Non riesco ancora a realizzare ciò che è successo ieri allo stadio San Siro, un dominio talmente netto e marcato dell'Inter di Conte nei confronti della Juve di Pirlo da farlo sembrare utopico, inimmaginabile. Il risultato poteva essere previsto, era la partita più importante dell'intera era Conte e il sottoscritto aveva pronosticato un successo nerazzurro, ero assolutamente certo del fatto che l'Inter sarebbe andata in battaglia munita di tutta la rabbia necessaria per sconfiggere gli odiati rivali che non venivano battuti addirittura dal 2016, ma le modalità con cui ciò è avvenuto erano impronosticabili per tutti. 
Lo scorso anno la Juve di Sarri vinse il tricolore proprio in virtù del doppio scontro di campionato vinto in entrambi i casi contro un Inter ancora troppo acerba e priva della mentalità da "grande squadra", adesso il mondo si è ribaltato e la sensazione forte è che il tanto atteso "passaggio di consegne" ieri sia stato sancito definitivamente. La Juve che insegue lo storico decimo scudetto consecutivo si è consegnata totalmente nelle mani della squadra che non vince da dieci anni esatti, i ruoli si sono finalmente ribaltati. Sulla carta sarebbe anche giusto così: i nerazzurri da anni investono montagne di soldi, hanno in panchina un top del ruolo al quale vengono corrisposti 12 milioni annui e anno dopo anno hanno arricchito la squadra con tanti fuoriclasse mentre i bianconeri dopo 9 anni di dominio hanno tentato di rinnovarsi avviando un progetto incentrato sui giovani e dato in mano la panchina ad uno che non aveva la minima esperienza. Ci sta quindi il cambio dei ruoli ma non ci sta la modalità: la Juve può anche abdicare per un anno ma non può essere umiliata così in lungo e in largo, a tutto c'è un limite e Pirlo questo limite lo sta oltrepassando.

Non ricordo una Juve che perde un derby d'Italia prima di iniziare a giocare, il match i bianconeri lo hanno perso già negli spogliatoi. L'Inter entra in campo con una ferocia agonistica clamorosa e fin dalle prime battute mette alla frusta una Juve troppo frastornata. Il passo è completamente diverso: una squadra vola, l'altra giochicchia con una lentezza sconcertante. Conte da una lezione sonora al suo allievo Pirlo su tutti i fronti: tattica, atletica, psicologica. Lukaku e compagni sfruttano a tavolino il vero punto critico della Juve, cioè il centrocampo. La coppia Rabiot-Bentancur non fa filtro, non fa viaggiare la palla, priva la squadra di quella verve necessaria e a questo punto mi chiedo se pirlo sia cieco nel tenere Arthur e McKennie fuori per far giocare il francese e l'uruguagio che altro non sono che due giocatori modestissimi. Al contrario l'Inter ha in Barella e Vidal due assaltatori scatenati: il cileno finalmente si fa vedere nella sua migliore versione e non a caso realizza il vantaggio con il marchio di fabbrica: l'inserimento senza palla! Barella gli recapita un cioccolatino perfetto che RE Arturo spara in rete di testa e sigla l'1-0. Se il primo tempo non si chiude almeno 4-0 è per semplice demerito della LU-LA che a testa si divorano almeno 2 palle gol nitide per parte. Affermare che la Juve è inesistente è dire poco, I bianconeri non riescono a fare nulla e soffrono le pene dell'inferno sulla sinistra dove il povero (e mediocre) Frabotta viene asfaltato con facilità imbarazzante da quel diavolo di Hakimi (neanche qua' Pirlo ha preso appunti). 

Si attende una reazione juventina che non arriverà mai, l'Inter spinge a ritmi disumani, già in occasione di Roma-Inter sottolineai il secondo tempo travolgente che mi fece sgranare gli occhi, mai vista una superiorità atletica così schiacciante. Quella partita la rovino' Conte con dei cambi folli e privi di senso, stavolta l'architetto nerazzurro si prende i meriti di un trionfo clamoroso. Di errori ne ha commessi tanti ma se l'Inter in 2 anni ha prima annullato e poi portato a proprio favore il divario con la juve, il merito è per larga parte suo. Ha ridato fame, voglia di vincere ad un ambiente piombato nella mediocrità e ora i tempi per arrivare al grande obiettivo sono davvero maturi. Il raddoppio è la fotografia dei due momenti opposti delle squadre: Bastoni con una giocata magnifica effettua un lancio di 60 metri per Barella che davanti a sé ha una prateria che il numero 23 percorre indisturbato prima di freddare Sczesny. Un gol così la vera Juve non lo avrebbe mai preso, le certezze sono crollate del tutto sotto qualsiasi punto di vista, è stato un azzardo troppo grande dare una squadra che comunque (mio modestissimo parere) resta la rosa più forte del campionato ad un allenatore non ancora pronto per guidare un club con queste ambizioni. Troppe le scelte che mi lasciano perplesso e ora mi prendo anche la rivincita personale su Sarri che fu cacciato come un appestato perché incapace di far giocare bene la Juve (eppure vinse uno scudetto). 

Adesso ci ritroviamo alla fine del girone di andata con la Juve che non solo gioca un calcio orribile (il peggiore degli ultimi 10 anni) ma che addirittura ha 9 PUNTI IN MENO DELLO SCORSO ANNO. Guai a dare la Juve morta, ma il margine di errore adesso è zero, non solo da oggi in poi dovrà cercare di vincere ogni partita ma dovrà sperare nei passi falsi altrui (tutt'altro che scontati). 
Se tanto mi da tanto, Pirlo che fine dovrebbe fare?