La partita di ritorno tra Real Madrid e Chelsea, valida come quarto di finale di Champions League, resterà a lungo nella memoria degli appassionati di calcio, non tanto e non solo per l'incertezza e le emozioni che ha regalato agli spettatori, ma soprattutto per la magia di uno spettacolo calcistico di valore assoluto.

Se nella partita di andata vinta a Londra dagli spagnoli in virtù della prestazione eccezionale del suo centravanti Karim Benzema, autore della tripletta decisiva per il risultato finale di 3-1, che sembrava aver chiuso il discorso qualificazione già subito dopo l'andata del quarto di finale, il ritorno ha messo in mostra la forza di volontà del Chelsea che, per nulla rassegnato, ha dapprima aggredito e soffocato gli spagnoli con un ritmo indiavolato e poi li ha irretiti con un prolungato ma efficacissimo possesso palla, quando fatalmente ha dovuto abbassare l'elevato tono agonistico.
Per 75 dei 90 minuti il Chelsea ha dominato, segnato tre gol validi, uno annullato e ha avuto almeno altre due clamorose occasioni, dando una dimostrazione di superiorità che ha annichilito gli avversari.

Ancelotti -che di CL ha un dottorato- nella sua carriera milanista ha avuto tracolli come quello a La Coruna e la clamorosa rimonta del Liverpool in appena 15 minuti; l'allenatore del Real è rimasto paralizzato in quelle occasioni, come pure in questi 75 minuti di cui parlavamo.
Vedendo la sua squadra Real in assoluta balia degli avversari, mi chiedevo come fosse possibile per un allenatore navigato come lui assistere supinamente, senza assumere nessuna iniziativa che potesse in qualche modo aiutare la sua squadra ad arginare la furia avversaria.
Sbagliavo io.
Carlo questa volta mostrava semplicemente quella calma che gli deriva dalla consapevolezza di ben conoscere la forza della sua squadra e dalla potenzialità che hanno i campioni che la compongono.

E' l'insostenibile leggerezza dell'essere l'allenatore del Real Madrid, ossia quella maschera che si indossa per non mostrare debolezze di fonte alle difficoltà; perchè sia chiaro, il Real Madrid mai come stasera ha sofferto. Mai come stasera è stato sull'orlo del baratro di una clamorosa ed inattesa eliminazione, soprattutto dopo il favorevole esito dell'andata.
Con la sua calma, con semplici ma significativi innesti, urtando anche suscettibilità di qualche mostro sacro sostituito nel momento topico della gara, Carlo ha letteralmente rigirato la partita a favore dei madrileni, finalmente capaci di ribaltare il fronte ed essere a loro volta pericolosi in attacco.
Quei rimanenti 15 minuti sono stati sufficienti ai madridisti per segnare il gol della speranza e di portare i rivali inglesi all'extra time.
Anche nei supplementari la partita è stata bellissima e incerta, ma finalmente equilibrata: poteva segnare l'una o l'altra ad ogni azione e si sapeva che chi ci fosse riuscito avrebbe portato la squadra in semifinale.
Non poteva che essere lui Karim Benzema a segnare questo gol così determinante e che vanificava ogni successivo sforzo del Chelsea.

Ma l'eroe oggi è l'allenatore Real...