Spopola sul web una fotografia che ritrae un giovanissimo Kylian Mbappé insieme a Cristiano Ronaldo. Il francesino - che all'epoca aveva appena compiuto 14 anni - venne invitato ad un provino con il Real Madrid presso la Ciudad di Valdebebas, e approfittò di questa irripetibile occasione per farsi immortalare con il suo idolo, CR7. Idolo d'infanzia, però...

Sí perché, nel frattempo, il baby prodigio francese di strada ne ha fatta parecchia, crescendo repentinamente sia dal punto di vista umano che da quello di calciatore. Quel ragazzino che faceva inorgoglire i suoi genitori - il padre, Wilfried, di origini camerunensi, mentre algerine sono quelle della madre - oggi è considerato uno dei più forti giocatori al mondo. Chi avrebbe mai potuto immaginare un'evoluzione del genere vedendo in che posto Kylian sia cresciuto? 

Kylian Mbappé nasce a Bondy, sobborgo ad un tiro di schioppo da Parigi, dove a 5 anni tira i primi calci ad un pallone spronato e incoraggiato dal padre, allenatore della modesta squadra locale. Il ragazzo cresce in un complesso diroccato di edifici in calcestruzzo, risalenti agli anni '60, di un quartiere tanto vicino geograficamente a Parigi, quanto distante anni luce dallo sfarzo regnante agli Champs-Elysées. Sulla facciata di uno di quei fatiscenti condomìni oggi campeggia la gigantografia di Mbappé, con sotto la scritta "Bondy, ville des possibles" (Bondy, la città dove nulla è impossibile). Il 19enne è una sorta di eroe per la sua gente. Un idolo, un'icona da prendere come esempio per un popolo bistrattato e disprezzato dalla Francia intera: povertà e criminalità regnano infatti sovrane a queste latitudini. 

Tutta la nostra vita può essere racchiusa in tre parole: scelta, possibilità, tempo. E nella libertà della scelta si riflette il dramma della vita umana. Per il filosofo Kierkegaard esistere per l’uomo significa scegliere tra infinite possibilità che si escludono l’un l’altra e che si concretizzano nelle vie che ogni singolo uomo percorre verso il mare che lo attende. E le possibilità presentatesi a Mbappé durante l'adolescenza sono state veramente "infinite".

Le squadre che hanno prima offerto un provino, un'opportunità a Mbappé per poi metterlo alla porta, oggi si staranno mangiando le mani perché la vera opportunità l'hanno avuta loro: quella cioè di tesserare un potenziale (ormai attuale) fuoriclasse di fama mondiale. 

La lista di questi club "ciechi" è lunga: il Chelsea, che gli fece giocare un'amichevole schierandolo in coppia con Tammy Abraham (promessa del calcio inglese, l'anno scorso in prestito allo Swansea); l'Arsenalche arrivò a tanto così dal tesserarlo, ma poi non se ne fece più nulla; lo United, che inviò osservatori al soldo di Ryan Giggs, il quale ancora oggi si sveglia di soprassalto nel cuore della notte in preda agli incubi per non averlo preso al prezzo di saldo di 5 milioni di £; infine il Real Madrid che - come testimonia la foto del mio articolo - ospitò Kylian per un breve periodo permettendogli di conoscere il suo idolo d'infanzia. Quel Cristiano Ronaldo di cui aveva la cameretta letteralmente tappezzata di poster. 

Di tutte queste trattative non se ne fece nulla; che sia stato per volontà dello stesso ragazzo o per miopia dei succitati club, non ci è dato sapere. Sta di fatto che Mbappé, all'età di 15 anni, decise di affidarsi al Principato di Monaco, accasandosi in una società che da sempre sa come trattare i giovani. Al ragazzino viene data fiducia; sarà lui infatti a bruciare uno dei record del club che si credeva imperituri: a 16 anni e 347 giorni esordisce con la maglia dei monegaschi, sbriciolando il primato di un certo Thierry Henry. Da lì l'enfant prodige esplode, prendendosi da solo un campionato con 26 reti segnate e attirando le attenzioni del PSG, che lo scrittura per l'impressionante cifra di 180 milioni di euro.

Il resto è storia di oggi. A 19 anni e 183 giorni, Kylian Mbappé è il più giovane marcatore della storia dei Mondiali di calcio, superando il record del leggendario Pelé. E non è finita qui: qualora la Francia battesse domani la Croazia e alzasse al cielo la Coppa del Mondo - evento che non accade dall'estate del 1998, quando Kylian Mbappé non era nemmeno nato - sarebbero ottime le probabilità di vederlo vincere il Pallone d'Oro. Comunque vada sarà sfida a due con Cristiano Ronaldo, il suo idolo d'infanzia. Nessuno, il giorno in cui a Madrid venne scattata quella memorabile fotografia, avrebbe mai immaginato che una cosa del genere potesse realmente accadere.

Nessuno. Tranne quel ragazzino di Bondy immortalato a fianco di Cristiano Ronaldo, l'idolo che fu.