Con questo articolo vorrei cominciare una piccola serie a cadenza settimanale che tratterà di quei derby poco noti al grande pubblico, ma che in realtà sono rappresentativi di amore verace e colme di un carico emozionale unico per le tifoserie coinvolte, che non hanno nulla da invidiare alle partite tra team più blasonati.

L’inizio di questo piccolissimo progetto (che spero possa essere un piacevole diversivo) è dedicato alla rivalità incandescente tra Ascoli e Sambenedettese, in concomitanza con la ricorrenza per la nascita di quest’ultima, esattamente il 4 aprile di 96 anni fa.

  • IL DERBY DEL TRONTO: da una parte il Rinascimento e le bellezze architettoniche del Piceno, dominate da Piazza del Popolo (una delle piazze più belle d’Italia), dall’altra un porto peschereccio ed una meta turistica di eccellenza in riva all’Adriatico.

Entroterra contro mare.

Il substrato ancestrale di convivenza civile, elemento fisico e culturale del paesaggio urbano, spazio e tempo insieme, cardini della relatività generale dell'Italia”[1] che si contrappone a quel “mare sempre vivo, sempre nuovo, che pare lene musica”[2].

A queste opposte, ed incantevoli, caratteristiche proprie, si aggiunga la rivendicazione storica di autonomia provinciale da parte dei sambenedettesi ed ecco che si comprende meglio il perché di una delle più intense sfide d’Italia.

  • IL PERSONAGGIO: un nome su tutti che si associa a questo derby è quello dell’intramontabile Carletto Mazzone, protagonista con la maglia bianconera prima da calciatore e poi da allenatore.

Proprio in un derby subì un gravissimo infortunio che, a conti fatti, gli procurò la fine della carriera con grosso anticipo, aprendogli la strada per una carriera da mister di culto.

E’ sua la celeberrima frase che racchiude l’essenza del fascino di questo match: “uno che ha fatto Ascoli-Sambenedettese credo che, sul piano dell’intensità emozionale, abbia provato tutto”.

Detto da uno che ha vissuto il derby della Capitale, fa capire quanto questa sfida sia qualcosa di veramente speciale.

  • LE PARTITE MEMORABILI: sotto la guida di Carlo Mazzone, nello storico anno della promozione nella stagione 1971/72, l’Ascoli (all’epoca Del Duca Ascoli) vinse il 26 marzo 1972 per 2-0, ciliegina sulla torta di una stagione stradominata e che appunto portò il Picchio alla Serie B con distanze siderali sulle inseguitrici.

Il protagonista assoluto fu Giuliano Bertarelli, autore della doppietta decisiva, che i più forse ricorderanno far parte, qualche anno dopo, del gruppo del Cesena, che conquistò una miracolosa qualificazione in Coppa Uefa nella stagione 1975/76.

In casa Samb, invece, la mente corre alla stagione precedente la grande impresa dell’Ascoli.

E’ il 7 marzo 1971, e i rossoblù si imposero con un 2-0 frutto delle reti di Carnevali e Caposciutti. Al “F.lli Ballarin” calò la neve, che non rovinò, anzi, rese ancora più magica, quella indimenticabile giornata per il popolo del Tronto.

  • IL RICORDO DI UN EROE SFORTUNATO: è purtroppo legato al derby un evento terribile avvenuto nel 1965.

Uno scontro fortuito tra il sambenedettese Caposciutti e il portiere bianconero Strulli, costò la vita a quest’ultimo.

Un destino tremendo ed un dolore atroce tutto il mondo del calcio, senza alcuna distinzione.

  • LE TIFOSERIE: Daniele De Rossi, intervistato a seguito della semifinale di ritorno della Champions League 2017/18 persa contro il Liverpool, citò espressamente il calore del pubblico sambenedettese, dichiarandosi innamorato della passione che trasmette.

Basterebbero queste parole di un Campione del Mondo a far capire la potenza di questa tifoseria, considerata a giusta ragione tra le piazze più vicine al proprio club per spirito di appartenenza.

I tifosi dell’Ascoli vissero il periodo di massimo splendore a partire dagli anni ’70, quando si fregiarono del titolo di prima squadra marchigiana a raggiungere la Serie A.

Non sono mancati episodi censurabili, che, come in tutti i casi, sporcano quelle sane rivalità di cui si vorrebbe parlare sempre e solo con toni colorati.

  • LA SITUAZIONE ATTUALE: l’accesa rivalità è dimostrata da un fatto statistico: l’ultima sfida disputata risale addirittura alla Coppa Italia 1986/87.

In questi 32 anni, però, la tensione tra le due squadre non si è mai allentata, anzi, nell’aria si percepisce sempre quel confronto di natura storica che persiste nonostante non ci siano più stati incroci per tutto questo tempo.

Al momento, l’Ascoli si trova in Serie B, a lottare per una salvezza tranquillamente alla portata.

La Samb annaspa a metà classifica in Serie C, alla ricerca di un posto play-off per tentare una scalata sulla carta improbabile.

Ma proprio l’anno scorso, fu battuta da un Cosenza partito senza i favori del pronostico, che fu la grande rivelazione, andando a conquistare la Serie B dopo 15 anni.

Questo, come premesso, è il primo articolo di (spero) una lunga serie che vuole andare alla caccia di storie di rivalità fuori dall’ordinario, poco mediatiche ma tremendamente avvincenti.

 

 

[1] Mario Tozzi, Viaggio in Italia - 100+9 emozioni da provare almeno una volta, prima che finisca il mondo)

[2]Franz Liszt