Al di là dell'amarezza, voglio provare ad andare oltre il risultato. Non è facile, perché 4 gol sono tanti, troppi, da giustificare. Quindi nemmeno ci provo. Il primo tempo è stato fantastico a maggior ragione se quella di fronte è la squadra che alla fine vincerà lo scudetto. Personalmente non ci credo, per il semplice fatto che non fosse stato per la fortuna e la dabbenaggine di Romagnoli, oggi, con tutta probabilità saremmo noi a festeggiare. Resta il fatto di poter contare su un allenatore migliore di quanto potessi immaginare e su un campione che come sempre ha fatto la differenza. Alla faccia dei 38 anni e della pensione d'orata di Los Angeles. Al contrario di Lukaku, (s)barella e del Sanchez del primo tempo.

Al contrario a recuperare l'inter sono stati oltre la buona sorte gli oldies but goldies di sempre, brozovic e vecino. Altro che gli schemi di Conte che della partita non ci aveva capito niente e forse stava già preparandosi ad un nuovo pianto greco. Detto questo quel che rimane del Milan sono comunque delle lacune imbarazzanti. Il pesce puzza dalla testa, anche se evidentemente non lo sa. Maldini ha un bel dire che lui e Boban sono da troppo poco tempo per essere giudicati. Lavorasse in un'azienda privata, con quello che costano e sopratutto fanno spendere, dubito parlerebbe così.  Certo briciole se confrontate con quelle del signor cazzidis, il quale ha clamorosamente sbagliato la strategia di base: puntare su giovani di talento e realizzare le plusvalenze. L'operazione Ibra sta lì a sbandierare esattamente il contrario ovvero che per lanciare/valorizzare i giovani ci vogliono campioni di esperienza. Romagnoli lo stiamo perdendo, Leao non è mai arrivato, Conti ormai è meglio che vada. Rimane Donnarumma che vedremo quanta voglia avrà di rimanere in una sorta di squadra di bravi ragazzi. Però a fronte di tanti errori va sottolineato che almeno su Rebic ci avevano visto bene, ma è davvero troppo poco per sperare di mettere la testa fuori dal tunnel dove ci ha cacciato colui che ci aveva portato alle stelle