E' la nona edizione della Coppa del Mondo intitolata al suo fondatore, il giornalista francese Jules Rimet; nel 1930, prima edizione disputata in Uuguay, vinse la celeste di casa, poi nel '34 e nel '38 ci fu il doppio trionfo degli azzurri in casa e in Francia; il conflitto mondiale fece slittare al 1950 la quarta edizione disputata in Brasile, dove inopinatamente vinse l'Uruguay; nel 1954 in Svizzera vittoriosi i tedeschi a sorpresa sulla favorita Ungheria; Finalmente Brasile vittorioso nel 58 e nel 62 rispettivamente in Svezia e Cile; nel 1966 anche l'Inghilterra in casa si iscrive nel libro d'oro dei Campioni del Mondo, presentandosi a Mexico 70 da detentrice del titolo.

La partita inaugurale è si disputa il 31 maggio allo stadio Azteca di Città del Messico: la squadra di casa, si spera rivelazione del torneo, affronta la tosta Unione Sovietica; finisce 0-0 davanti a 107.000 spettatori che sbandierano il loro vessillo nazionale, quasi identico al tricolore italiano.

L'Italia debutta il 3 giugno a Toluca contro la Svezia, benché nel nostro Paese sia già notte, sono milioni i telespettatori che assistono alla partita; secondo le anticipazioni trapelate gioca Mazzola titolare e Rivera in panchina; in attacco con Riva c'è Boninsegna; Domenghini è il tornante di destra; a centrocampo De Sisti fa coppia con Mazzola, mentre Bertini è in mediana; la difesa vede Albertosi portiere, Burnich e Facchetti terzini, Niccolai stopper e Cera libero.

Le condizioni climatiche sono difficili per tutte e due le compagini, fa caldo e si gioca a circa 2700 mt sul livello del mare; il calcio d'inizio è alle ore 16 corrispondenti alle 23 italiane.

La partita non decolla e le squadre soffrono molto l'altitudine per la rarefazione dell'aria che lascia i giocatori senza ossigeno dopo ogni scatto; la palla buona ce l'ha Domenghini che dopo 10 minuti tenta il tiro da lontano: la palla non forte, ma angolata coglie Hellstrom, il portiere svedese, impreparato sul palo alla sua destra e si insacca all'angolino.
Una rete di vitale importanza, la cui importanza scopriremo dopo pochi giorni; nel frattempo incameriamo la vittoria: chi ben comincia...

Il successo ha oltretutto il potere di mitigare il malumore di chi come Rivera è rimasto escluso dalla partita, anche se in Italia la questione è l'argomento più trattato tra i tifosi, i media e i semplici osservatori. Rivera fuori dalla squadra nazionale fa più notizia della partita stessa......

Per smaltire l'adrenalina della partita niente di meglio del RISCHIATUTTO di Mike Bongiorno, trasmissione quiz a premi in onda il giovedì sera, dove la campionessa in carica è la ormai popolarissima signora Longari, salita alla ribalta il giorno prima di Messico/URSS; tra lei e la nazionale di calcio chi andrà più avanti?

Sabato 6 giugno l'Italia affronta la seconda partita del suo Mondiale contro i bicampioni uruguaiani, anche loro vincenti all'esordio, 1-0 a Israele; la partita si gioca a Puebla, vale a dire a circa 200 km da Toluca, ma soprattutto a un'altitudine di 1600 m sul livello del mare.
I benefici sono subito evidenti, l'Italia gioca meglio e appare molto più veloce; certo non tutti i calciatori si sono ambientati: per esempio Riva appare ancora molto lontano dal grande attaccante che conosciamo.  
Valcareggi ha confermato la formazione, con la sola variante obbligata del milanista Rosato al posto del' infortunato stopper Niccolai. Quindi Rivera ancora out.

Durante la partita Valcareggi fa un cambio che determinerà infinite discussioni. All'inizio del secondo tempo va in campo Furino al posto di Domenghini; la sostituzione è sorprendente: intanto Furino è un centrocampista difensivo e gioca in tutt'altro ruolo rispetto a Domenghini. Poi c'è l'ingombrante Rivera in panchina, che potrebbe entrare in campo, assumendo la regia  e conseguente spostamento di Mazzola al posto di Domenghini; però alla vigilia Rivera non si è allenato per un attacco febbrile...

La partita finisce 0-0 e sono solo un paio le occasioni da gol, una per parte, ben neutralizzate dai rispettivi portieri, considerati tra i migliori al mondo nel loro ruolo, l'azzurro Albertosi e l'uruguaiano Mazurkiewicz. Il risultato in bianco ci torna utile, perchè Svezia e Israele pareggiano 1-1 e hanno un solo punto dopo 2 partite, mentre noi abbiamo 3 punti come Uruguay. Sarà decisivo il terzo e ultimo turno del nostro girone B.

Giovedi 11 giugno alle ore 16 sfidiamo Israele in una partita decisiva per il superamento della fase a gironi; ci basterà un semplice pari per qualificarci, ma la statura degli avversari è tale che la vittoria non dovrebbe sfuggire alla nostra Nazionale.
Ormai abituatasi all'altitudine, anche sul piano fisico l'Italia è molto cresciuta; Valcareggi insiste sulla stessa formazione, con Domenghini che riprende il suo posto e con Rivera seduto in panchina. La nostra nazionale si esibisce in un insolita maglia bianca con banda orizzontale azzura, pantaloncini in tinta.
E' una partita brillante, ma sfortunata degli azzurri che non riescono a segnare reti valide, anche se Domenghini nel primo tempo e Riva nel secondo vedono i loro gol annullati per fuorigioco; soprattutto il secondo gol,  quello segnato da Riva con un perfetto colpo di testa, sembra assolutamente regolare; è il guardalinee etiope che sbandiera inducendo l'arbitro all'annullamento e lo storico telecronista della RAI Nicolò Carosio a commenti ritenuti in RAI offensivi e di carattere razziale. Il telecronista verrà successivamente sospeso spianando la strada al suo giovane collega Nando Martellini.
Oltre alle due reti, l'Italia colpisce due pali con De Sisti e Mazzola, autore di una pregevole prestazione al contrario di Rivera, chiamato nel secondo a sostituire Domenghini, che disputa una partita piuttosto anonima. Finisce 0-0 e per determinare la classifica del girone si dovrà ricorrere alla differenza reti.
L'Italia con un solo gol segnato e zero subiti si classifica incredibilmente al primo posto nel girone B; secondo è l'Uruguay che ha una differenza reti  di +1, pari all'Italia, ma ha anche una rete subita; Il nostro mondiale continua e parallelamente, poche ore prima, anche la signora Longari si è confermata campionessa del Rischiatutto!

Dagli altri gironi si qualificano ai quarti di finale URSS e Messico, Brasile e Inghilterra, Germania Ovest e Perù; pertanto gli accoppiamenti sono Messico-Italia, Brasile-Perù,Uruguay-URSS e Germania Ovest- Inghilterra.
Quel misero unico gol segnato da Domenghini, non solo ci ha spianato la qualificazione, ma ci è valso il primo posto nel girone B con l'ulteriore vantaggio di non doverci spostare da Toluca, dove verrà giocato il quarto finale, ma dovremo giocare contro la Nazionale di casa e quindi con fattori ambientali contrari.

Tre giorni, solo tre giorni, da giovedi 11 a domenica 14, questo il tempo che intercorre tra l'ultima partita disputata e le partite dei quarti, che attendono le qualificate, rigorosamente allo stesso orario per tutte, le ore 12.00

Nel ritiro azzurro di Toluca, il tempo trascorre lentamente tra piscina, massaggi, defaticamento; i giornalisti si intrufolano nel ritiro, cercano di carpire gli umori dei calciatori che non hanno molta voglia di parlare. La prestazione con Israele non è stata male, ma il risultato è molto deludente, anche se, dopo tre partite, l'Italia non ha mostrato altro che una difesa molto forte che non prende gol.

Sulla formazione scelta da Valcareggi tutti avrebbero qualcosa da obiettare: Mazzola è stato il migliore in campo e alla fine per fare spazio a Rivera è dovuto uscire Domenghini, che - come autore del gol qualificazione- doveva essere maggiormente rispettato, anche alla luce dell'insipida prestazione del milanista; Riva soffre, nel Cagliari ha una squadra che si muove in campo in funzione sua, nell'Italia la palla la vede poco e le occasioni da gol sono rare. Vorrebbe, almeno un sostegno, qualcuno che lo lanciasse negli spazi, come lui predilige. I milanisti sono mogi, Rivera è nervoso, si sente sotto pressione, criticato e in discussione, lui primo e al momento unico calciatore italiano a vincere il pallone d'oro. Rosato è già di poche parole di suo, mentre Prati si sente completamente fuori, oltretutto alle prese con problemi alla caviglia.

I giocatori del Cagliari fanno comunella tra loro, mentre Furino juventino fa coppia fissa con Rosato, di cui è grande amico; Niccolai è triste perchè sa che il suo mondiale è finito con l'infortunio subito alla prima partita con la Svezia. In definitiva un atmosfera un po' cupa, dove si attende di capire cosa ha in mente il CT per la partita da dentro o fuori, contro i padroni di casa.

Nel monumentale stadio Azteca di Città del Messico si sfidano Uruguay e URSS; la partita molto equilibrata si decide a 3 minuti dai rigori; un gol incredibile: il russo Afonin accompagna il pallone verso il fondo campo, onde proteggerne l'uscita e guadagnare la rimessa dal fondo. Ma ciò avviene a pochi metri dal palo e soprattutto la palla si ferma per inerzia proprio sulla linea di fondocampo; rapidissimo, Cubilla si avventa e ruba la palla tra le gambe dall'avversario e la scodella a centro area, dove il compagno Esparrago non ha difficoltà di testa a deviare in rete da pochi passi. Uruguay in semifinale.

A Guadalajara il Brasile di O Rey Pelè affronta il Perù, qualificatosi da secondo, nel girone vinto dalla Germania Ovest, con Bulgaria e Marocco eliminate; dal canto suo i verdeoro ne hanno vinte 3 su 3 a danno di Inghilterra, Romania e Cecoslovacchia. Ovviamente il Brasile vince e diverte, anche se il Perù non sfigura e resta in partita fino alla fine; il risultato finale di 4-2, con Rivelinho, Tostao (2) e Jairzinho marcatori per i carioca e Cubillas e Gallardo a siglare quelle peruviane. Brasile in semifinale contro l'Uruguay.

A Leon si affrontano Germania e Inghilterra, le finaliste della precedente edizione nel 1966, vinta dagli inglesi. La partita è avvincente, le due squadre lottano su ogni pallone e non lesinano una goccia di energia pur di spuntarla; Avanti l'inghilterra nel primo tempo con Mullery che devia da pochi passi un tiro rasoterra di Newton; all'inizio del secondo tempo raddoppia Peters per l'inghilterra, appostato sul secondo palo su un traversone da destra ancora di Newton: tiro di sinistro e rete a fil di palo.
Ci vuole una iniziativa personale del grande Franz Beckenbauer per riaprire la partita per i tedeschi: il fuoriclasse si fa dare palla ai 20 metri, salta netto un avversario e tira rasoterra incrociando da destra a sinistra; forse il portiere Bonetti potrebbe fare meglio, ma l'azione di Beck è molto bella.

La partita resta apertissima con occasioni da gol da entrambe le parti: fuori di un soffio un colpo di testa in tuffo dell'inglese Peters, cui risponde Gerd Muller con un azione impressionante con la quale si libera di tutti gli avversari, per chiudere con un tiro forte, ma troppo centrale, su cui Bonetti si riscatta. Poco dopo la Germania pareggia con Seeler, che di testa ruba il tempo agli avversari e insacca con una palombella di nuca, sul preciso lancio di Karl Heinz Schnellinger.

Si va ai tempi supplementari ed è la Germania che con Gerd Muller trova il gol che vale la semifinale: il tedesco raccoglie nell'area piccola al volo di destro  una sponda di testa dell'ala Lohr, magistralmente servito da Grabowski. La Germania in un colpo solo si vendica della sconfita subita nel 1966 e si qualifica per la semifinale, dove incontrerà la vincente di Messico / Italia.

Valcareggi infine si è deciso e l'ha pure comunicato alla squadra: si inizia con la solita formazione, poi nel secondo tempo entra Rivera; si deciderà in campo al posto di chi.

Mazzola si sente abbastanza sicuro, ha giocato benissimo contro Israele e le prove lo hanno visto schierato "con" Rivera; l'interista non ha però fatto i conti con.....Montezuma, la cui vendetta sottoforma di colica, risulta particolarmente debilitante per i forestieri. Nella notte, Sandro è costretto a subire l'attacco intestinale e sarà proprio lui che nel secondo tempo, lascerà il posto al rivale del Milan. E' nata la staffetta, una delle tattiche più discusse in Italia per oltre un ventennio!

La partita con il Messico comincia in modo negativo; l'italia al 13^ minuto è in svantaggio:Fragoso al limite dell'aria indovina l'imbucata verso il dischetto per Gonzalez, che anticipa i nostri difensori e segna un gol facile. Il primo che subiamo al mondiale e che fa esplodere le migliaia di tifosi messicani.

Ma la nostra nazionale reagisce e il vantaggio dei padroni di casa dura una dozzina di minuti; azione sulla destra (!) insistita di Riva, che cerca di sfondare sul difensore in marcatura, ne nasce un rimpallo sul quale  si avventa Domenghini che sferra un gran tiro da posizione molto defilata; a centro area c'è un groviglio di gambe, il pallone incoccia quella di Gustavo Pena e viene deviata in gol,  prendendo in controtempo il portiere Calderon. 

Al termine del primo tempo quindi 1-1; al rientro in campo si compie il primo atto della storica staffetta Rivera-Mazzola; in effetti l'interista non aveva ripetuto la brillante prestazione offerta contro Israele.
E' subito un'altra Italia! Rivera è in una giornata di grazia e chi ne beneficia è Riva, che finalmente si sblocca; una spettacolare triangolazione De Sisti-Rivera- De Sisti, libera quest' ultimo ai 25 mt defilato sulla sinistra; il passaggio rasoterra giunge a Riva, che controlla e tutto di sinistro salta un paio di difensori e lascia partire una rasoiata diagonale, che si infila tra palo e portiere: Italia 2- Messico 1. L'abbraccio del gruppo in maglia azzurra sa di liberazione.

Sette minuti dopo un'azione fantastica, un contropiede fulminante: calcio d'angolo per il Messico che Burnich respinge di testa; Riva recupera palla in posizione di terzino sinistro (!!), salta velocissimo un avversario, resiste alla carica di un secondo e fa un lancio millimetrico sulla sua verticale, un lancio alla Rivera per... Rivera; Gianni  in velocità salta la linea difensiva messicana, vanifica l'uscita del portiere e da posizione molto angolata tira una prima volta incocciando un difensore nei paraggi della linea di porta; respinta ancora verso Rivera e secondo tiro, nuova respinta dello stesso difensore; palla Domenghini prontissimo nel tiro al volo, che incredibilmente incoccia ancora lo stesso difensore; per la terza volta la respinta giunge a Rivera, che ora, più accentrato"vede" un angolo maggiore tra palo e difensore: controllo veloce e palla piazzata nell'angolino. Italia 3 -Messico 1.

Non è finita: è il 76^minuto quando Rivera e Riva ripetono l'azione precedente invertendosi nei ruoli: Gianni torna a fare l'assist e Gigi il finalizzatore; l'azione è bellissima e travolgente! L'assist di Rivera è geniale, la determinazione di Riva su quella palla è tale che dal limite dell'area, l'ala travolge tutto e tutti, fino a portare la palla sulla linea di porta.
GOL! Italia 4 - Messico 1. L'Italia affronterà in semifinale la Germania Ovest.

Sono le ore 21, l'inizio in Italia di una notte di puro delirio; milioni di italiani scendono nelle strade, invadono le piazze, fanno il bagno nelle fontane, sciamano con lunghi cortei verso il centro delle città, dei paesi delle frazioni; c'è chi si esibisce da tenore, chi non riesce a parlare e piange di gioia, chi si abbraccia, chi si avvolge nel tricolore, chi dipinge coi colori della nostra bandiera la propria auto; le quali auto incolonnate a migliaia non riescono a muoversi e mentre chi guida strombazza col clacson ininterrottamente, le teste dei passeggeri affiorano dai finestrini o dalla capote; sono tanti quelli che improvvisano un pic nic notturno: pane e salame, pane e mortadella, biscotti e vino, tanto vino e tanto spumante; qualcuno improvvisa fuochi d'artificio, qualcun altro ha preso il tamburo e lo percuote con inaudita forza.

Nel caos più totale, nessuno si lamenta, anzi tutti ridono, si abbracciano, sono felici...

Da Nord a Sud, mai vista un Italia cosi!

(continua....)



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