La nostra grande e bella Nazionale manca all'appuntamento con la vittoria dal 2006, quando gli azzurri di Lippi conquistarono il mondiale in Germania. Dopo quella splendida vittoria, la nostra Nazionale non è riuscita ad arrivare più alla vittoria, ci è andata vicinissima con Conte alla guida, ma nella gara più importante contro la Spagna, a causa dei pochi ricambi, fu una vera e propria debacle. In ultimo, la mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 con Ventura come C.T. e' stata l'amarezza più grande, che ha portato ad un vero e proprio tsunami. Dopo Ventura si è deciso di puntare su Roberto Mancini, le cui qualità come tecnico sono conosciute in tutto il mondo. Mancini, a differenza di alcuni suoi predecessori, ha, tra le tante cose, il merito di puntare senza paura su diversi giovani italiani. La qualità principale di Mancini è stata quella di essere riuscito a creare un gruppo davvero affiatato. Quando gli azzurri scendono in campo, la cosa che balza agli occhi è l'aiuto che tutti cercano di darsi vicendevolmente, un compagno se è in difficoltà non viene lasciato mai da solo.

Nel cammino per la qualificazione agli Europei del 2020, l'Italia di Mancini è stata inserita nel gruppo J, insieme a Bosnia, Armenia, Finlandia, Grecia e Liechtenstein. Certo non un gruppo particolarmente agguerrito, ma considerando i precedenti tutto sarebbe potuto accadere. La squadra azzurra in questo cammino ha mostrato tutta la sua forza e la sua voglia di arrivare agli Europei nel modo migliore. Il gruppo azzurro, che ha come capitano l'inossidabile Bonucci, fino a questo momento ha vinto tutte le gare e l'ultima è quella di stasera contro l'Armenia di Mkhitaryan, che, a causa dell'infortunio rimediato a Lecce, non sarà della gara. Per un cammino così netto, fatto solo di vittorie, arrivate tra l'altro attraverso il bel gioco, non sono mancati i complimenti e i vari accostamenti con le compagini azzurre del passato. Il C.T. Mancini in più occasioni è stato paragonato ai vari Bearzot e Pozzo. Naturalmente questi accostamenti lusingano il Mancio, ma il C.T. sa benissimo che il passaggio dai complimenti alle critiche è davvero molto rapido, per questo non ha mai dimenticato di ricordare che per il momento non ha vinto ancora nulla.

Per entrare a far parte dell'Olimpo dei grandi bisogna vincere; Conte con la sua Nazionale aveva fatto un gran bel lavoro, ma non avendo vinto nulla nessuno lo ricorderà. Mancini ha la giusta esperienza per capire che gli stessi che attualmente lo incensano e lo gratificano con complimenti vari e grandi paragoni, in caso di mancata vittoria saranno i primi a voltargli le spalle. Quindi, ascoltiamo i consigli del Mancio, esaltiamoci pure per l'ottimo cammino degli azzurri, ma rimaniamo con i piedi per terra e prima di accendere i fuochi d'artificio aspettiamo la vittoria vera, la vittoria che conta, quella vittoria che segna il tuo nome nell'albo dei grandi.