Dopo i 700 gol di Cristiano Ronaldo, le sei scarpe d'oro vinte da Messi e Mancini, che ha eguagliato il record di Pozzo e con l'Italia già qualificata agli europei, possiamo tornare a parlare del campionato alla ripartenza della Serie A.

MANCINI COME POZZO
Non possiamo che iniziare con la nostra nazionale e con le 9 vittorie consecutive di Mancini che così eguaglia Pozzo. Le nove partite di Mancini da commissario tecnico sono quasi tutte di qualificazione europea con un girone abbordabile e una qualificazione piuttosto prevedibile. Tra le nove vittorie di Pozzo invece c'è ne sono 4 disputate nel mondiale del 1938 tra cui la Francia battuta 3-1, il Brasile 2-1 e un 4-2 contro l’Ungheria in finale con il mondiale vinto. Per le statistiche il record di 9 vittorie consecutive e stato eguagliato ma se messo sulla bilancia, e facile vedere che il peso di queste vittorie e abbastanza diverso. Detto questo complimenti a Mancini dato che a eguagliato un record che durava da quasi 80 anni.

I 700 GOL DI RONALDO
Cristiano Ronaldo fa 700 e tutti sono ufficialmente negli archivi della FIFA poiché realizzati tra campionati, coppe nazionali, coppe europee e nazionale. Possiamo definirlo una leggenda del calcio, uno che fa scordare i vecchi miti per crearne dei nuovi per le future generazioni. Quanti sapevano che il migliore attaccante della storia del football fosse il cieco Josef Bican con 805 gol realizzati.

LA SESTA SCARPA D'ORO DI MESSI
Come già detto detto in precedenza per Cristiano Ronaldo anche Leo Messi diventerà una futura leggenda del calcio per la nostra generazione e quella che verrà. Dopo il record dei 5 palloni d'oro vinti che detiene a pari merito con CR7, il fuoriclasse argentino vince per la sesta volta la Scarpa d’Oro il riconoscimento che premia il goleador più prolifico dei campionati d’Europa. La pulce che già comandava questa speciale classifica davanti a Cristiano Ronaldo (4) e a leggende come Eusebio e Gerd Muller (2) è riuscito a vincere questo ambito trofeo grazie ai 36 gol segnati nell’ultima Liga.

JUVENTUS IN TESTA
Si riparte con la Juventus in testa. Di quei 700 gol segnati in carriera da Cristiano Ronaldo appena tre li ha messi a segno in questo inizio di campionato con i bianconeri, la classifica marcatori è lontano comandata da Ciro Immobile a quota 7 reti. Anche se disputando una grande partita contro l’Inter Ronaldo è rimasto all'asciutto. Tutti ci aspettavamo che con il gioco di Sarri il campione portoghese trovasse più volte la via del gol rispetto alla Juventus di Allegri, ma sembra non essere così e che stia ancora trovando la giusta sistemazione nello scacchiere del nuovo tecnico Juventino. Pur disponendo dei migliori giocatori offensivi la Juventus inizia a giocare bene ma non è proprio una vera macchina da gol, i numeri lo dicono l'attacco di Sarri e solo quarto in campionato a pari merito con la Lazio a quota 13 gol fatti e dietro ad Atalanta a 18, Napoli 15 ed Inter 14. Il nuovo corso di Sarri forse è iniziato nel cercare equilibrio, evidentemente in questo momento spostato più sulla parte difensiva.

LA DEPRESSIONE DI CONTE
L'Inter con la Juve non ha fatto una bella partita, ma non ne è stata nemmeno travolta, ha perso per 2-1. In classifica i punti di differenza e solamente uno, quindi equilibrio c'era prima ed equilibrio c'è adesso. Prima della partita con la Juventus, Conte in conferenza stampa era un leone attaccando tutto e tutti, ma dopo la sconfitta interna contro la Juventus sembra che il suo muro si sia crepato, e lui stesso ha iniziato a evidenziare le differenze di rose dichiarandolo con la voce molto bassa. Si accusa una certa depressione e soprattutto si individua in Lukaku la delusione. Mentre Icardi si starebbe integrando più che discretamente al Psg. Un confronto banalissimo, ma anche inevitabile. Per finire la pausa delle nazionali all’Inter ha portato due infortuni, il primo e D’Ambrosio e il secondo è Alexis Sanchez, che purtroppo non lo rivedremo in campo prima del 2020.

I PROBLEMI DI ANCELOTTI
Il Napoli a sei punti dalla Juve è indubbiamente la delusione di questo inizio di stagione. Dopo un buon avvio di stagione e la vittoria in Champions League contro il Liverpool per 2-0 sembra che il Napoli sia con le batterie scariche, non ha il fuoco dentro, e forse non ha nemmeno la squadra. Potremmo riassumere il tutto in una domanda simbolica: Insigne è un campione oppure no? Nel frattempo si stanno montando dei dubbi sul lavoro fatto da Ancelotti, ma è subito intervenuto il presidente De Laurentiis difendendo il suo allenatore e dichiarando che se lo terrà molto stretto e lanciando qualche frecciattina proprio allo stesso Insigne “ deve decidere cosa vuole fare “ e ad altri due calciatori Mertens e Callejon “ se cercano soldi andassero in Cina “. Dopo solo 7 giornate di campionato per il Napoli e il suo allenatore i problemi non sono pochi.

PIOLI E RANIERI
La sosta è fatale, soprattutto in questa fase autunnale. Il Milan ha fatto il record di un cambio di panchina alla settima giornata, via Giampaolo, dentro Pioli. Boban e Maldini hanno giocato improvvisamente la carta Spalletti, e infine chiuso con Pioli. Che nella primavera scorsa si era dimesso dalla Fiorentina. Torna ad allenare anche Claudio Ranieri: che alla Roma prese il posto di Eusebio Di Francesco e alla Sampdoria idem. Praticamente un incubo per Di Francesco. Non confermato dalla Roma, Ranieri rientra nella Samp di Ferrero.