A 36 ore dalla sfida dei quarti tra l'Italia di Roberto Mancini e il Belgio dell'altro Roberto Martinez il quesito più discusso su giornali, radio e televisioni è: quanto è forte il gruppo creato dal nostro CT?  A mio avviso il Belgio arriva a proposito per testare le vere velleità della nostra Nazionale in questo torneo, senza però dimenticare la forza dei Diavoli Rossi che per i bookmakers sono tra i favoriti per la vittoria finale e che occupano il primo posto nel ranking Uefa delle Nazionali.
Non saranno certo le assenze eventuali di Kevin De Bruyne e del capitano Eden Hazard infortunatisi nell'ottavo di finale contro il Portogallo a sminuire la pericolosità della squadra di Martinez, in quanto la rosa è composta da altri campioni in grado di sopperire al meglio gli assenti; tutti giocatori facenti parte dei massimi campionati europei e militanti in squadre di alta e metà classifica. Nomi come Courtois, Vermaelen, Vertonghen, Alderweireld, Witsel, Tielemans, Mertens e l'interista Lukaku non possono certo far fare sonni tranquilli al nostro Commissario Tecnico ma d'altronde il percorso di questa Nazionale finora straordinario, con un record di vittorie consecutive superato e che resisteva dai tempi del grande Vittorio Pozzo, è giusto che si misuri con una delle Nazionali più forti degli ultimi anni.
Forse questa squadra azzurra non annovera una vera "stella" come è magari successo in passato, ma di sicuro è fatta da ragazzi che hanno formato un gruppo solido che si aiuta a vicenda e che non guarda alla titolarità del ruolo così come Roberto Mancini ha più volte sottolineato ma che si è affidato totalmente al pensiero del suo allenatore riuscendo dalla panchina a risultare "l'uomo in più" per i compagni che in quel momento sono in campo. Questa compattezza del gruppo si è vista nel secondo tempo contro l'Austria quando le forze stavano calando e una piccola distrazione ha riportato sotto nel punteggio gli avversari.

L'inserimento nella ripresa del talentoso Federico Chiesa ha riportato vigore e reso la nostra squadra di nuovo pericolosa sulla fascia destra dopo che Domenico Berardi aveva tenuto bloccata la retroguardia austriaca per tutto il primo tempo. Contro questo Belgio molto probabilmente torneremo a vedere in difesa la coppia Bonucci-Chiellini, i dubbi maggiori saranno non di natura fisica ma tattica nel centrocampo e forse in attacco. Marco Verratti pur ripresosi dall'infortunio non sembra al top della condizione fisica e il buon momento dei giovani Locatelli e Pessina lasciano ipotizzare che stavolta  mister Mancini potrebbe  partire con loro titolari.
Certo è che l'avversario è uno dei più forti in assoluto e fare la partita fin dall'inizio come finora ci è capitato di vedere non sarà facile, e bisognerà fare attenzione ai contropiede che Lukaku & Co. sapranno imbastire. Il Belgio fa della fisicità unita alla tecnica la sua arma migliore e fondamentale sarà impedire il comando delle operazioni ai suoi centrocampisti, soprattutto quelli in grado di lanciare in progressione Lukaku che una volta innestato è difficile da contenere. Il reparto più debole sembrerebbe la difesa ma che comunque conta gente di grande esperienza internazionale, al quale i nostri Immobile, Berardi e Insigne sono chiamati a perforare cercando di migliorare la percentuale al gol che è stata finora sotto le loro possibilità.

Sarà sicuramente una partita a scacchi, e fondamentale non perdere la concentrazione: i ragazzi di Mancini hanno la tecnica adatta per superare l'ostacolo Belgio e il giusto dosaggio delle forze potrà essere l'arma vincente per piegare gli avversari qualora il risultato restasse in bilico per gli oltre 90 minuti. Del resto quasi tutti i quarti finora disputati hanno visto prevalere una delle due contendenti soltanto dopo i tempi supplementari.
Anche Martinez sa che avere la meglio sulla nostra squadra non sarà facile, per questo cercherà a tutti i costi di recuperare il suo capitano Hazard  ma se gli azzurri sapranno essere squadra come dimostrato finora la vittoria potrà essere più che una speranza.