Quando c'è Udinese-Juventus è normale che per ogni juventino la memoria torni a quel 5 Maggio 2002, quando proprio allo stadio Friuli oggi Dacia Arena, la squadra di Marcello Lippi, anche grazie alla sconfitta dell'Inter capolista in casa della Lazio, portando a casa il 26° scudetto della sua storia utracentenaria. Oggi questa gara avrà un'altro sapore, con la Juventus lontana dalla capolista Inter, che sempre più lanciata verso il suo 19° scudetto, che potrebbe arrivare in giornata qualora l'Atalanta non dovesse vincere contro il Sassuolo nel pomeriggio.

Vi racconto quella giornata che in compagnia di mio padre, passammo davanti alla tv increduli di quel che stava succedendo sia sul campo di Udine, ma soprattutto sul campo dell'Olimpico di Roma.

Papà, che dici ci sarà un miracolo o vedi scontato che l'Inter vincerà questo scudetto? Credo proprio che il 'gemellaggio' tra le tifoserie aiuti molto, anche se alla Lazio perdere in casa davanti ai suoi tifosi non farebbe proprio piacere. E per quanto riguarda la Juve? Anche li non c'è nulla di strano, l'Udinese è tranquilla e non gli serve a nulla giocarsela, quindi è un 2 secco, senza pensieri. Papà posso dire che io credo nei miracoli? In che senso? Penso che oggi vinceremo lo scudetto, e che quel gemellaggio si rompa con la sconfitta dell'Inter. E vabbè, giusto un miracolo deve succedere, ma non farci troppo la bocca, che credo alla fine ci sia il 'regalino' da parte della Lazio.

Così arrivammo dopo il pranzo in famiglia, a spostarci verso la tv, con la mamma e la fidanzata del tempo che si trasferirono in cucina. La prima cosa che ci colpì, furono le molte maglie nerazzurre e qualche bandiera nella curva della Lazio, si poteva capire il gemellaggio, ma addirittura indossare i colori o sventolare la bandiera di un'altra squadra sembrava davvero impensabile. La Juventus dopo due minuti si portò in vantaggio con il gol di David Trezeguet, con un colpo di testa a battere il portiere dell'Udinese. Con il risultato di 1-0 al Friuli e 0-0 all'Olimpico, la Juventus in quel momento con 71 punti aveva scavalcato l'Inter ferma a quota 69. All'undicesimo la Juventus arrivò al raddoppio con il capitano Alex Del Piero, mentre all'Olimpico appena un minuto dopo Bobo Vieri portò in vantaggio l'Inter.

Papà ha segnato Vieri...Te lo avevo detto che l'Inter difficilmente perdeva questa partita, anche se la speranza da tifosi è sempre l'ultima a morire, o no? Certo che si papà.

Al minuto 19' si alza un urlo dalla curva dei tifosi juventini e il telecronista dice che la Lazio ha pareggiato con un gol del ceco Karel Poborsky. Io e mio padre ci guardammo e l'esclamazione fù questa "Cosa!". Ma gli animi non volavano troppo alti, perchè alla fine mancavano ancora un tempo e mezzo o poco meno. Ecco che nella partita scialba del Friuli, dove si vede chiaro che non ci saranno novità e nemmeno pericoli per i bianconeri di Torino, che dall'Olimpico arriva il raddoppio dell'Inter, firmato dall'ex Lazio Gigi Di Biagio al 24', che sembra troncare i sogni di tanti tifosi juventini.

Papà, mi sa che avevi ragione, l'Inter difficilmente perderà questo scudetto, forse mi sono illuso, ma alla fine sembra impossibile strapparglielo all'ultima giornata. Diciamo che nel calcio ci sono state parecchi campionati persi all'ultima giornata, al tempo la Roma perse uno scudetto prima perdendo contro il Lecce in casa, che gli compromise il primo posto ai danni della Juve, e poi all'ultima giornata contro il Como, anche se oramai la Juve aveva ben tre punti di vantaggio in un campionato che dava due punti alla vittoria e non tre come oggi.

Il primo tempo al Friuli finisce 0-2 per la Juventus al duplice fischio, ma i tifosi esplodono ancora una volta, all'Olimpico ancora il ceco Karel Poborsky aveva riportato il risultato in parità. Così cambiammo canale per vedere cosa stesse succedendo, e forse quel che stavamo vedendo era davvero assurdo. I tifosi della Lazio fischiavano i loro giocatori, rei di portare l'Inter a perdere lo scudetto, e questo sembrava davvero eclatante. 

Non ho mai visto cosa simile, un tifoso che tifa contro la propria squadra, cose da pazzi. E' vero papà, non capisco davvero come sia possibile vedere cosa simile, ma questi non si possono chiamare tifosi, ma voltabandiera.

Così dopo un buon caffè e due pasticcini avanzati dal dopo pranzo, ci apprestammo a seguire i secondi tempo, ignari di quel che sarebbe successo, ma con un pensiero solo che navigava nella nostra mente: Vincere lo scudetto. 

Le squadre rientrarono in campo, la gara Udinese-Juventus sembrava non aver più nulla da dire, mentre dall'Olimpico ci si aspettava il ritorno dell'Inter che avrebbe, almeno ad inizio gara vincere a mani basse, almeno così pensavamo io, mio padre, e quasi tutto lo stivale tifoso, ma...Mentre gara al Friuli cominciava a portare a qualche sbadiglio, dall'Olimpico nessuno immaginava quello che da li a poco sarebbe accaduto. Minuto 55', i tifosi della Juventus sembravano impazziti sugli spalti, tanto da portare i giocatori a guardare verso la panchina, che gli riporta il vantaggio della Lazio con Juan Pablo Simeone, ex di turno.

Papà non è possibile, se continuano così siamo Campioni d'Italia. Sh... non lo dire, meglio tenerselo dentro, ma magari, ma magari...

Nell'attesa che dall'Olimpico arrivassero altre notizie, magari che avrebbero riportato l'Inter in vantaggio, almeno così pensavamo, ecco che passano ancora quindici minuti, che riportano ancora una volta i tifosi a festeggiare, stavolta ancora più forte di prima, portando Antonio Conte, capitano bianconero, che si avvicinava a Marcello Lippi per chiedere informazioni di tutto quel che stava accadendo, tutta la panchina, mister compreso, esultavano per il 4-2 della Lazio firmato Simone Inzaghi al 73° e che sembrava aver spezzato la partita in modo definitivo.

Non ci posso credere papà, quel che pensavo si sta avverando...Non è possibile, non è possibile, prendi il telefono che chiamo un carissimo amico interista, così sento cosa mi dice. Aspettiamo la fine, così almeno siamo sicuri di quel che sarà. E' vero lo chiamo dopo, meglio attendere che ci sia la conferma di essere i vincitori.

Cambiammo canale, tanto ne l'Udinese, ne la Juventus avrebbero fatto null'altro che terminare la gara sul medesimo risultato di 0-2. L'Olimpico era un fischio continuo al possesso di palla dei giocatori della Lazio, mentre spingeva a tutta forza i giocatori dell'Inter a segnare. Da Torino, dove si giocava Torino-Roma, pochi minuti prima, al 68° per la precisione, Antonio Cassano aveva portato in vantaggio la Roma, che a sua volta aveva scavalcato la squadra nerazzurra in classifica.

Anche la Roma papà ha passato l'Inter, una giornata incredibile, non credi? Questa entra nella storia figliolo mio, entra nella storia se finisce così. Prepara la sciarpa che al triplice fischio andiamo a festeggiare con alcuni amici per le vie della città. Ok papà, andiamoci a far sentire.

Non c'era più nulla da vedere, se non il povero Ronaldo il fenomeno piangere in panchina per uno scudetto che sentiva già suo, così come l'intera società nerazzurra. Dopo la chiamata, che era fissa ogni settimana tra mio padre e questo suo amico interista, ecco che scendemmo e partimmo alla volta di Trastevere, dove a clackson spiegato e sciarpa legata ai polsi, facemmo un giro in quella domenica calda e qualcuno esultò al nostro passaggio, forse uno juventino come noi.

Non dimenticherò mai quel giorno, è al secondo posto dei ricordi più belli, dopo la Coppa Campioni del 1996, e davanti a lo scudetto 1998. Io e mio padre in questi anni abbiamo festeggiato sempre così, perchè per noi anche l'abitare in una città che non fosse Torino, ma la nostra amata Roma, non ci ha mai fatto pensare di dover nascondere la nostra juventinità, sempre nel rispetto degli altri, ma sempre pronti sciarpetta in mano e in macchina a far sentire tutto il nostro amore per la nostra Juventus.