Intendo dire subito, in modo diretto e con molta franchezza, che la lettura di quanto sta accadendo al Milan in tema di rinnovi contrattuali della Dirigenza Tecnica composta dalla celebrata doppia M, Maldini e Massara, dal mio punto di vista appare decisamente chiara: I CONTRATTI VERRANNO A CADERE ALLA SCADENZA DEL 30/06/22, ovverossia fra una settimana esatta.

L'analisi degli elementi che mi porta inevitabilmente a questa conclusione è presto detta: basta riepilogare i fatti che si sono susseguiti dalla frattura determinatasi nella dirigenza rossonera a seguito della malnascosta (Rangnick) ingerenza del responsabile amministrativo (Gazidis) nell'ambito di responsabilità sportiva, all'epoca delegato in primis a Boban e a Maldini.

Quel peccato originale fu la MADRE di tutto il caos successivo in seno alla dirigenza, avendo causato sconvolgimenti incredibili sia sul piano delle DECISIONI che su quello dei RAPPORTI INTERPERSONALI; le dimissioni di Boban sono state solo il PRIMO dei devastanti effetti, cui seguirono via via le SMENTITE di Gazidis naufragate davanti a prove certe incontrovertibili della sua indebita ingerenza, la RINUNCIA al Trainer tedesco, costretto egli stesso a una imbarazzante marcia indietro, una CAUSA CIVILE promossa dal Boban contro l'AC MILAN condannato in giudizio a risarcire l'ex dirigente, la TESTIMONIANZA resa da Maldini in sede giudiziaria FAVOREVOLE a Boban al punto da indirizzare la sentenza a suo favore e soprattutto CONTRO l'AC MILAN (attenzione non contro la Proprietà o contro Gazidis, ma contro la Società).

Una situazione per certi versi simile a quella verificatasi quando Silvio Berlusconi introdusse nella dirigenza del club rossonero la figlia Barbara, che avrebbe dovuto occuparsi della gestione amministrativa e che finì invece nel pestare i piedi di Adriano Galliani, prontissimo a rassegnare le dimissioni, salvo poi revocarle a seguito dell'intervento supplicante del Presidente. Poichè una divergenza di rapporti non si risolve con un intervento imposto dall'alto, i due contendenti non si amarono mai e crediamo che molta parte abbia avuto questa situazione nella frettolosa cessione di proprietà presto decisa da Berlusconi....Non ci risulta che-acquisita la proprietà del Monza e riposizionato nel ruolo di AD il Senatore Adriano Galliani -  sia poi stato ricostituito il binomio con Barbara Berlusconi.

Lo strascico che ha lasciato l'accaduto nella testa delle persone coinvolte non poteva -come non lo è stato- essere quindi superato facilmente, anche se i positivi risultati della Squadra illudevano tutti che poteva essersi ricostituita l'unità di intenti.

Sostanzialmente era in corso una tregua, ma sotto la cenere il fuoco era tutt'altro che sopito; che Maldini mordesse il freno, si pensava quello imposto dalla necessaria sostenibilità sbandierata da Elliot, era evidente: quando già le finestre di mercato della scorse stagioni si concludevano con dolorose rinuncie (Szolobozai, Olmo, Ceballos, Vlahovich, Chiesa, Milinkovic Savic De Paul e tanti altri), con scelte imbarazzanti sui rinnovi contrattuali (Bonaventura, Donnarumma, Chanalogu, Kessie, Romagnoli), con acquisizioni deludenti (Mandzukic, Pellegri, Ballo Tourè, Bakayoko....), con cessioni discutibili (Dalot, Hauge).

Arrivare a un risultato eclatante come vincere lo scudetto in un contesto come questo era il propellente di cui necessitava Maldini, per dissotterrare l'ascia e dichiarare apertamente la sua disapprovazione a una politica gestionale da cui ha voluto chiaramente dissociarsi.

Nella famigerata intervista alla GdS, Paolo non si faceva pregare nello spiegare il suo dissenso, rivediamo un attimo il virgolettato: "Siamo (con Massara, ndr) in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che oggi l'AD ed Elliot NON SI SIANO SEDUTI A PARLARE CON NOI........................omissis.......O PUO'ESSERE CHE IO DICA LA VOSTRA STRATEGIA NON MI PIACE!!.......A me piace essere una sorta di GARANZIA, per il TIFOSO MILANISTA. IO NON SONO LA PERSONA GIUSTA PER FARE UN PROGETTO CHE NON HA UN'IDEA VINCENTE......"

Veramente serve un commento a queste parole, che chiamano in causa direttamente l'AD Gazidis e la proprietà Elliot e che sono state dette con premeditazione e con la consapevolezza che il passaggio di quote a Redbird nulla avrebbe cambiato? Infatti se il problema era nel rapporto con Gazidis, Paolo se lo ritrova ancora lì a sbarrargli il passo, a filtrare ogni sua idea, forse-pensa Maldini- a stopparlo solo per il gusto di farlo; se il problema invece è la FILOSOFIA ELLOTTIANA, anche i signori Singer sono rimasti a dettar legge, col beneplacito di Cardinale, che ha già detto di volerne condividere il progetto. Se prima eravamo in due a ballare l'hully gully adesso siamo in tre.....

Nella sua durissima presa di posizione, Paolo fa esplicito riferimento al caso Rangnick e questo la dice lunga sull'origine del suo risentimento; esprime una violenta aperta critica alla filosofia aziendale da cui si dissocia, perchè ora che sulla maglia è cucito lo scudetto, la strada da intraprendere è quella di rafforzare la squadra con giocatori top, innalzando i tetti di spesa e inevitabilmente quello degli stipendi,

Maldini vuole essere il Garante dei tifosi che il Milan resterà competitivo ai massimi livelli e che il prossimo traguardo sarà VINCERE IN EUROPA, altrimenti lo scudetto resterà un evento isolato come la Supercoppa di Doha e i TIFOSI, quella sterminata moltitudine che è si è riversata sulle vie cittadine e non solo a festeggiare UN TITOLO, MA LA FINE DELLA CARESTIA DI VITTORIE DURATA 11 ANNI, si sentirà ancora TRADITA.

Intanto chi si sente tradito è certamente lui Paolo, che deve subire l'affronto di un rinnovo lasciato scadere e l'imbarazzo di non potersi attivare nel suo ruolo; anzi - voci di oggi- sembra che qualcuno del Milan stia parlando con gli Agenti di Dybala. Per Maldini un'altra ingerenza, un altro boccone amaro da inghiottire.

Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un'idea vincente: signori se non è un commiato questo........! con Paolo saluteremo Massara, troppo legato all'ex bandiera rossonera per restare al suo posto.

Dalla parte opposta della barricata qualcuno non ha dimenticato il ruolo avuto da Paolo nella lite con Boban, non ha messo da parte i dissapori e il dissenso più volte manifestati, non ha accantonato l'ultima intevista rilasciata alla gds ed ha preparato un conto da saldare.

Stavolta non serve un licenziamento....basta aspettare una scadenza; ancora pochi giorni.