Nell'era della Silicon Valley e dei plastic money, dalle parti di Milano torna di moda il mattone.
Il nuovo che avanza sull'asse Usa/Cina sembra diviso su tutto tranne che su una cosa: abbandonare San Siro.
Il motivo è che non "rende". Specie se paragonato a stadi come l'Old Trafford o, per rimanere in patria il J. Stadium.

Ovviamente di quello che pensano i dirigienti cinesi non me ne può fregare di meno, ma quando ho letto le parole di Scaroni, un brivido mi ha percorso. Sì perchè il nostro presidente, "garante" della fede rossonera in quel di Wall Street, dichiara che "Ci frena il fatto che fare dei mega lavori in uno stadio dove si gioca due volte alla settimana, fa venire il mal di testa".
A me invece fa solo tristezza il contrario. Poi però tanto per chiarire meglio specifica "Meglio qualificarsi in Champions che vincere lo scudetto? Non vorrei sembrare venale, ma il calcio è diventato così".

Insomma come canta Mahmood, alla fine ciò vogliono sono solo soldi. 
In rete, come sempre, ci si divide tra pro e contro. Io di solito sono uno a favore del calcio moderno, ma con criterio. Ormai accanto al calcio, si legge sempre più di plusvalenze, bond. azioni. E adesso anche abbandonare San Siro. Il teatro di tante vittorie, uno stadio di fama mondiale, un tempio del calcio, un simbolo di Milano. Come dire che La Scala non è funzionale come un auditorium o che un Centro Commerciale è meglio della Galleria del Duomo.
Non mi scandalizza che a proporlo sia un cinese e un americano, ma che a sponsorizzarlo ci sia un milanista come Scaroni.

Pecunia non olet, certo, ma le stronz... sì.