Le amichevoli estive si sa non hanno molta rilevanza specialmente se all’interno dello spogliatoio sono cambiate tante cose come l’allenatore o il regista, è normale che non tutti gli sperimenti siano proficui o che si inciampi in qualche dosso nel bel mezzo del percorso e per questo i risultati delle prima amichevoli vanno presi con le pinza.

Il prologo iniziale e il “mettere le mani avanti” sono essenziali in queste circostanze perché magari verrò smentito o altro; le mie supposizioni infatti si basano principalmente su quello visto in campo e sul mercato in entrata oltre che in uscita e da questo punto di vista non si può dire che il Napoli non abbia deluso le aspettative di tutti dopo la rocambolesca presentazione del nuovo mister Ancelotti.

Negli ultimi tre test estivi (l’ultimo giocato appena ieri 12/08/18) il club di De Laurentis ha messo a segno 4gol e ne ha subiti 9 evidenziando tre aspetti fondamentali su questo nuovo Napoli: la prima cosa a colpire è sicuramente la difesa che con Maurizio Sarri era diventata un vero e proprio bunker, tanto da eleggere Koulibalì come uno dei migliori nel suo ruolo, ma che in queste prime uscite della gestione ancelottiana oltre a sembrare distratta dà l’impressione di non essere protetta dal centrocampo e in balia di incomprensioni tattiche. La seconda cosa che colpisce, anche questa purtroppo in negativo, è la regressione dal punto di vista del gioco che oltre a non essere più spettacolare come quello di Sarri, aspetto non essenziale in una squadra, sembra essere più frivolo e meno organizzato con molti più lanci lunghi alla ricerca di un attacco ancora da perfezionare e con un nuovo regista che per il momento fa rimpiangere e come il precedente venduto a peso d’oro in Premier. Il terzo aspetto è invece molto positivo e ha un cognome ben preciso: Milik, il giocatore polacco in queste tre uscite ha dimostrato di essere già in buona condizione e si candida per ricoprire il ruolo di bomber prolifico che la scorsa stagione è mancato al Napoli in alcune partite, è lui la nota lieve per questa squadra che buon ben sperare con Insigne e Mertens se trovata la giusta alchimia.

Va spezzata però una lancia in favore dei partenopei, va detto che una squadra gira bene quanto gira bene il suo regista e cambiare ruolo all’età di Hamsik non è mai facile per questo va ‘aspettato’ così come va aspettato il Napoli di Ancelotti in quanto è risaputo che le sue squadre partono sempre con calma ma che poi nei periodi più delicati come marzo sono sempre in gamba oltre che in buone posizioni. Purtroppo è proprio questo aspetto di Ancelotti che non credo aiuterà il club del Vesuvio, il calendario non è suo alleato e distaccarsi immediatamente dalle altre big italiane significherebbe non solo fare un campionato in salita ma anche correre il rischio di essere un eterna inseguitrice senza però mai raggiungere la vetta e chi vi è al comando. Nelle prime cinque giornate infatti il Napoli si troverà ad affrontare: Lazio, Milan, Sampdoria, Fiorentina e Torino; ovvero tutte squadre ostiche che si sono mosse bene sul mercato come la milanese e la gigliata o che non hanno cambiato molto e che hanno consolidano l’intesa dell’anno precedente (punto di forza).

Ancelotti è un vincente, o meglio lo è nelle squadre che lo sono, conosce molto bene l’Europa e ha molta esperienza principalmente nel genere di partite a eliminazione di diretta come quelle della Coppa Italia, aspettando la chiusura del calciomercato per etichettare quello del Napoli come “minimal”, credo che vista la rosa (la quale oltre ad un buon gruppo di 14 giocatori non sembra offrire altri ricambi validi per poter affrontare al meglio Europa e Campionato) sia proprio la Coppa nazionale la competizione in cui il Napoli ha più chances di laurearsi campione.

Probabilmente la squadra azzurra smentirà me e tutti i vari tifosi scettici, ma per il momento questo Napoli 2.0 non sembra convincere.