A pensarci bene ancora oggi dopo quasi trent'anni di seguito della mia Juventus, non riesco a pensare a quale sia stato il giocatore più forte degli ultimi, appunto, trent'anni. Posso dire che ho avuto un solo idolo, ed è stato Zinedine Zidane, che in poco meno di 4 anni è passato da uno sconosciuto, a vincere il Pallone d'Oro, ad essere il giocatore più pagato della storia del calcio, cosa che certamente ha fatto felice chi lo ha avuto in squadra, quindi Juventus prima, dove purtroppo ha visto due finali di Champions perse, con Borussia Dortmund e Real Madrid, per poi prendersi più che una rivincita in maglia blancos vincendo e facendo vincere tutto a quella squadra. Così in una delle tante chiamate con mio padre, abbiamo parlato del suo calcio, anni 60-70-80, che non ho vissuto, associandolo con questo attuale, e questa ha portato ad una intervista vera e propria.

Ciao papà, come va? Tutto bene figlio mio, qual buon vento ti porta di primo mattino a chiamare? Diciamo che Picchio stamattina, come nelle altre si sveglia presto per via di non dover andare a scuola, quindi la prima cosa che fà appena apre gli occhi è quello di venirmi a svegliare. Capisco, quindi sapendo che tuo padre alle 7 in punto è in piedi, avrai pensato; Perchè non chiamare mio padre? Quindi cosa ti porta a questa chiamata mattutina? Nell'attesa di iniziare a lavorare alle ore 9, ti andrebbe di parlare, come in una intervista, che pubblicherò su Vivoperlei.calciomercato.com su alcuni giocatori del trapassato, passato e presente della nostra Juventus? Parlare della mia Juventus è sempre un piacere, quindi perchè non accettare tale intervista? Ok, allora la prima domanda che vorrei porti è:
Quale calcio hai vissuto?
Parto dal presupposto che il calcio da quel di ad oggi è cambiato in modo esponenziale, c'erano come sempre gli squadroni, ma i campioni c'erano anche in squadre meno note, e non era così facile portarli via da un club anche se chi li voleva era il Real o il Bayern Monaco, o club ricchi del tempo. Come sempre il calcio italiano era il più difficile in Europa, se non al Mondo, perchè era molto tecnico. Il calcio è cambiato, partendo dal modo di giocare, prima le gare importanti erano piene zeppe di giocatori forti, ogni giocatore aveva delle caratteristiche fuori dal normale, anche fosse il meno noto. Ho vissuto il calcio dall'inizio degli anni 60, quindi Sivori e Charles, per dire i due più grandi di quella squadra.
Sivori, il primo Pallone d'Oro della Juventus? Cosa ricordi?
Qui, mi fermo apro le braccia e e dico "Il Dio del calcio!". Omar Sivori era qualcosa di eccezionale, un giocatore di una tecnica impressionante, da vero argentino puoi immaginare, certamente se vedi Maradona nei video, Sivori era molto simile, anche se il suo genio spesso cadeva e, anche per il suo carattere ribelle, si trasformava dal tranquillo e divertito giocoliere e goleador a persona che s'arrabbiava e scalciava l'avversario senza esclusione di colpi. A mio avviso tra i tre giocatori più forti della storia del calcio fino all'esplosione di Maradona. Nulla contro Pelè.
Perchè Pelè non è tra i più forti nella storia?
Lungi da me non pensare che fosse stato un grandissimo, ma io lo conto soltanto nel Brasile, perchè del resto non andare a giocare in Europa lo ha ridimensionato e non poco, ma se devo pensare al giocatore più forte della storia, sempre contando che Pelè giocava negli anni 60 e Maradona negli 70-80, non vedo davvero storia, Maradona era forte, con tutte la squadre che ha giocato, mentre Pelè è rimasto nella sua squadra brasiliana, dove ha segnato oltre 1000 gol, ma era un Dio in Brasile, che nessuno sfiorava per non essere additato come quello che aveva tentato di infortunarlo. Diciamo quindi che ho ammirato Pelè nei Mondiali 1966 e 1970, ma Maradona era un altro Mondo, non scherziamo. Poi ognuno è libero di pensare altro.
Puoi raccontare agli utenti di Vivoperlei.calciomercato.com, come hai vissuto il tuo calcio?
Devo dire che era tutta un'altra cosa, il calcio si viveva con la battuta ma sempre con il rispetto degli altri, la domenica era un rituale, alle 13 tutti erano a tavola, alle 14:30 incollati alla radiolina. Dopo la gara si ascoltavano per le vie sia i romanisti che i laziali che si sfottevano a vicenda, ma sempre nel rispetto, cosa che oggi, purtroppo non c'è più. Ricordo che la domenica, da ragazzino di 7-8 anni, si scendeva in strada, al tempo i genitori premurosi c'enrano pochi, quindi giocavamo a sette piastrelle, guardie e ladri e alla trottola, quella di legno con il punteruolo di ferro, passava il camioncino del pane, a qul tempo passava anche la domenica, e si sentiva quell'odore di pizzette, così al richiamo del fornaio "Pane, Pizza!", ecco che correvamo a prendere la pizzetta, il fornaio era er Sor Armando, signore di quasi settant'anni che non ne voleva sapere di andare in pensione, era forte con le sue battute e barzellette. Poi ecco che dalle finestre le mamme chiamavano perchè era pronto e di corsa a casa, perchè altrimenti se al primo richiamo qualcuno non ascoltava, ecco che la voce cambiava divenendo quella dei papà, e li erano dolori, soprattutto per alcuni che avevano i papà non proprio teneri. Io andavo alla prima chiamata, la pasta in casa di mia madre non me le sarei persa per nulla al mondo. Così con mio padre parlavamo della partita, anche se lui preferiva il ciclismo. Alle 14:30 ecco che la radiolina partiva e il silenzio era d'obbligo in tutta la zona. Ricordo una formazione a memoria di quel di: Mattrel; Emoli, Sarti; Boniperti, Cervato, Colombo; Mora, Charles, Nicolè, Sivori, Stacchini.​​​​​​
Passiamo ora agli anni successivi, il calcio anni '70 e '80. Com'era?
Gli anni '70, credo siano stati i migliori per quel che riguarda la Juventus, si perchè uno potrebbe pensare non vinse la Coppa Campioni, ma aveva avuto le squadre più forti della storia. In porta c'era Zoff, un portiere che devo essere sincero reputo più forte di Buffon, poi c'erano Cuccureddu, Capello, Bettega, Anastasi, Furino, e parliamo della prima Juve anni 70, la squadra ogni anno aggiungeva giocatori di livello, oppure giovani che poi avrebbero fatto la storia. Hai presente l'Atalanta attuale? Ecco, chi arrivava alla Juventus in quegli anni si trasformava da semplice acquisto a campione o quasi. Purtroppo l'unico rammarico fù quella finale persa contro l'Amburgo, con il gol di Magath, quella Juventus era fortissima e nessuno immaginava potesse perdere contro un Amburgo, buona squadra, ma niente di eclatante. Anni '80, diciamo che quel di buono fatto e costruito nei '70, si è poi tramutato vincente nel decennio successivo, poi l'arrivo di Platini fù il toccasana. La squadra era fortissima, la difesa la più forte in Italia, il grande, grandissimo Scirea, mai visto e mai più vedrò difensore del genere, completo e mai espulso in carriera, poi c'era Gentile e Causio, Cabrini, la Juve era sempre più internazionale, in porta si era passati da Zoff a Tacconi, era tornato Paolo Rossi, andando avanti poi arrivò Boniek. Ma oltre ai grandi titolari c'erano come sempre i gragari, quelli che avevano un nome meno altisionate, ma che davano un grande apporto, come Prandelli, si l'allenatore, e Vignola, che era un centrocampista che non si fermava mai, era uno di quelli che faceva rifiatare i titolarissimi. La Juventus stava per diventare Campione d'Europa da li a poco.
Ora è normale chiederti, come hai vissuto quella finale maledetta dell'Heysel?
Alla domanda ho già i brividi sulla pelle, e se devo essere sincero una fortissima emozione, che non è mai passata ogni qual volta si parla di quella partita. Quella gara non si sarebbe dovuta giocare su un campo non adeguato come quello dell'Hheysel, soprattutto se la squadra avversaria era il Liverpool, squadra inglese, perchè se nella loro nazione, Inghilterra, non potevano arrivare a scontri vari, quando giocavano fuori dalla loro nazione, si sfogavano contro tutto e tutti. Quella giornata ero davanti ala tv, con la voglia di vivere una finale, nella speranza di vederla vincere stavolta dopo quella notte contro l'Amburgo, la partita sembrava davvero bella da vedere, due squadre molto forti al confronto, anche se la Juventus sembrava davvero pronta a conquistare il titolo. Nessuno sapeva o poteva immaginare una cosa simile. Quando si cominciò a sentire Bruno Pizzul che diceva che fuori lo stadio erano iniziati gli scontri, ma sembrava al quanto certo che gli inglesi erano arrivati a contrastare gli juventini, però quel che successe dopo portò a dei momenti strazianti e non poco, soprattutto per le famiglie di quelle persone che erano andate a Bruxelles a vedere la partita. Quando con gli occhi sul campo si vide, la frangia di Hooligans abbattere una ridicola recinsione e raggiungere i tifosi bianconeri sulla loro parte di stadio, il peso non resse e poco dopo la gradinata cadde. In campo nessuno sapeva dell'accaduto, mentre noi da casa avevamo pensato a quel che poi accadde davvero. Quando al primo tempo tutti vennero a sapere quel che era successo, ho pensato si fermasse la partita, Pizzul nel frattempo parlava di qualcosa come un tonfo, la postazione dei giornalisti era a pochi metri dall'accaduto, la gara, da come poi si sentì dai giocatori stessi si continuò a giocare, e la Juventus vinse quella Coppa dei Campioni, che devo essere sincero, non sento mia, credo fortemente che si sarebbe dovuta fermare la gara e ripetuta in sede più opportuna, ma purtroppo non si può tornare indietro, e questo ogni volta che si ripetono a vedere immagini del periodo e soprattutto sentire gente o scritte che attaccano quelle persone, davvero ignobili. Non festeggiai, anzi passai una nottata sveglio, con il pensiero a quelle famiglie che avevano perso delle persone care.
Ok, meglio cambiare discorso, senza dimenticare. La Juventus anni 90-2000?
La Juventus 90-2000 è la prima che ho vissuto con mio figlio, che è qua al telefono che m'intervista. La prima anni 90,quindi 1990-1995 è stata un crocevia, tra gli arrivi di giocatori che sono poi divenuti storia, come Antonio Conte, Alex Del Piero, Gianluca Vialli e Ciro Ferrara. Ma torniamo per un attimo alla stagione più brutta e che molti hanno voluto cancellare, quella del 1990-1991, con l'avvento di Gigi Maifredi sulla panchina della Juventus, l'uomo del Calcio-Champagne, che per poco non ci spedisce in Serie B, quell'anno forse la Famiglia Agnelli ha capito l'errore. La prima Juventus stava ricostruendo, poi l'avvento nel 1994 di Marcello Lippi, che vorrei ricordare ai tanti che era un bravo allenatore e non un fenomeno prima dell'arrivo a Torino, che riuscì a mettere a posto tassello dopo tassello quella squadra, traformadola in qualcosa di strepitoso, diciamo che Lippi era un Gasperini d'oggi, uno che sapeva quel che un giocatore poteva dare in un ruolo, ma in più riusciva a strasformare un terzino a esterno, un centrocampista centrale a trequartista e un attaccante ad ala, era un genio. La Juventus di Lippi in due anni, si trasformò a squadra in lotta scudetto a campione d'Europa. Cosa dire in quegl'anni gli acquisti erano per lo più tutti azzeccati, da quel metronomo Deschamps, giocatore incredibile e insostituibile, che non aveva soltanto il tiro in porta, ma per il resto non ho più visto mediani simili nella Juve, c'erano Jugovic e Conte, un centrocampo assurdo, tra genio e sregolatezza, Torricelli da una squadra di dilettanti e titolarissimo di quella Juve, Di Livio, un esterno di una velocità e soprattutto resistenza come pochi al mondo. Davanti oltre la sicurezza Vialli, c'erano il giovane Del Piero, intuizione di Boniperti e Ravanelli, furono tre anni ad altissima quota, con la conquista nel 1996 della Coppa Campioni contro l'Ajax. Nel 1997 l'arrivo di Zidane, sconosciuto da Bordeaux, che io pensai fin da subito, questo giocatore potrebbe essere il nuovo Platini, anche se inizialmente non ci coglieva poi tanto, poi tutti sappiamo chi è divenuto. Quella Juventus degli anni 90 ebbe la possibilità di alzare tre coppe campioni, e aveva tutte le carte in regola per vincerle, ma prese soltanto quella del 1996, lasciando a Borussia Dortmund e Real Madrid le altre due.
La Juventus 2000-2010?
Diciamo che la Juventus ad ogni inizio decennio fa il suo balzo di qualità, così come successe negli anni 90, partendo male e riprenendosi dopo, qui fù il contrario, dal partire forte, e sfiorando ancora una Coppa Campioni, divenuta Champions League persa contro il Milan. Poi ci fù la morte del nostro presidentissimo Gianni Agnelli nel 2003, e già da lì pensai che sarebbe cambiato tutto, come poi successe. Ma il 'tradimento' di Moggi e Giraudo nel tra il 2004 e il 2006, è stato davvero un colpo troppo forte per un tifoso juventino come me, davvero non mi sarei mai aspettato che due persone che avevano fatto il bene di quella squadra per oltre 10 anni, si sarebbero comportate così. Forse ci fosse stato ancora Gianni Agnelli, questo non sarebbe successo, ma purtroppo gli altarini dietro, dove c'erano altri club che non hanno pagato per nulla, furono scoperti, giusto l'andare in B, giusto e diciamo salutare per dirla tutta, perchè quel quadriennio successivo in Serie A, fù più falso di Calciopoli stesso. Il ritorno in A, ci portò vedere una squadra denigrata da tutti, soprattutto da campioni, che scelsero squadre meno quotate, pensando che la Juventus non sarebbe mai più tornata a d altissimi livelli, sbagliando e ricredendosi pochi anni dopo, addirittura ripensando all'errore di aver detto no alla squadra bianconera.
A chi ti riferisci?
Quel Draxler credo sia entrato nella storia, quando disse qualcosa come "No, preferisco il Wolfsburg". Se non erro qualche anno fa riparlando di quel rifiuto disse "Sbagliai a dire no alla Juve, forse dovevo accettare", anche se poi come ben sai, Draxler prima di passare al PSG, tramite il suo agente si propose alla Juventus, che si rifiutò di accoglierlo. Che quel rifiuto è rimasto vivo nella testa degli Agnelli? Credo proprio di si.
Ma lo smantellamento della Juventus 2005-2006?
Posso essere sincero? Ho cancellato tutti quei giocatori che dissero no a restare per una stagione, quindi i ricordi restano, ma per il resto non conto più quei giocatori nella mia Juventus, credo sia stato un colpo basso ad una società che aveva creduto in loro. Quindi contento per loro, ma nell'olimpo restano iù chi ha seguito la squadra in B, che quelli che sono andati via, quindi; Buffon, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet, oltre a tanti giovani che sarebbero poi divenuti importanti nel proseguo della storia bianconera, tra cui Marchisio e Chiellini.
La Juventus 2010-2019?
L'arrivo del nuovo stadio, l'arrivo di Andrea Agnelli, l'arrivo di Marotta e Paratici, l'arrivo di Antonio Conte, ecco questi sono stati i momenti e le persone che hanno cambiato il percorso della Juventus, da una squadra che rinasceva dalle ceneri 2007-2008 a comandare di nuovo in Italia, nel giro di 5 anni. Conte era un tecnico giovane, di poche speranze, ma aveva fatto parlare di se tra le squadre piccole, diciamo che molti speravano in un tecnico più esperto e meno su uno che si affacciava per la prima volta su una panchina importante come quella della Juventus. Marotta e Paratici erano due che avevano fatto il bene della Sampdoria, quindi la scelta per il rilancio Juve era l'ottima occasione per far vedere che erano pronti per una squadra di prima fascia. Il nuovo stadio portò fin da subito incrementi importanti, che la società utilizzò per rinforzare e non poco quella società che voleva ritornare tra le prime. Marotta è stato fondamentale su acquisti, così detti costo zero o quasi, e la Juventus ne beneficiò fin dal primo momento, poi ecco che le vittorie hanno riportato giocatori che crescendo hanno si sono trasformati in punti fondamentali. L'addio di Conte nel 2014 poteva essere la mazzata finale con il ritorno a livelli medi, ma ancora una volta l'avere Marotta in società ha portato ad un tecnico adatto come Allegri, che io non contestai, ero scettico si, ma convinto che avrebbe fatto bene. All'inizio anche io come tanti altri, pensavo che quel che allenava era la stessa squadra di Conte, quindi forte, ma per quel che aveva fatto il suo predecessore, ma dopo lo sfogo,se non erro contro il Carpi del 2015, dove si tolse la giacca per stizzimento del 2-3 che riapriva la gara per la squadra , da quel momento ho capito che quella squadra e quelle frasi contro il tecnico livornese avevano fatto centro, da quel momento o la Juve cadeva in disgrazia oppure si sarebbe trasformata, e la seconda fù la parola giusta. Allegri entrò nelle grazie dei tifosi, e quella Juve faceva sfracelli ovunque andava, peccato, come al solito, per due finali di Champions buttate, la prima contro il Barca più che la seconda con il Real, dove quel rigoretto su Pogba poteva cambiare il risultato finale, ma le finali sono belle da giocare, altro quelli che dicono "Se devo perdere male, allora preferisco non arrivarci". Si dice spesso la Juve ha fatto 9 finali e le ha perse tutte", ma c'è arrivata perà, e sono soldi per la società, quindi chi pensa così di calcio non capisce nulla. Non avrei mai pensato si arrivasse a fare un filotto di scudetti, certo molti li avrebbero barattati per una Champions, ma alla fine meglio lo scudetto che una stagione senza titoli.
Ora cosa pensi della Juventus 2019-2020 e 2020-2021 Come è possibile sia cambiata da non riconoscersi più?
Ritornerei indietro a quel 2018, si è vero c'era ancora una Juventus fortissima, credo lo spartiacque e la rottura della Juventus sia avvenuta dall'arrivo di Cristiano Ronaldo e conseguente addio di Marotta, per me da quel momento la Juventus non è stata più invincibile. Perchè credo che Ronaldo era meglio se non arrivava? Perchè un fuoriclasse fa sempre bene averlo in rosa, ma se ha un ego più grande di una squadra intera, allora ecco che il tutto si tramuta da gioco di squadra a giocare per un singolo giocatore. L'addio di Marotta ci ha portato a sprimentare Paratici, che si diceva fosse il fenomeno tra i due, cosa che poi non si è rivelato. La Juventus stava invecchiando, ma per la maggiore molti erano andati via; Buffon al PSG, con la promozione di Sczcesny, Barzagli era divenuto un panchinaro, era tornato Bonucci dal Milan, ma l'errore fù proprio nel non riuscire a piazzare gli esuberi e i giocatori che non rientravano piùnel progetto. Allegri riuscì a fare davvero tanto in quella stagione, poi ecco un addio al quanto strano, con pianti del presidente, ma la cosa non mi convinceva, perchè mai un presidente doveva piangere se lui stesso aveva messo fine alla carriera juventina del tecnico? Agnelli aveva pensato che quella Juventus con un gioco adatto avrebbe vinto tutto, e così, decise di esonerare il tecnico a fine stagione 2019-2020, affidandosi a Sarri. Io come molti altri fin da subito ho pensato che Sarri per venire alla Juve avrebbe necessitato di giocatori adatti al suo gioco, cosa che mancava in alcuni reparti alla squadra bianconera, ma non fù accontentato, anzi oltre al subire l'ego di CR7 che non voleva mai uscire, si dovette ambientare in un calcio non proprio consono alle sue idee, il Covid poi ha reso impossibile giocare, tanto che se da una parte ha decimato la squadra e fatto fermare il campionato, al ritorno in  campo è riuscito a tozzi e bocconi a portare il nono scudetto di fila, ma il gioco alla fine fù uan catastrofe continua. La squadra c'era, alla fine uscì fuori una grande stagione di Dybala e le solite reti di Ronaldo. Al termine della stagione, a mio avviso, è arrivato il capitombolo, perchè ci sono stati troppi cambi generazionali; Fuori Pjanic esperto centrocampista, che però era stato diseredato da ogni calcio piazzata da Ronaldo, che ne ha colte una sola su tremila punizioni tirate, d'altro canto con un Arthur, panchinaro a Barcelona, che fortissimo palla al piede, ma con pochissima esperienza del calcio Europeo. L'addio di Higuian è stato un toccasana, era alla frutta, ma quello di Mandzukic appena sei mesi prima una zappa su i piedi. Detto questo, il nome di Pirlo ha chiuso fin da subito le speranze di giocarsi il decimo titolo consecutivo, e non perchè la squadra è vecchia come leggo spesso, visto che di vecchi nella Juve attuale ci sono solo Buffon, che è il secondo portiere, Bonucci e Chiellini, gli altri sono sotto i trent'anni. Ronaldo vecchio? 20 gol a stagione a 37 anni? Ibra ne ha 40 è sta tentando di portare il Milan a vincere lo scudetto...
Ora la domanda delle domande: Chi è secondo te il giocatore più forte della storia della Juventus?
Molti adesso direbbero senza pensarci Alex Del Piero, perchè dal 1993 al 2012 ha vinto di tutto e di più, perchè è stato il capitano e ha battutto tutti i record precedenti alla sua carriera. Tu, senza dubbio diresti Zinedine Zidane, perchè ne sei rimasto folgorato fin da subito, comprando la sua maglia appena si trasferì alla Juventus, pensando fin da subito che sarebbe stato un fenomeno. Io senza batter ciglio, ho preso come idolo Michael Platini, tre palloni d'Oro di fila i soli 5 anni di Juventus, credo non ci siano euguali, era il giocare più forte ai tempi al pari di Maradona, e anche uno che giocava a Udine come Zico. Cosa dire? Platini era davvero qualcosa d'impressionante. Certo se avrei dovuto scegliere con il cuore avrei detto Scirea.

Grazie papà per questa chiacchierata, del racconto della tua avventura juventina dagli anni '60 ad oggi, e del tuo parere su tutte le squadre e i decenni che hai visto cambiare la tua squadra del cuore. Certamente qualcuno che ha vissuto i tuoi stessi anni si ritroverà nelle tue parole, nei giocatori nominati e nelle gesta di alcuni di loro. Nulla figliolo, certamente tanti si ritroveranno nel mio racconto, anche se poi ognuno ha avuto i suoi idoli di gioventù, e avrà certamente opinioni diverse dalle mie, ma sono certo che non saranno troppo distanti da come le ho raccontate.
Un saluto a tutti i lettori di Vivoperlei.calciomercato.com

#finoallafine