Lega non riaprirà fin quando non ci sarà la completa possibilità di poter giocare le gare in piena sicurezza. Come dissi qualche settimana fa, si andrà certamente a scegliere una città unica, dove giocare e dove ogni società avrà a disposizione un albergo, dal quale la squadra potrà uscire soltanto per andare a giocare, per poi farvi ritorno alla fine della gara. Nessun contatto tra giocatori e familiari fino alla fine del campionato attuale.

Ma come sarà il prossimo campionato?
Ecco, questo ce lo chiediamo spesso, visto che se non si riesce a concludere questo attuale, il prossimo sarà allo stesso modo difficile  da giocare, visto che - e sembra sempre più probabile - il Covid-19 non sparirà nel nulla da qui a Ottobre, quando dovrebbe cominciare la nuova stagione, non c'è un vaccino, quindi il contagio è sempre all'ordine del giorno, come l'attuale, ci saranno più controlli, ma trasferte varie sarebbero comunque sconsigliate, se non in piena sicurezza, senza tifosi, senza gente che possa andare ai piedi dello stadio, senza nulla, ecco solo così si potrebbe giocare in sicurezza. Quindi tutti gli adetti allo stadio sarebbero sotto tampone, così dal primo all'ultimo che lavora presso gli stadi dall'entrata, all'uscita; giardinieri, personale ambulanza, adetti alle pulizie ecc. Tutto dovrebbe essere a puntino, altrimenti ci sarebbe di nuovo pericolo di contagio. Ma adesso ci sarebbe da capire il contatto dei giocatori con il resto della famiglia compresi amici vari. Come comportarsi? Ecco la situazione sarebbe critica, visto che staccare un padre di famiglia dai suoi figli è davvero pesante, ma la situazione si aggraverebbe sotto lo stato emotivo del giocatore stesso che troverebbe difficoltà a stare distante dalla propria famiglia e dal quale nutre tutta la sua voglia di fare bene, ecco che ci sarebbero parecchio malumori nelle rose, quindi cosa fare? Tenere tutta la famiglia in quarantena? La spesa non la farebbero più, non uscirebbero più a contatto con parenti vari, quindi la famiglia stessa sarebbe costretta a non frequentare la strada, perchè metterebbe in pericolo il papà calciatore e soprattutto il campionato di Serie A.

Ecco cosa penso
Penso che il tornare in campo sarebbe una bello sfogo per tutti i calciatori, ma è normale che il pericolo c'è e continuerà a starci, visto che fin quando non si debellerà in modo definitivo, come il cittadino stupido che si mette a contatto con gli altri, c'è anche il calciatore che se ne frega ed esce pensando "Ma proprio me deve colpire?".
Ecco questo è il pericolo, questo è quello che succederebbe se tra i tanti seri professionisti, uno vorrebbe uscire e si trova a contrarre il virus da amici o parenti. E' un continuo stare attenti a tutti e tutto, alla fine le precauzioni servono, ma se poi non c'è la totale sicurezza a cosa serve? Purtroppo nessuno è esente da pericolo. Mettiamo al caso che io sono un calciatore, quindi mi sono fatto la mia bella quarantena, con la mia famiglia e vengo richiamato a giocare, ma nel frattempo anche mia moglie viene richiamata al lavoro, ma c'è una differenza tra me e mia moglie, visto che io sono controllato sempre e comunque, mentre lei no, ecco che già il pericolo di contagio nel suo caso è molto alto, ed ecco che rientrando a casa mi potrebbe contagiare. Ecco che io torno ad allenarmi e contrarre i miei compagni di squadra ed ecco che tutto riparte da capo. Come fermare il tutto?
Restando tutti in quarantena, frequentando il meno possibile persone al di fuori della famiglia stessa, quindi moglie e figli che vivono nella stessa dimora, e non genitori e fratelli fuori dalle quattro mura, forse così ci sarebbe la sicurezza di non contrarre e poter tornare in campo in tranquillità.
Fino a quando tutto questo ? Fino alla fine del Covid-19, solo così non metterebbero a rischio la propria incolumità e quella degli altri adetti ai lavori. Questa non è vita?
Ma sarebbe meglio di avere un nuovo bomm di contagi nel giro di poco tempo e dover riconciare tutto da capo. Tanto come si dice, lo scemo di turno c'è sempre e 'La mamma dei cretini è sempre incinta'.