A margine della semifinale di ritorno di Coppa Italia, il derby di Milano, ha destato particolare malumore in casa Milan quello che si ritiene come l'ennesimo torto subito dalle decisioni arbitrali nella stagione.
Ci si riferisce al gol segnato da Bennacer ed annullato dall'arbitro Mariani, dopo consulto al VAR, per la posizione del giocatore Kalulu ritenuta di fuorigioco attivo.
In realtà il calciatore non partecipa all'azione e cerca di allontanarsi dal pallone, ma è indubitabile che si trovi al di là della linea difensiva dell'Inter e conseguentemente in off-side. C'è quindi solo da stabilire se la sua presenza interferisca in qualche modo, anche visivamente, sul portiere Handanovich, il quale peraltro non manifesta alcuna protesta.
Le riprese televisive -che comprendono quindi quelle sottoposte al vaglio del VAR- dimostrano che nell'azione non ci sono altre infrazioni ed in particolare nessun fallo di mano di Tomori, come invece richiesto dai calciatori dell'Inter; resta quindi in esame esclusivamente la posizione di Kalulu.
Detto che nel concreto nulla conta la reazione di Handanovic, un paio di riprese televisive sembrano indiscutibilmente dimostrare che il portiere non subisce alcuna interferenza da Kalulu e che è semmai la numerosa presenza nel cono visivo dei suoi compagni che gli preclude la visuale del tiro, con il pallone che oltretutto passa in mezzo ad una selva di gambe con calzettoni nerazzurri.

Il caso non può che richiamare alla mente un altro fuorigioco (geografico) altrettanto opinabile, verificatosi in campionato nella partita casalinga persa dal Milan contro il Napoli; in quella circostanza era stato Kessie a segnare una rete che sarebbe valsa il pareggio rossonero se non ci fosse stato il VAR a richiamare l'arbitro perché il centravanti Giraud era in posizione di fuorigioco.
In questo caso la mancata interferenza dell'attaccante era evidente visto che figurava impossibilitato ad intervenire perchè "seppellito" sotto il corpo del difensore del Napoli Jesus; asserire che Giraud ha cercato l'intervento perchè ha mosso una gamba è un'assurdità che non sposta la questione di un millimetro, perchè regolamento alla mano quel movimento NON interferisce nell'azione e NON procura alcun inconveniente a nessun difendente.
Ergo, in entrambi i casi, l'interpretazione A DANNO DEL MILAN E'UN GRAVE ERRORE nell'economia delle due partite e quindi "forse, ma indimostrabile" nell'esito dei rispettivi tornei.

Detto questo devo assolutamente ammettere che l'Inter ha VINTO CON MERITO, ha segnato 3 gol pregevoli e ha saputo approfittare dei tanti errori milanisti.
Restando però in tema arbitrale, che la stagione non sia stata fortunata per il Milan appare evidente e genera qualche sospetto; ricordiamo che lo scorso anno al club fu spesso contestato l'eccessivo numero di calci di rigore concessi a favore, mai però entrando nello specifico circa l'esistenza o meno dell'infrazione che dava origine alla concessione. La stessa cosa -per esempio nella presente stagione- non avviene per il Napoli.
Ricordiamo che il Milan, nonostante i numerosi penalty fruiti non vinse nulla e anche il Napoli a 5 giornate dalla fine del campionato, pare tagliato fuori dalle possibilità di vittoria...

Senza voler cadere nel vittimismo però, al Milan stanno ripetendosi troppo spesso decisioni su episodi definiamoli "inediti" che hanno però tutti lo stesso esito finale: SONO  CONTRO I ROSSONERI.
Il famoso "effetto Serra" (Milan Spezia 1-2), il gol di mano di Udogie (Milan -Udinese 1-1) sono le punte che affiorano di un iceberg costituito da tante altre contestazioni, tra le quali-giusto per chi ha memoria corta- risaliamo ai due gol segnati dall'Atalanta nel finale della partita di Bergamo (2-3), il rigore concesso al Verona per fallo invertito Kalinic/Romagnoli a San Siro (3-2), l'espulsione a Roma di Theo Hernandez a seguito di un mancato fischio per fallo subito da Bennacer nella stessa azione (1-2) e altre situazioni "dubbie" come i rigori ultimi richiesti nei due pareggi per 0-0 rispettivamente con Bologna e Torino.
Per fortuna (sottolineiamo che stiamo ironizzando) che l'equità di trattamento da parte degli arbitri italiani, ci è stata ampiamente confermata dagli strafalcioni clamorosi degli arbitri stranieri nelle partite di Champions, segnatamente in casa con l'Atletico Madrid (1-2) e a Oporto (1-0).
Almeno su questo non si potrà eccepire.
Ma al Milan ora è rimasta una sola competizione e un solo obiettivo: SAREBBE GIUSTO E AUSPICABILE CONTENDERSELO AD ARMI PARI. GRAZIE.