Mancano ormai meno di quattro mesi all’inizio dell’avventura europea per la Nazionale italiana, la prima itinerante concepita dalla UEFA per festeggiare i 60 anni dall’inizio della manifestazione.

Al timone ci sarà Roberto Mancini, autore già di un mezzo miracolo: ripartire dalle ceneri della gestione precedente, dopo la clamorosa (quanto dolorosa) mancata qualificazione ai Mondiali di Russia nel 2018, era una missione non semplice, non tanto dal punto dei vista dei risultati (non riuscire a superare il girone di qualificazione sarebbe stato un dramma per l’intero movimento) quanto relativamente alla riconquista del sentimento popolare, completamente sfatto dopo la debacle di due anni e mezzo fa.

Lentamente, grazie all’inserimento di elementi freschi e ad una continuità importante di risultati unite, finalmente, ad una identità e ad una precisa idea di gioco e di sviluppo dello stesso, la Nazionale si è ripresa l’amore dei suoi tifosi, i quali certamente saranno pronti a vivere con passione le notti estive che tutti si augurano possano essere numerose e vincenti.

La squadra azzurra conosce già il suo girone: Turchia, Svizzera e Galles saranno, nell’ordine, gli avversari che verranno affrontati all’Olimpico di Roma, sede italiana scelta per ospitare alcuni incontri della fase finale, tra cui uno dei match ad eliminazione diretta.

Mentre il campionato più bello degli ultimi anni continua a regalare sorprese, e con la ripresa delle competizioni internazionali che ha già offerto dei risultati importantissimi per le nostre squadre come il capolavoro compiuto dall’Atalanta di Gasperini in casa contro il Valencia, la testa del CT è ovviamente direzionata alla fase finale dell’Europeo, la quale sarà preceduta non solo da alcuni incontri amichevoli (test molto interessanti contro Inghilterra e Germania nel mese di marzo, e San Marino e Repubblica Ceca a ridosso dell’inizio del torneo) ma, soprattutto, dalle scelte relativamente ai convocati.

Sicuramente l’ossatura di base è abbastanza prevedibile ma si sa, in occasione di questi appuntamenti, lo stato di forma è importantissimo e la stagione in corso diventa indicativa se non fondamentale per capire quali frecce portare al proprio arco.

Verrà dunque analizzata la situazione per reparto, andando a ipotizzare i nomi che verranno molto probabilmente (o auspicabilmente) inseriti nella lista dei 23 e chi potrebbe eventualmente insidiare il tecnico.

Il modulo di riferimento è il 4-3-3 spesso proposto, con due terzini laterali e due esterni offensivi in grado di creare superiorità numerica sulle fasce, e con un centrocampo a tre formato da almeno due elementi fondamentali per le verticalizzazioni e per le transizioni offensive ammirate in tantissime occasioni durante questi mesi manciniani.

 

PORTIERE: qui non ci sono dubbi. Nonostante le complicatissime stagioni della sua squadra di club, Donnarumma è sempre stato insostituibile per l’ex tecnico di Inter e Manchester City, il quale lo ha promosso a titolare dopo l’addio di Buffon alla maglia azzurra e proponendolo, sostanzialmente, come futuro indiscusso numero uno.

Nonostante la giovanissima età (va ricordato, tra pochi giorni compirà appena 21 anni) è già alla quinta stagione a difesa dei pali di una delle grandi storiche del nostro campionato ed è un estremo difensore tra i più brillanti al mondo.

Alle sue spalle, l’esperienza di Sirigu, anche lui alle prese con una disastrosa annata con la maglia del Toro, che però garantisce la sicurezza da secondo di cui una squadra ambiziosa come la nostra necessita.

Dietro, per il ruolo di terzo, ci sono diversi nomi che potrebbero meritare la convocazione. Stando alle ultime scelte operate dal CT, il duello dovrebbe essere tra Meret e Gollini: entrambi ottimi, personalmente prediligerei il napoletano, anche se l’ascesa della Dea potrebbe mettere in seria difficoltà Mancini. Leggermente dietro Cragno, che è un profilo che farà valere le sue carte nel giro di breve tempo.

Fuori dai giochi, per motivi diversi, Audero e Perin.

 

TERZINI: capitolo delicato. Se, infatti, nelle altre zone del campo possiamo vantare un top player, qui non possiamo dire di avere dei nomi tra i più importanti nel ruolo.

Ci sono però diversi profili che hanno caratteristiche utilissime alla causa e che possono tranquillamente starci in una formazione ideale.

A destra, a mio avviso, il titolare senza alcun dubbio dovrebbe essere Florenzi: la grinta, la voglia e l’attaccamento alla maglia sono doti fondamentali in una competizione per Nazionali e aver lasciato la propria squadra giallorossa per andare a disputare la seconda parte di stagione a Valencia, significa voler giocare e dimostrare di essere arruolabile per la maglia da titolare agli Europei.

Come suo vice, ci potrebbero essere tante alternative: tra i vari, sentirei di premiare, al momento, Di Lorenzo. Il calciatore dei partenopei è forse il ricambio migliore su quella zona di campo, nonostante vi siano indubbiamente elementi di maggior esperienza (Zappacosta, D’Ambrosio, Darmian, De Sciglio), ma, considerando l’inclusione dell’ex capitano romanista, sarebbe più corretto avere in rosa un terzino più “fresco”.

Da escludere, a mio avviso, Piccini (che è stato convocato in qualche occasione) e i rossoneri Conti e Calabria, troppo sotto le attese.

A sinistra, titolare inamovibile Emerson Palmieri.

Dietro di lui, sarà ballottaggio tra Spinazzola e Pellegrini: al momento, meglio il primo (anche per una questione di duttilità), ma sarà una corsa fino all’ultimo per questa maglia.

Biraghi non sembra ancora adatto per una competizione di tale portata.

 

DIFENSORI CENTRALI: sicuramente, la coppia bianconera Bonucci-Chiellini sarà convocata e con molta probabilità vanterà la titolarità, essendo i due con più presenze e carisma dello spogliatoio.

A mio avviso, però, se su Bonucci non ci sono grossi dubbi, qualche perplessità desta il capitano juventino: la sua professionalità è furori discussione, ma riprendersi dopo il grave infortunio occorsogli richiede rodaggio e tempistiche che non sono da forzare nella maniera più assoluta, considerata anche l'età non più verdissima.

Essendo un torneo corto, in cui ogni errore viene pagato a caro prezzo e ogni opportunità deve essere immediatamente colta, il rischio di avere un “Chiello” non al 100% va ponderato e valutato per il bene della squadra.

Dando per scontato che Giorgio farà parte del gruppo, il terzo dovrà obbligatoriamente essere il capitano rossonero Romagnoli, uno dei pochi a salvarsi soprattutto nella prima tribolatissima parte di stagione del “Diavolo”.

Sul quarto nome, i papabili sono Acerbi, Izzo, Bastoni e Mancini: favorito il primo, personalmente stravedo per l’omonimo del nostro Commissario Tecnico. Dovendo scegliere, opterei per l’attuale romanista, fermo restando che convocare il collega laziale sarebbe assolutamente accettabile e giusto.

Il difensore torinese pagherà lo scotto della stagione granata; il centrale interista, di contro, ha pian piano scalato le gerarchie di Conte ed è una delle grandi rivelazioni di questo campionato, ma ancora non pronto per una tale convocazione.

Non credo vi siano possibilità per Rugani: deve andare via dalla Juventus. Quando lo capirà non sarà mai troppo tardi.

 

Centrocampisti: qui, onestamente, abbiamo tre calciatori di assoluto valore e su cui credo non vi possano essere dibattiti.

Verratti, Jorginho e Barella rappresentano il fulcro del nostro gioco: i primi due sono i filtri di tutta la manovra, mentre il terzo garantisce aggressività e corsa necessarie per avere un reparto mediano completo e funzionale.

Dietro il trio, avrebbe senz’altro meritato la chiamata il giovane Zaniolo, per cui si prospetta un futuro radioso. A causa del maledetto infortunio patito, dovrà saltare gli Europei. Avrà modo e tempo di prendersi la Nazionale.

Fino a qualche settimana fa, non avrei avuto alcun dubbio: Stefano Sensi sarebbe stato la prima riserva, tra l’altro di assoluto valore.

Gli infortuni continui e alcune prestazioni deludenti stanno però facendo perdere quella sicurezza che si era conquistato.

Per il momento regge, ma gli ultimi mesi saranno decisivi.

Sicuramente dovrebbe far parte della spedizione il baby Tonali, futuro perno del nostro centrocampo.

Dietro, Bryan Cristante ha qualche chance di essere convocato, anche se personalmente mi farebbe letteralmente impazzire di gioia veder convocato Castrovilli: il centrocampista viola è secondo me il pezzo pregiato del nostro movimento, un calciatore eccezionale che potrebbe vivere già da subito l’ebbrezza di una tale esperienza.

Lontanissimi i vari Pellegrini (unico ad avere ancora qualche chance residua), Gagliardini, Mandragora, Bonaventura e Benassi.

 

ESTERNI D’ATTACCO: nonostante una stagione non esaltante, credo ancora fermamente nel talento di Lorenzo Insigne, che meriterebbe convocazione e numero 10 sulle spalle.

Siamo tutti d’accordo che deve fare di più ma le competizioni ad eliminazione diretta si vincono con gli elementi di talento e lui è probabilmente quello più importante.

Sulla destra, ovviamente Federico Chiesa: chi scrive stravede per l’attaccante della Fiorentina e anche per lui le aspettative saranno altissime.

La sua titolarità è fuori discussione.

Sul terzo esterno, che deve essere per forza di cose duttile, tutte le strade parevano portare a Bernardeschi, il quale sta vivendo una stagione pessima.

Credo ancora che la scelta ricadrà su di lui, non fosse altro per la mancanza di alternative valide in quel ruolo: Berardi sembra sempre un eterno incompiuto, ma resta probabilmente l’unico candidato accreditato per soffiare il posto all’attuale juventino; Politano è scomparso dai radar; El Shaarawy ha preso una decisione di carriera consapevole che questa avrebbe potuto condizionarne la convocazione ed infine Orsolini è ancora troppo distante dagli standard richiesti.

 

CENTRAVANTI: qua, siamo all’ovvio. Titolare inamovibile e trascinatore del reparto offensivo dovrà essere Ciro Immobile, devastante capocannoniere del nostro campionato.

Se il laziale è il punto fisso, i due ricambi creano parecchi dubbi: Belotti è l’alternativa naturale e nonostante stia disputando un campionato sotto la media, l’assenza di reale concorrenza lo porterà ad Euro 2020.

Dietro, hanno deluso tutti: Balotelli non sta rendendo, Kean è sparito e Cutrone ha vissuto una prima parte di stagione da incubo e forse solo il passaggio in Toscana operato nella sessione invernale di calciomercato potrebbe farlo rientrare nei giochi.

Onestamente, preferirei portare un Berardi piuttosto che uno di questi attaccanti, non fosse altro per avere più fantasia e possibilità di cambiare modulo in corsa.

Se però Mancini volesse sorprendere tutti, potrebbe convocare Sebastiano Esposito: sarebbe davvero un gesto eclatante, che resterà solo nella mia mente di sognatore.

 

Detto ciò, andiamo a vedere quale potrebbe essere il gruppo incaricato di farci sognare quest’estate e che personalmente riterrei il più assortito ed efficace ad oggi.

 

PORTIERI: Donnarumma, Sirigu, Meret

TERZINI: Florenzi, Di Lorenzo, Emerson Palmieri, Spinazzola

DIFENSORI CENTRALI: Bonucci, Chiellini, Romagnoli, Mancini

CENTROCAMPISTI: Verratti, Jorginho, Barella, Sensi, Tonali, Castrovilli

ESTERNI D’ATTACCO: Chiesa, Bernardeschi, Insigne, Berardi

CENTRAVANTI: Immobile, Belotti

 

La formazione titolare sarebbe la seguente (modulo 4-3-3):

 

Donnarumma

Florenzi-Bonucci-Chiellini (o Romagnoli)-Emerson Palmieri

Verratti-Jorginho-Barella

Chiesa-Immobile-Insigne