CENTOQUATTORDICI VOLTE DZEKO! Il cigno di Sarajevo riscrive la sua storia e quella della Roma col timbro che lo proietta al terzo posto solitario della classifica marcatori all time romanista. Staccato di 3 lunghezze la leggenda Amedei, ora per Edin c'è l'ultima impresa da compiere: agganciare Roberto Pruzzo al secondo posto (premettendo l'impossibilità di raggiungere Totti al primo posto con 308 reti). Lo storico ariete romanista è a quota 138 gol, un bottino ampiamente alla portata del bosniaco che già in questa stagione potrebbe issarsi al primo posto tra gli umani bomber giallorossi (Er Pupone è altro mondo). Sei anni di Roma, una media spaventosa di 0.48 gol a gara in 238 match giocati, provate a contraddirmi se reputo Dzeko uno dei migliori 3 attaccanti di sempre della storia capitolina. E pensare che per ben 3 volte, l'avventura giallorossa di Dzeko sembrava al capolinea, cose dell'altro mondo. Nel gennaio 2018 il Chelsea fece di tutto per prenderlo con la Roma favorevole a liberarsi del suo pesante ingaggio, fu lo stesso bosniaco a tirarsi indietro a cose già fatte.

A Giugno 2019 fu la volta dell'Inter: Conte cerca un vice Lukaku che individua nel bosniaco, ben contento di approdare alla corte nerazzurra ma stavolta è la Roma a porre il veto. Pericolo sventato ma nell'estate 2020 il divorzio può consumarsi davvero: la nuova Juve di pirlo cerca un centravanti moderno ma navigato, il profilo di Dzeko è perfetto. Il bosniaco accetta e la Roma si rassegna rimpiazzandolo con Milik in un clamoroso asse Torino-Roma-Napoli. Peccato che a cose già fatte e visite mediche già prenotate, la Roma modifichi le condizioni per il polacco con De Laurentis che si infuria e Dzeko che resta a Roma da separato in casa e col cerino in mano. Voleva andare altrove per vincere, Roma ormai gli stava stretta ma il destino si è messo di traverso decretando l'indissolubilita' del rapporto Roma-Dzeko. Binomio destinato a questo punto a morire insieme. 

La Roma terza è un miracolo di questa serie A. La banda Fonseca partita con i fari spenti e non menzionata da nessuno sta facendo un campionato che rasenta la perfezione e il merito di tutto ciò va allo stratega portoghese. Ha avuto il merito di comprendere le esigenze dei suoi uomini e cambiare un modulo che per lui rappresentava l'Ave Maria (4-2-3-1) pur di mettere i suoi giocatori nelle migliori condizioni possibili (3-4-1-2). 
Nessuno gioca a calcio meglio della Roma attualmente, questa squadra regala spesso e volentieri azioni da manuale a riprova del lavoro eccellente di Fonseca. Squadra sparagnina, palla sempre in verticale che viaggia velocissima e mentalità d'assalto, è così che la Roma viaggia veloce. È facile così che si assista al Karsdorp che finalmente vale i 18 milioni spesi per lui 3 anni fa, l'olandese grazie a questo sistema è diventato da rottame a produttore seriale di assist, allo Spinazzola migliore di sempre che spinge come un dannato​​​​​​, a quel Veretout che oggi è uno dei centrocampisti più completi d'Europa. La menzione d'onore però è per quello che senza dubbio è il trequartista più devastante del campionato: HENRIKH MIKHITARIAN! Giocatore finito, da scarto dell'Arsenal è diventato un principe che segna, fa assist, dribbla, dispensa perle degne dei più grandi top player europei. Nessuno voleva la panchina della Roma tranne Fonseca, mentre adesso i giallorossi hanno riacquistato morale e fama grazie al genio tattico di un grandissimo allenatore che ha osservato e compreso, ce ne fossero di allenatori così... 

Adesso però viene il bello. La rosa della Roma come detto si è totalmente rivalutata ma resta corta, servirebbe un massiccio aiuto dal mercato adesso. Questa squadra non può reggere da febbraio il doppio impegno con questa rosa ridotta all'osso, almeno 3 innesti sarebbero graditi. E poi manca la vittoria in uno scontro diretto, i capitolini al massimo hanno pareggiato o perso malamente contro una grande del nostro campionato. Mercato e un imposizione in un grande match: solo queste due cose possono frenare una Roma lanciatissima verso alti orizzonti.