Le giornate sono lunghe, lunghe e noiose.
Il lavoro purtroppo è fermo e le uscite di casa sono soltanto per fare la spesa per la mia famiglia.

Come passo la giornata? Bhè diciamo che la maggior parte del tempo lo passo a pensare a come coprire la giornata.
La prima cosa credo sia quello di aiutare la mia compagna a risistemare la casa, quindi pulizia, rimettere tutto a posto. Poi prendo il mio portatile e lo apro per avere notizie nuove sulla mia amata Italia nella speranza che quel numero sia rimasto tale e non avesse avuto nessun aumento, poi apro Vivoperlei e faccio un rapido giro di articoli, di cui scopro e leggo articoli che nelle giornate frenetiche del post-Covid-19 non avevo letto, mi perdo nei loro racconti, poi come sappiamo alcuni hanno davvero un modo di farti vivere ogni singolo momento, molte volte mi trasformo nel ragazzo degli anni 50-60-70 e leggendo immagino le loro giornate, quello che si pensava in quei tempi, come si vivevano alcune cose scoperte in quei tempi, le paure e il modo di superarle.
Poi mi alzo e vado a ritoccare la barba, purtroppo di questi giorni sarebbe più igenico per tutti tagliarla tutta, senza rimpianti, io ci vivo con la barba e solo il pensiero di toglierla mi da fastidio, ma credo sia meglio far star bene tutti in casa e la tolgo con la sicurezza che per errore qualcuno potrebbe starnutire o tossire facendo finta di nulla e senza precauzioni (Mascherine) e trasmetterlo, quindi la pulizia è la prima cosa.
Non accendo la tv, soltanto per non angosciare la mia mente, mi dà fastidio stare tutto il giorno incollato alla tv, quindi penso che la vedrò all'ora di pranzo e basta.
Quindi penso che potrei fare delle cose lasciate dietro, quindi tirare fuori un vecchio puzzle che avevo comprato tempo fa, e comincio a dividere i pezzi e metto in un sacchetto tutto le parti che userò per terminarlo. In quel momento tengo distante la situazione fuori e mi focalizzo sul puzzle.
Già sono un patito ne ho costruiti più di 10 e quindi posso andare tranquillo nel non trovarmi impacciato o innervosito,come fanno molti che vorrebbero trovare i pezzi nel giro di un istante.
Ma prima di cominciare a costruire, non posso non accendere la radio e inserire un bel disco Blues, di cui sono appassionato da tempo immemore, diciamo che sono più propenso per quello statunitense, anche se non disdegno un Raphael Gualazzi nostrano.
Poi torno al mio puzzle e tiro dritto fino l'ora di pranzo, quindi un paio d'ore.
Poi si pranza e si vede un buon film in compagnia di moglie e figli, un film fantastico, visto che i bambini amano le cose magiche e in quel momento da due bambini si diventa in quattro su quel divano, fissi su quella tv che ci porta a immaginare cosa succede dopo; poi arrivano le 16 quando si fa la merenda, prettamente tutti insieme e poi si gioca alle costruzioni, a tutto quello che dei bambini possano giocare, ci divertiamo e il mondo esterno in quei momenti non esiste.
Ma non la dimentichiamo, già perchè poi arriva quel momento di silenzio che ci porta alla finestra e dire "Mammamia che deserto inimmaginabile", con i bambini che dicono "Papà,Mamma quando possiamo uscire?" e vaglielo a spiegare a dei bambini cosa è questo 'maledetto' virus. Così mi volto e scherzando gli dico "Mai! Argh" e loro corrono e ridono e ci buttiamo tutti sul divano.
Poi ecco che si arriva alla cena, ancora un po' di tv e poi i piccolini caricati sulle spalle con le teste che dondalano da una parte all'altra vengono portati a letto, e nel buio della notte, affacciarsi con la mia lei a guardare l'esterno e tra il silenzio della città gli dico "Ti dedico questa stellata". 

La vita ci mette molte volte davanti a delle scelte, ma per questo Covid-19 non ci sono altre scelte che quella di restare in casa e viverci le nostre famiglie.



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