Nelle ore susseguenti la trionfale trasferta al Mapei Stadium, tutti NOI MILANISTI abbiamo negli occhi -ancora lucidi di emozione- il grande trasporto con il quale il POPOLO ROSSONERO ha abbracciato i suoi calciatori, inondandoli di passione, travolgendoli di affetto, ammantandoli di calore.
Abbiamo nella mente immagini che resteranno scolpite per sempre, in un'onda lunga che ci trasporta dall'inizio del nostro tifo rossonero a questo scudetto atteso da 11 anni, durante i quali non c'è stato Milan.
Ci sarà un altro momento in cui ci sarà spazio per soffermarsi sul TRIONFO DEL MILAN, approfondendone le origini sia dal punto di vista tecnico, che progettuale ed emozionale.

Purtroppo per una volta, che resterà unica e isolata, desidero affrontare una questione che mi è rimasta sul gozzo come una spina di pesce; un fatto INDEGNO DELLA CLASSE E DELLO STILE CHE PRETENDO DALLA MIA SQUADRA DEL CUORE; un comportamento volgare e maleducato che MI COSTRINGE A CHIEDERE UMILMENTE SCUSA ALL'INTER E AI SUOI TIFOSI.

Durante la trionfale parata per le strade cittadine, sul bus della squadra è comparso un odioso striscione con esplicito riferimento alla Coppa Italia vinta dai rivali interisti, irriducibili avversari di campo: "la coppa Italia mettila nel c...", questo il testo di cui parliamo, purtroppo esposto da più di UN IDOLO DELLA NOSTRA TIFOSERIA.

L'evidente caduta di stile mi ha completamente spiazzato e deluso e cercherò di spiegarne i motivi.
Di certo alla mia età non sono una educanda e quindi gli sfottò e le prese in giro, anche le più forti, non mi possono ormai trovare impreparato, quando però si resta nel campo del lecito, della goliardia e della ironia.
In questo caso però - che oltrettutto aveva già un poco onorevole precedente nel 2007 quando un calciatore del Milan (Ambrosini), fresco vincitore della Champions League ne espose uno di identico tenore solo riferito allo scudetto dei nerazzurri - non ho colto nè goliardia nè ironia, solo disprezzo per un titolo vinto dai nerazzurri, titolo che sul campo avevamo sportivamente conteso in semifinale.

L'esistenza del precedente cui abbiamo accennato e che aveva creato già allora uno strascico di polemiche, fa sì che non possono essere accampate giustificazioni da parte della Società Milan, tra cui è oggi presente Paolo Maldini che certo ricorda il volgare episodio; per questo il gesto andava prevenuto e quindi evitato AVVISANDO I GIOCATORI IN ANTICIPO; quello striscione sul bus scoperto della squadra NON DOVEVA SALIRCI.

Forse i dirigenti, (la signorilità sportività e classe di Paolo sono fuori discussione) hanno dato credito alla educazione dei tesserati, sottovalutando la questione, ma nel processo di crescita dei giovani ANCHE QUESTO ASPETTO E' DETERMINANTE. 
VINCERE E' ANCHE GESTIRE LA VITTORIA NEL RISPETTO PER GLI AVVERSARI SCONFITTI.
Un insegnamento che sono certo abbiamo GIA' IMPARATO.