Sono tempi duri per i sognatori, la nostra realtà è cambiata e così inevitabilmente è cambiato il mondo del pallone e di conseguenza uno dei suoi aspetti più intriganti: il calciomercato.
Ne avevamo avuto le avvisaglie già nella sessione estiva; “low cost” è stato il termine che ci ha accompagnato durante le trasmissioni di mercato, diventando fastidioso quasi quanto “top player” termine che, visti i tempi, per fortuna (delle nostre orecchie) si è sentito meno.
Non è un caso che questi termini si siano quasi dati il cambio, il basso costo difficilmente implica giocatori di alto livello. Ma tra prestiti e giocatori in scadenza di contratto la nostra Serie A ha saputo adeguarsi ai tempi difficili e ci ha regalato qualche colpo interessante. Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio come ripartiranno dopo questo mercato invernale le 20 squadre del nostro campionato.

ATALANTA: voto 6,5
Il mercato dell’Atalanta è iniziato con il più classico dei “o tu o io” messo in scena dal Papu Gomez e da Gasperini. Senza troppi tentennamenti squadra e società si sono schierati dalla parte dell’allenatore piemontese. 
In circa due mesi senza il Papu l’Atalanta è parsa quasi migliorata, a testimonianza che la rotta era tracciata, avanti senza il numero dieci. E così, dopo qualche voce piuttosto insistente che voleva il talento argentino vicino all’Inter, la soluzione più logica e gradita ai bergamaschi: Gomez all’estero, più precisamente al Siviglia.
Tutti contenti, o quasi, visti i rapporti  ormai irrecuperabili. L’Atalanta cede il suo numero dieci e capitano non a una diretta concorrente italiana, ma ad una squadra spagnola di tutto rispetto, che come i bergamaschi è ancora in Champions League... chissà che il destino non ci metta lo zampino...
Oltre a questa uscita ci sono state altre cessioni decisamente meno sofferte: Mojica, Depaoli e Piccini, i vice Hateboer e Gosens non hanno per niente convinto. Sono stati però prontamente sostituiti tutti e tre da un solo giocatore, Joakim Maehle, danese prelevato dal Genk, nota scuola di talenti (Malinovsky, Milinkovic, De bruyne e potrei continuare). 
Se per l’appunto Gosens e Hateboer siano difficilissimi da sostituire, ecco che dalle prime apparizioni questo ragazzo ha dato l’impressione di essere una riserva di lusso: gamba, dribbling e quell’intensità che nel calcio della Dea è fondamentale. 
Fuori il Papu e con un Pasalic convalescente l’Atalanta ha voluto strafare anticipando l’arrivo di Viktor Kovalenko già bloccato per giugno. Ucraino dello Shakhtar in scadenza di contratto strappato alla concorrenza a prezzo di saldo. Un milione, per quello che qualche anno fa era considerato tra i talenti migliori che l’Europa aveva da offrire. Trequartista, all’occorrenza anche qualche metro più indietro, potrà essere utile a Gasperini nelle sue consuete rotazioni, e se dovesse ritrovare lo smalto di un tempo rischia seriamente di essere il colpo dell’anno. 

BENEVENTO: voto 6
Non ha fatto grandi movimenti di mercato la squadra campana, ha colto l’occasione Depaoli, prendendolo in prestito dalla Sampdoria proprio come aveva fatto l’Atalanta meno di 6 mesi fa e ha scommesso su quello che fino ad un paio di stagioni fa in Argentina era considerato il numero 9 più promettente: Adolfo Gaich.
Un investimento mirato a rinforzare (in tutti i sensi, visto la stazza del gigantesco argentino) un reparto carente come l’attacco, che gravava unicamente sulle spalle di Lapadula
. Un rinforzo non solo numerico ma anche di prospettiva, il giovane attaccante classe 99 infatti ha tutto per diventare centrale nel progetto della Strega cancellando così l’ultima esperienza poco fortunata al CSKA Mosca. 
Serviva forse qualche rinforzo in più in una difesa un po’ fragile, dal punto di vista sia metaforico che fisico, mentre il centrocampo può a tutti gli effetti considerare un rinforzo di gennaio il ritrovato Viola.

BOLOGNA: voto 4.5
Vi sembrerò severo ma se il Benevento aveva bisogno di un attaccante per completare il reparto, al Bologna serviva come il pane.
Palacio inizia ad avere una certa età (frase che ripetiamo da almeno tre anni) ma inevitabilmente prima o poi diventerà la realtà dei fatti. Ci ha smentito stagione dopo stagione, dimostra di avere ancora, non solo una straordinaria forma fisica, ma anche la solita sopraffina intelligenza calcistica mista alla classe che con gli anni certo non scompare... ma è sufficiente? No.
La risposta la sta dando il campo, ultimamente Don Rodrigo non è più il prediletto di Mihajlovic ma un’ottima carta da giocarsi a gara in corso, tant’è che è stato provato negli ultimi match Barrow da prima punta, forse per dare anche spazio al rientrante Sansone e al giovane Vignato sulla sinistra, ma sopratutto per lanciare un messaggio non troppo velato alla società : se non c’è Palacio non c’è una punta di ruolo.
Toccherà inventarsi qualcosa, magari rispolverare Santander perché la prima punta non è arrivata e Barrow sta rendendo decisamente meno dopo il suo trasloco da centravanti. 
Da Scamacca a Inglese e infine Roger Martinez, nessuno di questi nomi fatti nel mese di gennaio guiderà l’attacco rossoblù. Unica nota lieta il giovane Antov, difensore centrale del duemila che sembra proprio il colpo alla Sabatini, che si sa, sui giovani difficilmente sbaglia.

CAGLIARI : voto 7,5
Piena fiducia ad Eusebio Di Francesco. Questo filtra dal Cagliari, e non solo per il rinnovo appena avvenuto dell’allenatore ex Roma, ma anche per il mercato su misura che gli è stato fatto. 
Ha chiesto ed ottenuto un giocatore importante come Nainggolan già allenato ai tempi della Roma così come aveva già allenato Duncan preso in prestito oneroso dalla Fiorentina. Sul gong è arrivato anche Rugani dopo l’esperienza tutt’altro che indimenticabile al Rennes, un’incognita al momento, ma pur sempre un rinforzo in più in un settore con pochi interpreti al quale va aggiunto qualche metro più a sinistra Asamoah, appena ufficializzato.
Un abito su misura per il proprio allenatore, addirittura perfetto se fosse arrivato un regista. Con uno Schone in più (al momento svincolato) questo mercato può essere da 8.

CROTONE : voto 5
Il Crotone è ultimo in classifica, e da una squadra ultima in classifica sul mercato di gennaio ci si aspetta qualcosa di più. Il giustamente lodato tecnico dei calabresi Giovanni Stroppa non aveva tra le mani una rosa invidiabile ma è riuscito lo stesso a galleggiare in zona salvezza abbastanza a lungo da non perdere il treno con su scritto Serie A. Tutto questo esprimendo un calcio godibile. 
Fino a gennaio ha resistito agli scossoni della classifica, rimanendo ultimo, ma non spacciato. Ecco allora che si attendeva un’effettiva “riparazione”come vuole il nome di questa sessione di mercato.
Se Di Carmine e Ounas possono essere alternative molto credibili a Simy e Messias, a centrocampo con Molina infortunato e Cigarini quasi mai utilizzato ci si aspettava qualcosa in più, lo stesso Benali non dà garanzie a livello fisico, e un aiuto al tecnico ex Milan sarebbe stato gradito. Stesso discorso per la difesa, un giocatore “di categoria” avrebbe alzato l’asticella. Occasione sprecata.

FIORENTINA : voto 6,5
Il presidente Commisso fa sul serio. L’ha sempre fatto, ma sopratutto dimostrato dal primo giorno dal suo arrivo a Firenze. 
Pittoresco, diretto e concreto il presidente dei Viola sta costruendo una squadra di buon livello anche grazie alla sinergia con Pradè e Prandelli, in questa sessione invernale del calciomercato ha di nuovo dimostrato con i fatti l’intenzione di fare uno step in avanti.
Alexandr Kokorin può sembrare a molti il classico giocatore finito che viene in Italia a finire, per l’appunto, la carriera. Vicende nebulose intorno alla sua vita privata, costo del cartellino contenuto e prossimo ai trent’anni, età in cui secondo molti un calciatore inizia il declino. Kokorin oltre alle faccende extra campo, che sicuramente non vanno incoraggiate ma per le quali ha pagato duramente, ha avuto anche infortuni seri che ne hanno condizionato la definitiva esplosione.
Chi come me però ricorda il primo Kokorin, sarà d’accordo che si parlava di un crack del calcio russo, un giocatore che aveva bruciato le tappe anche in Nazionale. Messi alle spalle infortuni e vicende personali, il “bad boy” di Madre Russia è pronto a ricominciare da Firenze.
Scommessa secondo alcuni, giocatore finito per altri, per me fuoriclasse. 
Da segnalare anche l’acquisto di Malcuit dal Napoli e il giovane Maleh del Venezia preso a gennaio ma lasciato ai veneti fino a giugno per completare la sua crescita. Alla Fiorentina serve solo un’altra cosa, la pazienza.

GENOA: voto 7
Non è stato il solito mercato di Preziosi. Il patron del Grifone non ha acquistato trilioni di giocatori come spesso fa ad ogni sessione di calciomercato. 
Vi chiederete allora perché un voto così alto se non ci sono stati particolari movimenti. La risposta è molto semplice e si riassume con un nome e un cognome: Kevin Strootman. Il suo ritorno in Italia è forse passato un po’ in sordina ma già dalle prime uscite il giocatore olandese ha dimostrato di poter fare ancora la differenza. Non più come ai tempi della Roma, è cambiato lui, è cambiato il calcio ed è cambiata la squadra in cui gioca. Semplicemente in un organico come quello del Genoa è il giocatore che per status ti fa fare il salto di qualità, specie in un reparto delicato come il centrocampo. Bentornato.

HELLAS VERONA: voto 5,5
Piccola premessa, mercato estivo criticatissimo e il Verona ad inizio febbraio sta sognando un posto in Europa. Nella squadra di Juric, o forse sarebbe meglio dire, nelle squadre di Juric l’ordinario diventa straordinario, si perché rispetto all’anno scorso il tecnico allievo di Gasperini si è trovato una squadra con almeno 3 titolari in meno e la sta comunque portando a raggiungere vette altissime. Detto questo, proprio per gratificare il suo lavoro straordinario forse qualche innesto di livello avrebbe potuto aiutarlo a mantenere quanto di buono fatto finora anche nel girone di ritorno. L’arrivo di Sturaro in mediana può dare una mano a sostituire l’infortunato Veloso e dare un po’ di alternanza a Tameze, ma nell’11 titolare non sposta molto. Lasagna può essere una soluzione interessante per una squadra così verticale ma va a mio parere a togliere fiducia a Kalinic che stava iniziando ad ingranare. Si è fatto il minimo indispensabile per sognare al massimo.

INTER: voto 5
La squadra di Antonio Conte è rimasta tale e quale, anzi ha un Nainggolan in meno. Quasi mai utilizzato, il belga è tornato a Cagliari dove l’anno scorso ha dimostrato di fare ancora la differenza. Stava per essere spedito, anche più lontano, Christian Eriksen, destinazione... qualsiasi!
Messo sul mercato da allenatore, agente e allenatore, il finalista della Champions 2019 stava per essere ceduto come fosse solo e soltanto un peso, ma la mancanza di acquirenti (comprensibile dato l’ultimo anno passato in panchina) l’ha costretto a rimanere all’Inter. Poi una sera di fine gennaio nel derby di coppia Italia una punizione dritta nel sette l’ha improvvisamente fatto riscoprire al mondo, forse anche al suo allenatore che ne ha poi incensato le qualità. Addirittura sottolineando di averlo esortato a calciare la suddetta punizione. Quanta ipocrisia.
Specialità della casa da sempre, la punizione di Eriksen è finita proprio dove era destinata ad andare, non per bravura del tecnico, non per lungimiranza della società ma perché il campo e sopratutto il calcio racconta la verità, non si scappa.
Eriksen era diventato la vittima sacrificale per arrivare a Gomez, De Paul, Paredes e chi più ne ha ne metta, tutti certamente più funzionali ma allo stesso tempo inarrivabili. Ebbene sì l’Inter è stata costretta a tenere Eriksen. Solo un anno fa questa frase l’avrei riletta una decina di volte per essere sicuro di non essere impazzito. 

JUVENTUS: voto 5
Per quanto io sia convinto che alla Juve non servisse disperatamente un altro attaccante come sostenevano in molti, non posso dare la sufficienza al mercato se non ce n’è stato. L’unico movimento degno di nota é stato l’acquisto di Rovella dal Genoa, che manterrà molto probabilmente il suo talentino in prestito per altri 18 mesi. Un’operazione in stile Romero, chissà se poi la Juve ci crederà fino in fondo o anche lui finirà per fare le fortune dell’Atalanta. È una Juve che a mio parere avrebbe bisogno di un centrocampista di livello in più, e anche di un terzino sinistro importante, ma sono operazioni già normalmente difficili in un mercato di riparazione, figuriamoci in questo momento storico. Rimandata a settembre.

LAZIO : voto 5,5
Poco, pochissimo movimento in casa Lazio. Dato l’infortunio di Luiz Felipe i biancocelesti sono corsi ai ripari con il prestito gratuito di Musacchio dal Milan. Sappiamo come Lotito tenga ai suoi denari e non sia esattamente uno spendaccione, anzi facevano già effetto i 18 milioni spesi in estate per Muriqui, non ci si poteva aspettare che un gennaio povero. Chi si accontenta gode?

MILAN: voto 8
Il Milan primo in classifica è la squadra che ha fatto a mio parere il mercato migliore.
Accantonato per un attimo il progetto giovani il Milan si è reso conto che può vincere già in questa stagione, i giovani forti li ha già, e oltre a Ibra ha voluto aggiungere un altro giocatore di quel tipo: Mario Mandzukic.
Questo non vuol dire rinnegare la propria politica, perché è arrivato anche il giovane Tomori dal Chelsea, e Meitè dal Torino che numericamente serviva. Male che vada il Milan potrà ripartire l’anno prossimo con gli stessi giovani più maturi, magari inserendone di nuovi e così via. Il progetto c’è ed è tangibile, si è voluto mettere un po’ di benzina in più in una macchina che viaggia spedita da ormai un anno. Difficile che l’acquisto di Mandzukic la mandi fuori giri. Un rinforzo per reparto per tornare a vincere, subito.

NAPOLI: voto 5
Insufficiente per lo stesso motivo della Juve, mercato inesistente.
Non che la squadra di Gattuso avesse particolari esigenze, certo gli infortuni di Osimehn e Mertens pesano come macigni sul gioco e sullo status della squadra, ma sarebbe inutile andare a mettere altri attaccanti laddove si è fatto di tutto per sbarazzarsene. Llorente e Milik ormai fuori dal progetto, il secondo in particolare hanno finalmente trovato sistemazione. Ancora non è chiaro il motivo che ha portato il polacco a rompere con l’ambiente, viene da domandarselo ancora di più adesso visto che Milik in questo Napoli senza punte sarebbe l’equivalente di un piatto di caviale.

PARMA: voto 6,5
Badate bene, poteva tranquillamente essere un 7 pieno, mi tengo però mezzo voto di riserva e adesso vi spiego perché.
Sembra ormai chiaro che il presidente Krause faccia sul serio, un po’ come fece Commisso lo scorso gennaio non ha avuto paura di investire. Bani, Man, Zirkzee, Conti e Pellè: tanti acquisti. Ma saranno quelli giusti?
Probabilmente solo con il tempo lo capiremo, ma se ho pochi dubbi su Bani che conosce il nostro campionato a memoria ho qualche dubbio in più sulle condizioni fisiche di Conti, su Pellè e sui giovani Man e Zirkzee. Su questi due giovani le mie perplessità non sono rivolte direttamente a loro, ma più a chi li allena. D’Aversa ha chiesto espressamente gente pronta ed ha un modo di giocare molto ben delineato, nel quale i nuovi hanno sempre fatto fatica ad inserirsi. Man è un esterno destro d’attacco mancino talentuosissimo e se non credete a me credete ad un ex Parma come Adrian Mutu, mentre Zirkzee si allenava con la squadra più forte d’Europa fino a una settimana fa. Il Parma per salvarsi aveva bisogno di qualità, adesso ne ha.

ROMA : voto 7
Poteva essere un 4,5 ma la Roma mi è proprio piaciuta, e non intendo in campo, la Roma è bella da inizio campionato non è una novità. Mi riferisco ovviamente al caso Dzeko. Detto che certe cose possono succedere, Gomez insegna, c’è un modo sbagliato di gestirle e poi c’è quello che ha fatto la Roma. Notizia proprio di questi giorni che la tregua tra l’attaccante bosniaco e Fonseca è realtà, la Roma si è compattata prendendo prima le difese dell’allenatore senza però espellere dal progetto il giocatore più importante della rosa, per poi reintegrarlo con una pace di circostanza ma anche sostanziale. Non sarà più il capitano, ma uno Dzeko in più in questa Roma fa tutta la differenza del mondo, scelta logica e matura, di una società che sembra finalmente remare tutta dalla stessa parte. Se a questo aggiungiamo che Mayoral avendo trovato minutaggio nell’ultimo mese ha reso ancora più credibile il suo ruolo da vice Dzeko, ed un ritorno illustre come quello di El Sharaawy ecco che il terzo posto della Roma non va più sottovalutato, a fine campionato non mi stupirei se fosse ancora lì.

SAMPDORIA : voto 6
Sufficiente l’operato blucerchiato.
L’arrivo di Torregrossa dà una buona alternativa a Quagliarella e Keita, invece a centrocampo è rimasto l’imprescindibile Ekdal cercato dal Parma.
Una Samp che punta alla salvezza con largo anticipo ed è sulla buona strada sotto la guida esperta di Claudio Ranieri.

SASSUOLO: voto 5,5
Anche il Sassuolo non ha fatto mercato, ma i più attenti di voi avranno notato che ha mezzo voto in più di Juve e Inter. 
Chiaramente questi voti non si riducono esclusivamente alle entrate e alle uscite, ma come avrete capito anche alle esigenze e alla gestione delle situazioni. Inter e Juve competono per obiettivi diversi dal Sassuolo e avrebbero avuto bisogno di qualche sistemazione, mentre il Sassuolo che ha un organico  piuttosto ampio deve affrontare solo una competizione. Certo la situazione Scamacca poteva forse essere gestita meglio, anche vista la forma non sfavillante di Caputo. Ecco il perché di questa lieve insufficienza.

SPEZIA: voto 6
Solo un acquisto degno di nota per i liguri: Riccardo Saponara. Un acquisto che se lotti per la salvezza vale una sufficienza e ci ha già spiegato il motivo in coppa Italia contro la Roma, unica incognita gli infortuni. Ma è un innesto di lusso per una squadra che ha già una rosa importante e un allenatore di livello per sognare la permanenza in serie A.

TORINO : voto 6,5
Il Torino prova a rimediare ai suoi errori in questo mercato di gennaio. Si perché è stato un errore affidare la guida tecnica a Marco Giampaolo senza dotarlo dei giusti interpreti, se c’è un allenatore che lavora in maniera metodica e specifica è proprio lui. Ovviamente ne hanno risentito i risultati dei granata oltre che latitarne il gioco, Giampaolo è stato esonerato e al suo posto è stato chiamato Davide Nicola. Ed ecco che con il mercato invernale alle porte il nuovo allenatore è stato accontentato: Mandragora e Sanabia entrambi ex Genoa ed entrambi già allenati dal nuovo tecnico del Toro. La rincorsa per incornare la concorrenza è iniziata con due pareggi ma sopratutto con due innesti di qualità, la cosa che è mancata di più al Torino nel girone di andata. Missione salvezza.

UDINESE: voto 5
Anche per l’Udinese la missione è salvarsi. Certo, parte da qualche punto più in alto rispetto al Torino e al momento non è nelle sabbie mobili, ma il mercato bianconero non è stato a mio parere d’aiuto, anzi. Ceduti Lasagna e Mandragora, con Pussetto fuori per diversi mesi mi sarei aspettato tutt’altro: è arrivato il solo Llorente. L’idea di Gotti sembra chiara, un attaccante di peso (Llorente o Okaka) con un giocatore rapido e mobile alle sue spalle (Deolofeu o Pereyra) ma vendere l’unico centrocampista con caratteristiche di regia come Mandragora, per di più ad una squadra rivale per la salvezza come il Torino mi è sembrato un autogol. L’Udinese sarà ancora di più De Paul dipendente.