La Roma si riprende la terza posizione in classifica con una bella prova contro un Hellas Verona che si presentava con la difesa meno battuta del torneo ma anche con il peggior attacco. Sono bastati 45 minuti per regolare i gialloblù grazie a un Mikhitarian spina nel fianco della retroguardia avversaria, e pedina sempre più importante per la squadra di Paulo Fonseca.

Sarebbe un buon momento per i giallorossi se non fosse per il litigio scoppiato tra mister Fonseca e Edin Dzeko dopo la sconfitta di Coppa Italia con lo Spezia, frattura che ad oggi pare insanabile. Si sta provando a trovare una sistemazione per il campione bosniaco ma non è facile, lui ha un contratto importante e oggi anche per via del Covid-19, che ha drasticamente tagliato i ricavi di tutte le società di calcio europeo, trovare una squadra pronta ad ingaggiarlo è un'operazione quasi impossibile.

È altrettanto vero che la società dei Friedkin non può privarsi di un giocatore del genere a cuor leggero, anche se non è il migliore in fase realizzativa per lo schema tattico adottato dal portoghese Dzeko fa un lavoro prezioso nelle ripartenze e dando il via al contropiede. C'è ancora mezzo campionato da giocare, l'Europa League da onorare quantomeno e privarsi di un centravanti che fino all'altro ieri aveva anche la fascia di capitano sembra una decisione ai limiti dell'auto-distruzione.   

Una riflessione da parte di tutte le componenti interessate sarebbe d'obbligo, visto che in ballo ci sono gli obiettivi che la società si è prefissati e che a causa di malumori interni potrebbero venire meno sia per la mancanza di una pedina importante sia per un'armonia dello spogliatoio che potrebbe sfaldarsi a favore dell'uno o dell'altro. La professionalità di tutti suggerirebbe di unire le forze per raggiungere il posto in Champions che sembra alla portata della squadra e poi lasciare ognuno libero di decidere del proprio destino.
Saranno in grado i Friedkin o Tiago Pinto di ricucire almeno i rapporti di lavoro tra i due?