Sostiene Mattia (citazione da "Sostiene Tabucchi", celebre romanzo di Antonio Tabucchi) che ingiusto è stato l'esonero di Gabriele Cioffi dall'Hellas Verona.
Il tecnico fiorentino ha pagato un inizio di stagione difficile dal punto di vista dai risultati, ultimo la pesante sconfitta in casa della Salernitana che ha portato alla decisione da parte della società.
Ma prima del ko dell'Arechi c'erano stati la cocente eliminazione dalla Coppa Italia (pesante 1-4 in casa contro il Bari, militante in Serie B) e i soli 5 punti conquistati in campionato (1 vittoria, contro la Sampdoria, e 2 pari).
Tuttavia la squadra ha sempre offerto buone prestazioni, in pieno stile Verona: intensità aggressività, duelli 1 vs 1 a tutto campo non sono mai mancati e la formazione gialloblù dava la sensazione di remare dalla parte dell'allenatore.
A proposito dell'allenatore, si può tranquillamente affermare che in estate è stato "tradito" dalla dirigenza e dalla società alle sue spalle.
Nella scorsa stagione i gialloblù, allenati da Igor Tudor, hanno concluso il campionato in un'ottima nona posizione, grazie ad un gioco spettacolare e ai gol del trio d'attacco Caprari-Barak-Simeone che insieme hanno segnato la bellezza di 40 gol.
Nonostante i risultati ottenuti, il tecnico croato ha, a sorpresa, lasciato il club scaligero. A posteriori è stato lungimirante… visto come sono andate le cose.
Ad ogni modo la società al suo posto ha nominato Cioffi, reduce da buona seconda parte di stagione all'Udinese, condotto ad una tranquilla salvezza. Il tecnico è stato scelto per dare continuità tattica, sia sul modulo (3-4-2-1) e di stile di gioco sul solco dei predecessori Tudor e Juric ed ha accettato il progetto per le garanzie di permanenza di quasi tutti i big avute dalla società (qualcuno per fare plusvalenza sarà ceduto ma evitando lo smantellamento della squadra.
Non sarà esattamente così. Già dai primi di Giugno sorgono le prime perplessità: arrivano due attaccanti puri con caratteristiche simili come Djuric e Piccoli e saluta il promettente Cancellieri, diretto alla Lazio.
In biancoceleste si trasferisce anche Casale, difensore centrale e la società "completa l'opera" delle cessioni smontando il super tridente: Caprari passa al Monza, una diretta concorrente per la salvezza e Simeone va al Napoli (cessione, questa, inevitabile per il bilancio).
In entrata c'è da segnalare l'acquisto di un'altra torre in attacco, Thomas Henry dal Venezia.
Il povero Cioffi, deluso e tradito dall'operato del club, capisce che avendo 4 attaccanti puri (i tre nuovi acquisti + Lasagna) deve rivedere il suo impianto di gioco e passa al 3-5-2.Ad Agosto la società, che nel mentre ha iniziato ad avere dubbi sul tecnico a seguito dei primi risultati negativi, prova a mettere una toppa con gli acquisti degli acerbi difensori Cabal e Hien.
Viene ceduto anche Barak (alla Fiorentina) e del tridente d'oro restano soltanto malinconici ricordi. Dei big dell'anno scorso restano solo Ilic e Tameze, centrocampisti centrali e i veterani Faraoni e Lazovic.
Sul gong arrivano il laterale Doig (a posteriori l'unico acquisto azzeccato della sessione estiva) e i trequartisti Kallon, Hrustic e Verdi che non fanno altro che aumentare numericamente (non qualitativamente, attenzione) le scelte del tecnico e a creare confusione tattica.

Che modulo utilizzare infatti con 3 trequartisti e 4 attaccanti a disposizione?
Cioffi inizia con il 3-5-2, vira sul 3-4-2-1, ma il campo non dà risultati e così si arriva al triste esonero di lunedì: giusto guardando solo ai risultati, immeritato se si considerano le promesse tradite in ottica di mercato e nella costruzione della rosa che comunque nonostante le difficoltà era dalla parte del tecnico. Al suo posto la società ha scelto Salvatore Bocchetti, tecnico della Primavera gialloblù che debutterà in panchina contro il Milan.
I tifosi sperano che il cambio sia positivo come un anno fa quando Tudor rimpiazzò Di Francesco e portò la squadra a fare uno splendido campionato per gioco e risultati.
Peccato che però ora resti ben poco di quella squadra…