Ogni anno, come ormai da tradizione, all'inizio del campionato DAZN dà l'ennesima prova di non essere una piattaforma affidabile per la trasmissione delle partite di serie A. La cosa più incredibile è che ciò continui ad accadere con impressionante regolarità: da un anno all'altro, essendo questo un problema che sempre si verifica, i tecnici di questa piattaforma avrebbero dovuto avere tutto il tempo per agire in maniera da essere pronti, ad inizio campionato, ad affrontare l'impatto iniziale.
E invece no! Ogni anno, pur consapevoli del fatto che la gente si collegherà, pur sapendo anche più o meno quale dovrebbe essere l'impatto, visto che è noto quanti siano gli iscritti e dove essi risiedano, e quindi, in conclusione, pur avendo tutti gli elementi per arrivare preparati all’impatto, alla prima di campionato, incredibilmente, il nastro sembra riavvolgersi ogni volta, come in un gigantesco déjà vu.
La scusa (ridicola) che DAZN utilizza per discolparsi, dopo aver rimediato l'ennesima figuraccia, è in realtà un’accusa rivolta agli utenti, che, guarda un po’, sembra abbiano fatto i login di ingresso, per vedere le partite, solo a 5 - 10 minuti dall’inizio. Addirittura, alcuni, quasi sfrontatamente, stando sempre alle accuse di DAZN, sarebbero entrati facendo il loro login praticamente in coincidenza con il fischio d’inizio! Insomma… andandosela proprio a cercare!
In sostanza, DAZN incolpa gli utenti di essersi collegati troppo a ridosso dell’inizio. Un minimo di senso civico in più avrebbe suggerito agli utenti di collegarsi distribuendo l’istante di partenza con una Gaussiana (come direbbero quelli che sanno di Statistica) ovviamente incentrata in coincidenza dell’inizio della partita, ma con varianze sicuramente ben diverse tra il prima e il dopo (con l’ampiezza della campana lato di destra, cioè di quelli che si sono collegati a partita già iniziata, che avrebbe dovuta essere ben più ampia.
Questo accorgimento, lo capiamo bene, avrebbe sicuramente evitato il black out delle comunicazioni. Il problema non proprio trascurabile, però, è che chi è in ritardo di solito fa di tutto per perdere il minor numero di minuti possibile della partita. Come si può pretendere che uno che ha pagato per vedere tutta la partita, una volta constatato che è in ritardo, invece di sforzarsi di ridurre al minimo la parte di partita che sta perdendo, sfoderando un encomiabile senso civico dica: “ok sono in ritardo, la partita è già cominciata, fammela prendere comoda, invece di perdere solo i primi 5 minuti, perdiamone altri 5, ma ancora meglio: perdiamo il primo quarto d’ora, così se siamo fortunati, ci perdiamo pure qualche gol…”. Lo capite anche voi: siamo alla follia!

Ciliegina sulla torta: DAZN ovviamente è dispiaciuta per il disservizio e, nonostante abbia praticamente sostenuto, nel discolparsi, che esso sia dovuto a noi, magnanimamente perdona il nostro non saperci ben distribuire nei login e ci offre la propria totale disponibilità a rimborsare il valore della partita che non è stato possibile visionare. Per poter ricevere un buono di valore pari all’importo suddetto, secondo DAZN, dovrebbe in teoria essere sufficiente seguire le istruzioni e portare a termine una semplice procedura, la quale, però, tra errori, bachi e complessità di esecuzione sembra abbia causato un’impennata del numero di ricoveri coatti di persone che sono uscite fuori di testa, nel tentativo vano di farsi rimborsare. La maggior parte dei defraudati, memore di passate terribili esperienze, ha rinunciato anche soltanto a sentire in cosa questa procedura consistesse. Giustamente hanno valutato più importante, per sé e per la propria famiglia, la salute.
Un’ultima considerazione prima di chiudere il capitolo rimborsi: non si capisce come mai per pagare un servizio è tutto semplicissimo: DAZN accede al nostro conto corrente e preleva la quota mensile di abbonamento senza incontrare la minima resistenza da parte né nostra né di nessun altro ente o organo. Per ottenere da DAZN quanto dovuto, invece, deve essere espletata una procedura in cui chiediamo di essere risarciti. Ma per quale caspita di motivo io devo perdere mezza giornata (se va bene) per fare la gara ad ostacoli della procedura, mentre basterebbe un accredito da parte loro senza che io debba far nulla? Le famose leggi a tutela dei clienti di servizi concessi in abbonamento, vorremmo tanto capire chi o quali organi in realtà tutelino. Argomento rimborsi chiuso.

Anni fa, la RAI, pur non avendo i diritti per trasmettere in diretta le partite, aveva (assunti con regolare contratto a tempo indeterminato) svariate decine di giornalisti, professionisti autentici, con esperienza e competenza e centinaia di tecnici con una preparazione e una professionalità, di questi tempi, inimmaginabile. Gente che non perdeva un colpo, che non sbagliava mai perché aveva competenze solide, costruite senza fretta, con tanta esperienza. Non c’era improvvisazione, bensì preparazione.
Da allora ad oggi sembra siano passati secoli. A fronte di una smisurata offerta di contenuti, c’è stata una graduale riduzione dei costi. Su tutti i fronti, ma soprattutto sul personale. Svariate decine di grandi professionisti del giornalismo sono poco alla volta stati rimpiazzati da ragazzini, certamente bravissimi, ma privi di esperienza. Per non parlare dei tecnici, ormai ridotti a lavorare a cottimo, come i braccianti agricoli del secolo scorso.
Ci si stupisce che dalle ultime partite di giugno 2022, alle prime partite della nuova stagione tutto sembri come resettato, che si compiano sempre gli stessi errori, che non si impari mai la lezione. E sapete voi perché? Non vi siete chiesti (e anche dati una risposta plausibile) come mai in 3 mesi di pausa, sembra che l’esperienza della stagione scorsa risulti come azzerata? E’ molto semplice: perché i tecnici che hanno accumulato esperienza nel 2022 non sono gli stessi che lavorano per trasmettere le partite, per riprendere e trasmettere le interviste eccetera.
E come mai? Perché sono tutti interinali, o comunque con contratti a termine, stagisti, magari perfino tesisti. Alla fine di una stagione, e quando dico a fine stagione intendo a partire dal giorno successivo alla data dell’ultima partita, questi ragazzi vedono il loro contratto (sempre se ce l’hanno, un contratto) scadere. Finita l’avventura calcistica, stagionalmente vanno a fare i camerieri, o chissà quale altro lavoro, sempre con contratto a termine, ovviamente.
E la povera DAZN, come farà a settembre a garantire la qualità e l’esperienza raggiunti a giugno? Semplice: non potrà. Le stesse scene, gli stessi errori, tutto si ripeterà esattamente allo stesso modo, con nuovi ragazzi, nuova carne da macello da sfruttare. In gamba a sufficienza da riuscire a farsi, nel giro di qualche partita, quel minimo di esperienza per andare avanti, in questo schifosissimo teatrino di totale mancanza di rispetto per chiunque ne faccia parte. Per questi ragazzi, che vengono pagati con un piatto di lenticchie, ma anche per noi, che paghiamo per avere un servizio che tutto può essere tranne che di qualità.
Ma se la situazione è questa, la colpa, non nascondiamoci, è anche nostra. Quando si fa una gara d’appalto per la costruzione di un ponte, la scelta non può ricadere semplicemente sulla ditta che chiede di meno, senza che non vengano fatti dei controlli sulla effettiva, reale competenza di quella ditta nella costruzione di opere così delicate. Se a vincere la gara per i diritti è DAZN anziché ad esempio SKY, che non sarà perfetta ma rispetto a DAZN è di un altro pianeta, il concessionario deve essere consapevole di che tipo di prodotto DAZN ti confezionerà.
Oltre alle due squattanti culone (da non confondere con scattanti) Giorgia Rossi e Diletta Leotta, piatto forte del pacchetto, che si mangiano in due il 40% del budget, interviste a bordo campo fatte da ragazzini, studi montati dieci minuti prima di andare in onda dagli stessi telecronisti e cameraman, telecronache sempre all’ubiquo Di Pardo, con opinionisti improbabili, quasi sempre ex calciatori che percorrono ad ampie falcate il viale dell’indigenza, bisognosi di liquidi per poter consentire alle loro mogli di continuare ogni settimana a fare la messa in piega.
E ovviamente, nel pacchetto, da intendere come una simpatica usanza di DAZN da rispettare, non mancherà l’irrinunciabile, tradizionale disservizio delle prime giornate.
Benvenuti nell’era della cost reduction!