IL CALCIO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS 

In questo periodo di grande pericolo epidemico, mi preme dare un giudizio  personale sulla necessità di seguire il calcio o di abbandonarne l'idea fino a quando sarà risolta la battaglia contro il coronavirus. Semplicemente direi che ad oggi mi priverei del desiderio di assistere ad una qualsiasi partita di calcio e di abbandonarmi alla passione di leggere e starmene in casa. In casa e basta? Sì, detto con molta convinzione, perchè è questa la situazione attuale che io e tutti, indistintamente, abbiamo l'obbligo di fare.
Ci siamo chiesti, da quando si è fermato il calcio, come e se tutti quanti allo stesso modo, abbiamo accettato la sospensione delle partite. Direi che su questo punto abbiamo avuto idee contrastanti sul capire se era meglio sospendere le partite o no. Ancora oggi ci si domanda, perchè siamo stati così indecisi a sospendere le partite, e, a mio parere, ogni qualsiasi attività che avrebbe provocato potenziali contatti tra persone e di conseguenza una epidemia, che purtroppo è divenuta una pandemia.
Eppure per noi, sarebbe stata semplicemente di grande esempio ed utilità ciò che era accaduto prima in CINA e le misure che il governo cinese aveva approntato per affrontare l'epidemia da coronavirus.

Misure approntate in CINA: 1) Quarantena da subito.
2) Sospensione delle attività lavorative.
3) Esercito per sanificare le strade.
4) Costruzioni di ospedali in 10 giorni.
In Italia lo scoppio del coronavirus ha creato il caos più totale. Invece di adottare le misure più restrittive, ci siamo abbandonati ad un'attesa che ha creato non pochi danni.
Per prima la zona più colpita, quella lodigiana e il territorio adiacente di CODOGNO, ha provocato non pochi malati perchè non si è tenuto conto di quanto il virus fosse così infettivo.
La zona successivamente è stata dichiarata ZONA ROSSA, cioè un'area soggetta ad alta pericolosità di contagio e quindi protetta per evitare contatti, diffusione del contagio di CORONAVIRUS con precise regole da rispettare e autocertificazioni per giustificare spostamenti dettati da esigenze di spesa alimentare, lavoro etc. Il provvedimento più urgente sarebbe stato la quarantena per tutti. Di conseguenza sospensione delle attività, e sanificare le strade laddove ci sarebbero stati casi di contagio.E intanto i casi aumentano e le misure tardano ad arrivare, come al solito, il nostro governo non si muove se non ci scappano tanti morti.

I campionati

Anche il campionato nazionale ha tardato a fermarsi e la colpa è non soltanto del GOVERNO, ma soprattutto della LEGA CALCIO e più precisamente di DAL PINO che ne è il presidente.
In un momento così pericoloso per la salute di tutti, il presidente della LEGA CALCIO, DAL PINO decideva, a differenza del GOVERNO che già aveva rinviato la partita INTER-SAMP, di voler far disputare il derby d'ITALIA JUVE-INTER il LUNEDI' a porte aperte, anziché la domenica a porte chiuse per evitare gli stadi vuoti.
Un rinvio per giocare a porte aperte che sensatamente ha fatto infuriare il presidente dell'INTER ZHANG che ha definito DAL PINO: "Sei un pagliaccio, vergognati". La furia di ZHANG si motiva sul fatto che il Presidente della LEGA, in situazione di emergenza CORONAVIRUS, mai e poi mai avrebbe dovuto accettare di fare giocare le squadre a porte aperte.
Il rischio di un allargamento dei contagi sarebbe stato enorme e, già anche a porte chiuse potenzialmente, avrebbe provocato nuovi contagi e quindi nuovi malati. Sinceramente, da un responsabile dello sport come DAL PINO mi sarei aspettato uno stop delle partite visto l'andamento del contagio e, come successivamente la realtà ha comprovato.
Da tifoso avrei fatto a meno di andare allo stadio, anche se la passione mi brucia, perchè non avrei sopportato il sapere che tanti tifosi avrebbero trasmesso il virus.
Per l'occasione mi viene in mente una poesia di UMBERTO SABA, il titolo"GOAL" che avrebbe dato spunto, semmai DAL PINO l'avesse letta, a  l'idea di non fare disputare la partita perchè lo spettacolo che la stessa suscita e gli interessi economici che ne derivavano sono in collusione con le preminenti esigenze di tutela della salute. Il pericolo alla salute, deriva dalle conseguenze emotive che lo spettacolo della partita crea.Infatti la poesia di SABA descrive l'incontenibile gioia che i giocatori che hanno segnato un goal esprimono, quando si stringono tutti insieme (CONTATTI RAVVICINATI) e sugli spalti il pubblico in delirio (ASSIEPATI e VICINI), in una sorta di solidarietà e fratellanza che unisco giocatori e pubblico nel momento più esaltante della partita. DAL PINO nell'occasione, lo ripeto, ha avuto una decisione infelice.
E mentre l'epidemia è diventata pandemia, in special modo in quel di Bergamo, che è la provincia in cui vivo e in cui vivo il dramma ogni giorno, mi sento di gridare a tutti e in particolare al mondo del calcio: "Conservate la vostra passione per lo sport ma dimenticatelo fino a quando il virus non sarà scomparso". Meglio stare in casa che vedere me il mio prossimo sparire. In questo caso oserei dire AMA IL PROSSIMO COME TE STESSO. In special modo saranno grati a tutti quelli che decideranno di stare in casa, gli operatori sanitari, medici, infermieri e volontari di pronto soccorso, in questo momento oberati di lavoro e in pericolo per la propria vita.
A casa per onorare questi eroi, che salvano vite e, spesso ci rimettono anche la loro vita. EROI!!!!! Ognuno resti in casa per sè e gli altri. Il contagio si fermerà e tutti continueremo a seguire la nostra BENEAMATA SQUADRA più appassionati di prima.  
ANDRA' TUTTO BENE!! FORZA ITALIA!!


CARLO da CASIRATE D'ADDA.
A risentirci.. spero. Ma andrà tutto bene.





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