GIORGIA: INTERVALLO DELLA PARTITA
“Ragazze, stiamo giocando divinamente. Adesso rinfrescatevi e affrontiamo la ripresa con la stessa concentrazione e determinazione per portare a casa il risultato.”
“Va bene, prof.ssa Dinamica.”

Che partita che stavamo facendo. Io in difesa stavo tenendo alla grande e le mie amiche erano in formissima.
Ambra, Sonia. Vado un attimo in bagno. Arrivo subito.”
“Va bene, Giò. Mi raccomando, non molliamo quando rientriamo! Siamo toste, ragazze!”

Incredibile. Non avrei mai creduto che il debutto potesse essere così emozionante. Stavamo andando oltre ogni più rosea aspettativa e mi sentivo così felice, così entusiasta di far parte di questo gruppo. Mi sentivo veramente coinvolta.
“Ehy, tu. Giorgia, vero?”
“Sì, Tracy… conosci il mio nome?”
Mi impressionò tantissimo il fatto che la calciatrice simbolo delle “Players” potesse sapere chi fossi.
“Sì, certo. State giocando una partita eccezionale. Possibile che non ci siamo mai presentate prima?”
“Bè, sai, in realtà, inizialmente, ho cercato di attirare la tua attenzione e anche quella delle altre ma…”
“Non ci siamo mai accorte di te? Errore imperdonabile. Mi devi scusare ma come sai abbiamo un seguito importante, eventi praticamente settimanali, preparazione personalizzata. A fine anno saremo fuori di qui e diventeremo ciò che tu sai. Siamo pronte per essere il futuro del movimento calcistico. Peccato che questa partita stia prendendo una piega non piacevole… sai, doveva configurarsi come uno spot per il College e invece si sta trasformando in una figuraccia per noi e per tutto ciò che rappresentiamo.”
“Bè, però state giocando. Voglio dire, ve la state cavando…”
“Noi non ce la caviamo!”

Lo disse con foga ed incazzatura che mi venne spontaneo fare un passo indietro e deglutire.
“Scusami, Giorgia. Volevo dire che… noi non possiamo permetterci di “cavarcela” o di fare le comparse. Ne va del prestigio di questo istituto e anche del tuo stesso futuro.”
“Che cosa intendi dire?”
“Bè, sai, avete disputato 45 minuti perfetti. Siete state meravigliose tutte ma… chi credi che stia brillando davvero? Tu?”
“Io sto facendo il mio. Abbiamo una tattica…”
“L’ho vista la tattica, è efficace ma semplicistica. Palla per le due tue… come posso definirle… amiche, e loro a prendersi la scena. Tu sei solo la loro assistente, colei che sa giocare ma collocata dove non è possibile farsi notare. Ti stanno mettendo in ombra.”
“Ma non è vero! Loro ci tengono tantissimo al match e anche a me. Io lo so!”
“Ah, davvero? Quindi saprai senz’altro che qualcuno è venuto a trovarmi?”
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che ieri sera ho beccato il tuo capitano dietro la mia porta e ha confessato tutto. Lei e la tua fedele Ambra erano insieme ad osservare ciò che facevo. Magari speravano di ottenere qualche vantaggio. Non ti hanno rivelato nulla, vero?”

Ero senza parole. Ero confusa. Non riuscivo a comprendere che cosa mi stesse dicendo. Erano frasi per destabilizzarmi? Era un modo per innervosirci e spaccare il nostro feeling in modo da superarci nel secondo tempo? O, forse, era la verità? Possibile che queste settimane insieme fossero state semplicemente un’illusione?

“Ti stanno prendendo in giro. Approfittano della tua bontà per accrescere il loro valore.”
Tracy, credo che sia il caso che vada.”

Sentii il mio braccio afferrato dalla sua mano.
“Vuoi davvero che l’esordio finisca così? Con le tue compagne portate in alto e tu, l’ingenua del gruppo, a osservare il loro trionfo?”
“E cosa dovrei fare, secondo te?”
“Che cosa saresti disposta a fare per divenire l’erede designata di una delle “Players”?”

LORIS
Seduta mattutina di allenamento. Senza pallone. Dopo il riscaldamento si comincia con la corsa, 10 km. Sempre con il cronometro alla mano per non sforare i tempi limite che ogni calciatore deve rispettare in base al peso e al ruolo. I dieci km possono essere suddivisi in ripetute da 1000 metri; il recupero tra le ripetizioni è di 1:1 (chi impiega 4 minuti, ha 4 minuti di tempo prima di ripartire). La mattinata termina con esercizi di mobilità per finire con l’immersione delle gambe (o ciò che ne rimane) in acqua ghiacciata.
Seduta pomeridiana di allenamento. Spiegazione degli schemi sulla lavagna. Poi si parte con il lavoro di forza: 16 serie di gradoni a spinta alternata. 16 serie di balzi a piedi uniti. 16 serie di gradini in rapidità. Poi, finalmente, compare il pallone; anche se non si smette di correre e fare fatica. Si provano gli schemi studiati in precedenza: dal portiere all’attaccante nel minor tempo possibile, il sudore continua a colare anche quando cominciano le esercitazioni 11 contro 0. Il tutto termina alle 19, dopo aver effettuato una partitella a ritmi elevati[1].

“Solo a leggerlo mi stanno venendo i crampi…”
“Non avevo dubbi, Filippo! Certo che sarebbe un’esperienza pazzesca provare almeno una volta ad affrontare questa preparazione. Un tecnico come Zeman, capace di spingere tutti all’attacco, di far sentire importanti tutti i pezzi del puzzle. Peccato non abbia mai vinto niente, lo avrebbe meritato più di ogni altro.”
“Guarda, io ti reputo un ragazzo speciale, dinamico, intraprendente. Sei veramente un amore ma…”
“Ma?”
“… ti vuoi muovere? Oggi abbiamo la serata in comune con la sezione femminile e non so tu ma io non voglio perdermi neanche un’istante.”
“Sai, ci ho pensato, ma col fatto che Agata…”
“Ma smettila! Ha bisogno di stare sola, lo pensi anche tu.”
“Sì, è che non vorrei pensasse che me ne sto fottendo di lei. Cioè, io vorrei si riprendesse subito e non vedo l’ora di rivederla ma se sapesse che vado ad una festa come se niente fosse…”
“Non è un crimine, Loris! Sei al College, amico. Le passerà. Si è ripreso Roberto Baggio dopo Pasadena e adesso stiamo a fare una tragedia per un’amichevole interna?”


Avevamo due concetti diversi di calcio. Il pallone è negli angoli, nelle strade, nei parchi. Tu stai male sia quando la tua squadra del cuore perde il campionato del Mondo all’ultimo rigore sia quando con la squadra del quartiere esci sconfitta nella semifinale di un torneo interparrocchiale organizzato durante le vacanze estive. E io ne sapevo qualcosa…

“Quindi, che hai deciso?”
“Ho scelta?”
“Grandeeeeeeeeeee. Dai, vestiti che si vola.”

IL PARTY
“What is love? Oh baby, don't hurt me Don't hurt me No more
What is love? Oh baby, don't hurt me Don't hurt me No more
What is love? Whoa whoa whoa, oh-oh-oh Whoa, oh-oh-oh, uh-uh Whoa whoa whoa, oh-oh-oh Whoa, oh-oh-oh, uh-uh (yeah-eh)”
“Ciao.”
“Ciao. Loris, vero?”
“Sì.”
“Non mi chiedi come mi chiamo?”
“Credo di conoscerti.”
“Già. Ormai tutti conoscono Giorgia la traditrice, vero?”
“Guarda, non voglio esprimermi. Diciamo che…”
“Che?”
“Che stai facendo restare male tante persone.”
“E a me chi ci pensa? Tu sai perché ho fatto quel che ho fatto?”
“Non ti potrebbe giustificare niente…”
“Sì, lo so, ma… sai cosa si prova a scoprire che ti mentono? A sapere che tutto ciò che credi in realtà è solo una farsa?”
“Credo di… di… sì…”

Era Giulio. Era lui, quello in lontananza. Forse ho le allucinazioni ma…
“Ohi, ci sei?”
“Sì, scusa. Mi sembrava di aver visto per un attimo… va bè, ma… ascolta, io credo che faresti bene a risolvere questa situazione. Non è bello ciò che è successo ma è recuperabile.”
“E chi ti dice che io voglia recuperare il rapporto con loro? Mi hanno mentito. Sono state pessime.”
“E quindi adesso credi che Tracy e le sue compagne siano ciò che ti occorre?”
“Almeno loro mi dicono le cose in faccia!”

ALBINO MATERIA
“Che diavolo ci fai qui? Potevi avvisare, almeno! Ti ha visto qualcuno?”
“Mi sono precipitato dopo quello che mi ha detto. Che ne sapevo ci fosse una festa? Tra l’altro, molto, molto interessante, così, a prima vista.”
“Ecco, appunto. È proprio per quello che ti ho chiamato. C’è una tipa molto, molto interessante che sono certo sia l’ideale per te.”
“Per me o per i suoi scopi?”
“Che ci sarebbe di male nel far convergere i nostri obiettivi?”
“Va bè, sentiamo un po'. Chi è?
“Lei.”

AMBRA
SMS To: Lidia
Testo: Mi manchi. Ora ancora di più. Fatti viva, ti prego. Ho bisogno di te e di nessun altro.

Non ci voleva. Chi è che bussa alla porta, adesso?
“Con che coraggio ti presenti qui? Vattene subito!”

SONIA GRISANTI, LA SERA PRIMA DELLA PARTITA
Ambra, mi raccomando. Non dire niente a Giorgia. Rischiamo di fare una bruttissima fine.”
“Già.”
“Ma tutto ok?”
“Ancora. Ti ho detto mille volte che tra me e Carlo non c’è niente. Cosa mai mi potrà scaturire averlo visto alla finestra a parlare con lei? Non mi importa. Andiamo a letto, dai. A domani, capitano.”

Mi spiace. Ma non potevo andarmene a letto. Non con un’occasione così ghiotta. Sei troppo debole, tesoro. Contro di loro bisogna essere molto più ciniche. Andrò da sola ad affrontarla. Speriamo che quell’imbecille di Lesky sia ancora lì. Sarebbe perfetto trovarli assieme e poter finalmente mettere fine alla loro perfezione. Voglio essere io la leader della scuola. Sono entrata per questa ragione, che se lo mettano in testa tutti. Ecco la finestra. Tutto tace. Vuoi vedere che quell’idiota è già sparito dalla circolazione?

CRAC
Cazzo.
“Chi è?”
Silenzio. Silenzio. Silenzio.
“Avanti, vieni fuori. Va bene, l’hai voluto tu. Sto per chiamare la vigilanza del College.”
“Ferma. Sono io!”
“E tu chi sei?”
Sonia Grisanti. Il capitano della squadra del primo anno.”
“Ma davvero? E cosa ci fai nascosta come un topo in un cespuglio vicino alla mia porta?.”
“Ti prego, non dirlo alla direzione. Per favore, mi spediranno a casa e io non voglio assolutamente mollare. È il mio sogno. Ho fatto un errore, volevo solo sapere come la più grande calciatrice della scuola passasse la serata prima di una partita. Ti ammiro tanto e…”
“Piantala. Non avviserò nessuno. Entra dentro. Abbiamo tante cose di cui discutere, noi due…”


TO BE CONTINUED
[1] https://www.90min.com/it/posts/6409921-la-leggendaria-preparazione-estiva-giornaliera-di-zeman