Edoardo Agnelli è stato il primo della grande famiglia imprenditoriale a mettere piede all'interno della società Juventus. Nasce a Verona il 02/01/1982 da Clara Boselli e Giovanni Agnelli, quest'ultimo fu fondatore della nota azienda automobilistica FIAT. Una volta laureatosi in giurisprudenza e aver dato il suo contributo nella prima guerra mondiale, pratica la professione di conducente a favore di Luigi Cadorna, ex capo di Stato maggiore generale. In seguito, verrà nominato non solo vicepresidente di vari quotidiani torinesi, ma addirittura delle officine di Villar Perosa, del Consiglio provinciale dell'economia e della FIAT.
È nel 1920 che entra a far parte della Juventus, che in quel periodo vedeva al timone societario Gino Olivetti; ex deputato del Regno d'Italia e fondatore della Confindustria. Olivetti lascia il ruolo di presidente del club torinese nel 1923; che eredita proprio ad Edoardo Agnelli. Da lì inizia un gran periodo per la squadra bianconera: venne realizzato il quinquennio d'oro, il periodo così battezzato in seguito, che vide la Juventus trionfare in campionato per ben 5 anni di fila; mai nessuno c'era riuscito prima d'ora. Oltre ai successi, il soggetto in questione fu colui che in casa Juve prese iniziativa sulla costruzione di Corso Marsiglia; il primo stadio italiano costruito con cemento armato. Struttura con capienza di 25000 posti e utilizzata per i match casalinghi dei bianconeri dall'anno della sua inaugurazione (1922) fino al 1933. Da lì venne utilizzato per il tennis, almeno fino a quando non venne demolito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale nel 1939. A livello sportivo, non ha solo lavorato per la propria squadra, ma bensì per tutto il calcio italiano. Il suo contributo, infatti, fu assai decisivo nel portare il calcio nel professionismo. Fondamentale la sua figura per la nascita del campionato a girone unico nel 1926; che prese il nome di Divisione Nazionale.

Il periodo che vide Edoardo Agnelli a capo della Juventus porta i suoi frutti anche negli abitanti di tutta la nazione. La gente che sostiene il bianconero aumenta, come mai? Nulla accade per caso. La vecchia signora all'epoca ha introdotto in bacheca 6 tricolori in 10 anni; ma una delle ragioni per cui i suoi sostenitori aumentarono smisuratamente è la vendetta dei cittadini di piccoli paesi e province contro coloro che risiedevano nei capoluoghi come Milano e Roma. Inoltre, molte persone che provenienti dal Sud-Italia per lavorare in Fiat, inevitabilmente si avvicinano alla Juventus e ne diventano tifosi. Edoardo Agnelli investe molto per il club torinese ma non potrà godersi a pieno la sua vita e il club che ha reso grande: ci lascia a soli 43 anni il 14/07/1935 a causa di un incidente su un velivolo. Quest'ultimo si schiantò e causò la morte del Presidente e il pilota.

Per intuire come venne accolto Edoardo Agnelli dal popolo bianconero, basti vedere le parole scritte dalla rivista "Hurrà" il giorno della nomina di Presidente:

"La recente assemblea generale Ordinaria dei Soci ha nominato, per acclamazione, Presidente Effettivo della nostra Società, il Cav. Avvocato Edoardo Agnelli. Dotato di fervida intelligenza, di grande affabilità e di quella molta esperienza di mondo, di vita, di lavoro che ha potuto acquistare collaborando attivamente nella direzione di grandi aziende con l'illustre suo Padre il Senatore Giovanni Agnelli; cultore appassionato di ogni genere di Sport, espertissimo automobilista, Direttore della Società Torinese per le Corse dei cavalli, Presidente Onorario del Gruppo Sportivo F.I.A.T., Egli porta alla nostra società, insieme alla preziosa opera sua, un nome che si illumina di una fra le più alte glorie sportive italiane, di una fra le più meravigliose creazioni dell'intelligenza e del lavoro umano: gloria di Sport, gloria di Lavoro! Il F.C. Juventus, grato a Lui d'aver voluto accettare la Presidenza della Società, è di questa sua adesione tanto più fiera quanto più si sente degna di averlo a proprio capo. Degna per il lungo passato di lotte e di vittorie che fa di essa la più gloriosa Società calcistica torinese, degna per tutte le energie di intelligenza e di lavoro che seppe esprimere e che fiorirono nel compiuto, magnifico nuovo Campo sportivo. Anche per essa vi è gloria di Sport, gloria di Lavoro. Per questo, intorno al suo giovane, illustre, fattivo Presidente, intorno ad Edoardo Agnelli, la famiglia juventina si stringe serena e fidente, certa di marciare con Lui verso un luminoso avvenire".

Edoardo Agnelli è stato uno dei più importanti Presidenti della nostra amata signora; risultando decisivo alla crescita del club e rendendolo uno dei più amati d'Italia. Grazie al matrimonio svolto nel 1919 con Virginia Bourbon del Monte ebbe sette figli e tra questi; ci sono coloro che successivamente presero il comando della vecchia signora e di coloro di cui ne siamo a più conoscenza: Umberto Agnelli e Gianni Agnelli. Insomma, è una storia iniziata quasi cento anni fa, ma che ad oggi non sta avendo un finale tutt'altro che positivo.

Di seguito, una citazione di Edoardo Agnelli che ritengo una lezione per tutti ma in particolar modo per Andrea Agnelli; che con il sentirsi onnipotente ha portato la Juventus alla situazione attuale.

"Vi sono grato per aver accolto come un onore la mia presidenza, ma spero di non deludervi se vi confesso che non ho alcuna intenzione di considerarla soltanto onorifica. Dobbiamo impegnarci a far bene, ma ricordandoci che una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio." Edoardo Agnelli

Vorrei soffermarmi sull'ultima parte di questa frase. Andrea Agnelli dopo il discreto lavoro svolto sino al 2017/2018 avrebbe potuto muoversi in altre maniere. Il suo modo di agire ha dato l'impressione di sentirsi, come detto prima, onnipotente e di non dover più operare con logica pensando che i risultati sarebbero comunque arrivati. Ne è il riassunto solo il caso Ronaldo: l'acquisto del portoghese è stato attuato con la convinzione di arrivare alla Champions League; andando a non rinforzare con logica il resto della rosa.