Nella giornata di ieri è stata inaugurata ufficialmente la nuova stagione di Serie A, la stagione del rilancio mediatico del movimento calcistico italiano, e chi poteva non presenziare quest’inaugurazione se non la più attesa Juventus?

Il club di Torino ha esordito a Verona contro il modesto e umilissimo Chievo regalando ai tifosi una partita ricca di emozioni e preoccupazioni (per le condizioni di Sorrentino) oltre a numerosi gesti tecnici sopraffini quasi tutti di CR7 che ha ribadito, anche non segnando, di essere di un’altra categoria anche solo per le cose che pensa.

La Juventus è scesa in campo con una formazione imbottita di attaccanti molto forti tecnicamente e fisicamente, un 4231 devoto all’attacco ma ancora ancorata alla filosofia aziendalista e “risparmina” di Allegri basata su un possesso palla lento e sterile, cambi di gioco prevedibili e lanci lunghi quasi sempre preda degli alti difensori avversari. La Juventus continua a fare della sua forza il gioco individuale, giocate improvvisate dai giocatori che per forza di cose non posso regalare il gioco spumeggiante che hanno nelle corde e che i tifosi meriterebbero di vedere visto quanto costeranno i biglietti.

Non è possibile che anche dopo questo mercato faraonico la Juventus non abbia un gioco divertente e offensivo, ma continui a giocare male e a “caso”; così come non è possibile difendere un allenatore che dopo 3 anni ancora non ha capito la posizione di Dybala che da promessa del calcio si sta trasformando in un sopravvalutato, è chiaro che non può giocare trequartista ma necessita di giocare a stretto contatto con Ronaldo (o la prima punta in generale) ed essere quanto più vicino alla porta.
Non è possibile non criticare un “Mister” che mette in campo una formazione senza i giusti interpreti o che si ostini a far giocare Khedira che nel centrocampo a due ha l’utilità della forchetta in un piatto di brodo o a non far giocare Berardeschi che tecnicamente è tre spanne sopra Cuadrado, giocatore che è sicuramente un buono ed esperto ma che fa sempre la stessa finta per sfruttare il suo scatto e ormai anche i polli l’hanno capito.

La Juventus meriterebbe un allenatore migliore o almeno che abbia una filosofia di calcio, un qualcuno che faccia divertire i tifosi con un bel gioco perché okay Ronaldo ma non può far pagare tanto il biglietto per poi propinare questo gioco noioso; ma soprattutto necessita di un allenatore che abbia schemi e una trama di gioco consolidata e Ronaldo, anche se non si è espresso a parole, condivide in pieno (basta guardare tutte le smorfie di disapprovazione per il gioco scadente o quando gli toccava arretrare perché mancava il pressing a centrocampo, discorso che si riallaccia a Khedira).

Mi va di fare una precisazione: Ronaldo può giocare perfettamente come prima punta, lo faceva anche nel Real con Benzema che si spostava sulla fascia (giustificazione dei suoi pochi gol negli ultimi anni) facendo il “lavoro sporco” al posto del portoghese che vicino alla porta è infallibile. Anche con il Portogallo ha giocato prima punta affiancato da un disastroso Guedes, la soluzione è quindi lampante: la stellina portoghese deve giocare in un 433 con Costa largo a sinistra che con le sovrapposizioni di Can (si deve adattare) e Alex Sandro può servire numerosi assist a Ronaldo mentre a sinistra Dybala che si accentra (alla “Messi”) lasciando la corsia a Cancelo e Bernardeschi (adattato a mezz’ala). Tra l’italiano e il portoghese ex Inter sembra esserci più intesa che tra Cancelo e Cuadrado che spesso sembravano pestarsi i piedi in quanto molto simili anche se tecnicamente di livelli diversi.  

Per una squadra così offensiva serve necessariamente un centrocampo a tre che regga e colleghi la difesa con un attacco che potenzialmente può viaggiare a mille, Matuidi per quanto sia generoso non è tecnicamente forte e se Pjanic è pressato alla Juventus servono giocatori che puntino l’uomo già a centrocampo per creare superiorità e che sappiano impostare perché dotati di buona visione tattica, Bernardeschi e Can lo possono fare oltre a potersi inserire a turno sfruttando i cross dalle fasce o le triangolazioni con Ronaldo.

Le mie critiche non si basano solo sulla partita di ieri, ma su anni e anni di partite della Juventus “Allegriana” che non ha mai convinto e che esalta un uomo che ha vinto l’ultimo campionato per il rotto della cuffia, che ne ha vinti altri perché aveva il club più forte e che è arrivato due volte in finale fortunosamente e senza mai convincere davvero e i rocamboleschi risultati delle finali perse né sono la prova. Non penso sia un incompetente perché più volte ha vinto lui la partita con il cambio giusto ma non lo ritengo da top Club, ha la mentalità giusta per una squadra che si vuole salvare che deve solo fare il suo compitino senza fare altro o senza impressionare. Inoltre più volte ha sbagliato la formazione iniziale o ha predicato di rallentare quando la squadra poteva fare tre-quattro gol per paura del contropiede.

Io non sono antijuventino altrimenti augurerei 30 anni di Allegri alla Juventus e ai suoi tifosi, sono un amante del calcio imparziale e oggettivo che simpatizzava per il club torinese sotto la gestione Conte.

La mia Morale? La Juventus merita più di Allegri e del suo “non gioco”.