(Liberamente ispirato al titolo della canzone di Giorgio Gaber ‘Eppure sembra un uomo’)

Favola sconclusionata, ma a lieto fine: da tenere in considerazione come possibile soluzione

Lubiana, 22/5/2023 Tarda serata,Villa Ceferin
Allegri è a casa di Ceferin. Insieme stanno riguardando i momenti salienti di Empoli - Juve...
- Ceferin: “Ah ah ah ah Max! Non c'è niente da fare, quando ti ci metti riesci davvero ad essere il migliore di tutti… Sean Connery, Tom Cruise, Robert De Niro… cosa sono? Dimmelo tu cosa sono! Cazzarola! Son tutti delle mezze pippe, confrontate alla tua capacità di recitazione ineguagliabile”.
Poi, rivolto al maggiordomo: “Asdrubale! Saresti così gentile da riportare indietro di una ventina di secondi circa la riproduzione? C'è una faccia che fa Max che non mi stancherò mai di vedere e rivedere… Eccola! Ok così! Basta, basta così! Eccolaaaahahahahaaaa.”
Appena Asdrubale, tornando indietro, azzecca il punto giusto, riparte tutta la tiritera, esattamente come prima: “ah ah ah ah ah. Mi fai scompisciare, mi fai morireeee. Guarda l'espressione degli occhi, guarda la fronte con le rughe che si aggrottano a disegnare una traiettorie di infelicità assoluta!!! Ogni volta mi fai scompisciare. E’ incredibile! Eccola qua, eccola che arriva, ecco la rugaaa. Ahahahahahahhhh. Quando poi fai finta di essere rattristato per il quarto gol: guarda, guarda bene! C'è un primo piano in cui si intravede una lacrima che scende giù sul viso… Eccolaaaahahahahah, muoio, ti dico che mi fai morire, ahahahah!”
- Allegri, decisamente infastidito, alla decima volta che rivedono la stessa scena, fa presente a Ceferin che in quei momenti non è che recitasse più di tanto: “Aleksander, guarda che quella lacrima l'è vvera!”
- Ceferin:
“Ma davvero? La lacrima era vera? Ma allora qui ci scappa la nomination per l'oscar! Ahahahaaaaa”
- Allegri: “Aleksander, io per interpretare meglio i personaggi mi ci immedesimo hompletamente, per cui quella era una lacrima vera, perché in quel momento soffrivo, veramente!”
- Ceferin: “
Ok, ok, Max, ho capito, dai, adesso basta! Mi dispiace vederti con le lacrime, mi fai sentire in colpa! Qua c’è da festeggiare un 4 a 1 memorabile. Il nostro capolavoro assoluto! Qualcosa di irripetibile. Ma nemmeno tra cent’anni saremmo riusciti a combinare tutti gli ingredienti in modo così perfetto”.
E così dicendo prende Massimiliano Allegri e lo abbraccia. I dittatori, quelli che indicono elezioni, si presentano come unici candidati del partito unico, aspettano con trepidazione l’esito del voto e festeggiano la vittoria... son proprio strani.

Chi lo conosce, sa che Ceferin, contrariamente da quello che ci si potrebbe aspettare, è una persona fragile e insicura. Con una sensibilità e dolcezza straordinarie. E a pensarci bene, molto spesso, sono proprio queste persone, le più fragili e le più sole, che perdendo il controllo sono capaci di reazioni eccessive. Esse si muovono in modo maldestro, tanto che, se non fosse per il fatto che ad essere vittima di cotanta reazione potremmo essere noi stessi, ci verrebbe voglia di dar loro man forte, perché ci fanno tenerezza e vorremmo tenerle strette accanto a noi, per infondere loro forza e coraggio.

Sempre per fornire elementi utili per comprendere la purezza dell'animo di questo personaggio, Aleksander Ceferin (non tutti lo sanno) possiede innumerevoli residenze in varie parti del mondo. In ognuna di esse non manca mai una sala bondage, dove i piaceri del sadomaso vengono dispensati a richiesta del proprietario, e dei suoi graditi e coccolatissimi ospiti, di cui Aleksander ha una cura maniacale.
A fianco alla sala bondage non manca mai una cappella privata, con sacerdote annesso, sempre pronto a lenire le ferite lasciate sul corpo dalla frusta, ma soprattutto le ferite dell’anima, accogliendo le confessioni del padrone di casa, e di eventuali suoi ospiti. Confessioni che a volte venivano raccolte man mano che i peccati venivano compiuti, praticamente in presa diretta.

Tra le tante qualità che Aleksander possedeva e di cui gli amici beneficiavano, c'era appunto quella di vivere una vita costantemente in uno stato di grazia nei confronti dell'altissimo. I peccati che sicuramente anche lui commetteva non avevano né spazio né tempo sufficienti tra le pieghe dell'anima, per allignare. Ogni opera del maligno veniva immediatamente debellata, la purezza dell'anima era garantita. Una vita vissuta in un costante stato di remissione dei peccati e di redenzione dell'anima non poteva che portare buoni frutti.
Anche il miscredente Al khelaifi era stato riportato allo stato di grazia: convertito segretamente al cristianesimo, la presa netta di distanza dalla vita da infedele che egli conduceva, lo aveva salvato dalle fiamme dell'inferno ed egli segretamente doveva a Ceferin il suo stato di grazia, e da questo derivava l'appoggio politico su cui Aleksander poteva contare. Un Appoggio poderoso, fatto di sconfinata fede nell’altissimo e di ingentissimi finanziamenti che di politico avevano ben poco. Essi si basavano unicamente sul versamento di quantità smisurate di denaro in cambio di indulgenze plenarie dispensate da cardinali compiacenti, che metaforicamente strappavano i verbali di peccato, come fossero verbali di multe, strappati dall’immancabile parente/amico.

“Dai Max asciugati quelle lacrime e vieni con me! Oggi è una giornata di felicità; ho disposto di tenere pronto in qualsiasi momento il mio jet privato per andare dove vogliamo!”.
Ma da dove deriva tutta questa grande allegria, tutta questa felicità? Nella narrazione degli eventi abbiamo evitato, anche per fare un po’ di scena, di parlare di un evento fantastico: una cosa bellissima e importantissima, e cioè che Andrea Agnelli, dopo aver visto e vissuto in modo tragico la partita Empoli-Juventus, ha deciso, finalmente, da monarca saggio, e non da ragazzino orgoglioso, di sottomettersi e fare abiura nei confronti del suo amico Aleksander di tutti i suoi propositi, ammettendo di aver compiuto atto di superbia nei suoi confronti. Ceferin, dal canto suo, è al settimo cielo: finalmente potrà riabbracciare il suo amico fraterno Andrea. Tutto verrà presto dimenticato, ricordato solo come uno spiacevole episodio di incomprensione e di cocciutaggine di due grandissimi amici.

Ceferin aveva fatto sapere che il perdono sarebbe stato pieno, e che la Juventus sarebbe stata “risarcita”: da quel momento essa sarebbe potuta rinascere.
Ceferin avrebbe messo in campo tutti i suoi strumenti di persuasione per garantire l'annullamento della penalizzazione e tanti, tanti, tanti errori arbitrali per compensare tanta sofferenza da parte di tutti. Soprattutto del povero Andrea, troppo cocciuto per riconoscere fin da subito il suo errore di valutazione delle reazioni politiche che ci sarebbero state, e ritornare, come tutti gli altri avevano fatto, fin da subito, sotto l'ala benevola e protettrice del suo adorato e potentissimo amico.

Quanto si erano mancati l'uno per l'altro Andrea e Aleksander! Quanti abbracci e quante parole dolci si erano negati l'uno all'altro questi due amici così vicendevolmente uniti, ma così stupidamente disposti a soffrire pur di non fare un passo ognuno nella direzione dell'altro. Quante volte Andrea avrebbe voluto indossare la tuta in latex con le borchie rivolte verso l'interno, che Aleksander gli aveva regalato e che conservava per lui nella sala sadomaso nella Dacia sul Mar Nero, a fianco a quella di Putin.
Quante volte avrebbe voluto essere col suo amato Aleksander nelle consuete scorribande in giro per il mondo che facevano da gran competenti quali essi erano per attività di scouting di talenti per conto del Berlusca che amava sempre avere a disposizione nuove ragazze per il suo sempre ricchissimo  e aggiornatissimo harem per popolare degnamente i bunga bunga celebrati ad Arcore; ma non solo, e che, essendo Mubarak ormai morto, e non potendo quindi fornire nuove nipotine all'amato Silvio, si era, quest'ultimo, affidato al gusto raffinato di Andrea e del suo inseparabile amico Aleksander.

C’era voluta una sconfitta umiliante con l’Empoli per  4 a 1, con la squadra (anche grazie al lavorio sotterraneo e incessante di Allegri) allo sbando, per riportare a più miti consigli Andrea, che dalle Bahamas, dove aveva trovato il suo buen retiro, aveva deciso di capitolare, anteponendo il bene della società all’orgoglio personale.
L’atmosfera di pace era ricomposta
: la figlia di Andrea avrebbe potuto presto riabbracciare il suo amato padrino, dolce ed affettuoso. Il Berlusca avrebbe presto ripreso a ricevere nuove segnalazioni di talenti scovati per il mondo, ragazze maggiorennissime pronte e scattanti, per il suo amato bunga bunga. Tutti i peccati compiuti all'interno delle sale bondage di Aleksander sarebbero stati, come sempre, annullati in tempo reale con purezza dell'anima garantita al 100%.

La Juve sarebbe finalmente riuscita a liberarsi presto, molto presto, da tutte le penalizzazioni, e dalla nuvola che perennemente accompagnava il suo cammino nei campi d'Italia e d’Europa, ma la cosa più importante di tutte, che la pace sarebbe tornata a splendere, per troppo tempo offuscata dal rancore e dallo stupido orgoglio.
E… sì: che finalmente la tuta in latex di Andrea, con le borchie appuntite e rigorosamente rivolte verso l’interno sarebbe presto ritornata a nuova vita!