Parte il campionato di serie A 2020/21 con tante incognite, con un mercato per la prima volta aperto fino al 5 ottobre e tante squadre che nel corso di queste prime giornate subiranno trasformazioni anche significative. Una di queste è la Roma del neo-presidente Dan Friedkin, americano texano dal patrimonio stimato in 4,1 miliardi di dollari e CIO della società che distribuisce le Toyota negli States. Non uno qualunque, quindi.

Ha ereditato- per così dire- dal connazionale James Pallotta una Società con ancora vari problemi di natura economica e il grande nodo dello stadio di proprietà che ancora non riesce ad avere il lasciapassare definitivo per la posa della prima pietra. Il tempo però corre veloce quando i problemi da risolvere sono molti e tutti rilevanti; specie per chi si cimenta per la prima  volta nel campo dello sport a livello professionistico e perdipiù in una nazione diversa da quella natìa, con modi diversi di gestionalità e approccio passionale.

Si sa che a gran parte della gente le difficoltà per risanare le finanze della Società capitolina sono sconosciute, incomprensibili e poco interessano. Quello che la piazza chiede a gran voce è di vincere qualcosa, anche la tanto bistrattata Coppa Italia andrebbe bene per cominciare! Ma per fare questo "regalo" ai tifosi di quella che un tempo venne soprannominata "magica" dalla fervente Curva Sud c'è da ricostruire una squadra per almeno un quarto della rosa!
Ora non siamo qui a giudicare un'operato che ha appena iniziato il suo corso e che comprendiamo abbia bisogno di tempo, ma quello che ci sembra necessario per affrontare una stagione nuova è intanto completare l'organico tecnico-dirigenziale nella figura di un Direttore Sportivo che si occupi del mercato-giocatori. L'attuale CIO Guido Fienga ha raccolto su di sé tutte le decisioni finali riguardo la gestione societaria e anche per la parte tecnica, della quale per sua spontanea ammissione è meno avvezzo.

La prima di campionato contro l'Hellas Verona ha messo in luce proprio tutti i difetti ancora presenti nella compagine giallorossa, in primis per l'attacco ormai praticamente orfano del bosniaco Edin Dzeko e privato ancora del promesso sposo Arkadiusz Milik il quale ha ancora delle pendenze economiche da risolvere con la società napoletana che mettono in apprensione non solo i tifosi romanisti ma la stessa Società di Viale Tolstoj, tanto da monitorare un'eventuale alternativa se l'affare dovesse improvvisamente saltare.
Anche il ruolo del portiere non sembra per il momento definito, tanto da portare il Mister Fonseca a schierare l'anziano Mirante al posto dello spagnolo Lopez reduce da un periodo buio iniziato dalla partita col Siviglia in Europa League e ancora non terminato. Il lungo infortunio occorso a Zaniolo, la partenza di Under e Perotti e la retrocessione di Cristante a difensore aggiunto mettono in condizione il Mister di chiedere un giocatore che faccia da anello di congiunzione tra centrocampo e attacco, in sostanza un regista di ruolo che manca dai tempi di Pizarro.
La presenza sulle tribune del Bentegodi di Dan e Ryan Friedkin dovrebbe aver convinto gli stessi dell'urgenza con la quale i tifosi ma il Mister stesso si aspetta di completare quei reparti assolutamente indispensabili per affrontare la stagione con un minimo di chance per giocarsi un posto in Champions, ossigeno vitale per il bilancio societario. La piazza necessita di conoscere quali sono i programmi più a stretto giro di tempo da completare, vuole in sostanza sapere cosa deve aspettarsi da questa stagione.

Finora nulla è trapelato dagli americani e tantomeno dall'entourage di avvocati che hanno gestito il passaggio di proprietà, ma quello che è certo è che il tifoso pagante ha il diritto di sapere! L'abbonato deve essere considerato parte della Società, così come in questo periodo di distanziamento che ha costretto a disputare le partite a porte chiuse ci si è affannati a sottolineare l'importanza del pubblico sugli spalti. E' tempo di gettare la maschera e svelare il progetto a breve termine, qualunque esso sia!

Altrimenti si rischia di generare sin da subito equivoci e false notizie che andrebbero subito a minare il rapporto con la piazza, già febbricitante di suo e scottata dal rapporto deterioratosi ben presto col bostoniano. Fare calcio in Italia non è facile e capire il modo di intendere il calcio come lo intendono gli italiani non è altrettanto facile, ma con la giusta comunicazione tutto può essere facilitato.
Forza Mr. Friedkin, apra la sua "casa" al popolo di Roma e questo popolo saprà ripagarlo come merita un grande presidente!