E’ iniziata la Champions! Per un tifoso è sempre un momento magico della stagione. Adesso si può dire davvero che “il dado è tratto”. Ora si comincia a fare sul serio e si entra nel vivo dell’annata. L’estate sta lasciando spazio alle altre stagioni tipicamente calcistiche. La domanda che in molti si fanno in questo periodo è: chi vincerà la Coppa dalle Grandi Orecchie? Il pronostico è un must su cui dibattere e azzuffarsi bonariamente. “Trionferà il Psg!” dice Tizio. “Macché è l’anno del City” replica Caio. Che bellezza! In realtà, azzeccare una previsione è difficile come dipingere egualmente a Matisse. È praticamente impossibile e per fortuna è così. Altrimenti sai che noia! Si tenta la sorte e ci si diverte a dismisura nello svolgere tale gioco. Poi, nel fondo del cuore, un minimo si tifa per quella squadra perché l’orgoglio non ha la meglio sulla fede, ma sul resto sì. Allora lo juventino sosterrà sempre i bianconeri ma, se la Vecchia Signora dovesse uscire, nella delusione più totale, virerà su chi aveva ipotizzato. Lo stesso vale per qualsiasi altro appassionato a diversi colori. È una prassi. La si conosce ed è anche ciò che tiene maggiormente vivo l’interesse quando la società amata abbandona il cammino e non vi sono altre italiane da guf… pardon da tifare.

Innanzitutto, occorre ammettere che la Champions è un torneo praticamente non pronosticabile. E come si fa? È troppo aleatorio. Dipende da un momento di forma, da un errore arbitrale, da un legno colpito… Ci sono troppe variabili incalcolabili. Quantomeno è stata tolta la regola che viene definita: “il gol in trasferta vale doppio”. Era quella per cui, in caso di parità nel risultato matematico tra andata e ritorno, si qualificava la squadra che aveva realizzato il maggior numero di reti sul campo nemico. Non esiste più. Basta. Stop. Dimenticatela. Adesso il calcolo è prettamente aritmetico, perciò meno incline a subire eventi esterni. Poteva capitare, per esempio, che una compagine più forte, magari a causa della Dea Bendata, perdesse 1-0 la prima sfida in esterno. Nel secondo match, poi, segnava 2 marcature, ma un centro avversario era sufficiente a estrometterla. Capite bene che una semplice addizione, non contagiata da altre norme, rende il tutto più oggettivo. Il mio non è un giudizio di valore. Per questo attendo di provare l’esperienza. È semplicemente una fotografia della realtà. A quanto sostenuto si sommano le difficoltà degli ultimi 2 anni legate all’emergenza da covid. Nel 2019-2020 si è persino assistito alla Final Eigth in gara secca e senza pubblico. Nella scorsa stagione, invece, il calendario è stato regolare ma, nella prima parte, molto compresso e sempre senza gli spettatori. Si pensi ai vari travel ban e le partite disputate sui campi neutri. Speriamo che non si debbano affrontare ancora divieti di viaggio con relativi cambi di luogo dei match e che le persone possano proseguire a occupare gli impianti. È troppo bello che sia così. È vero, si assiste a qualche scena discutibile e discussa. Il riferimento è a quanto accaduto al “Ferraris” e all’episodio tacciato da alcuni di sessismo. Parte di una tifoseria ha rivolto un coro a una lavoratrice che stava tagliando il prato di Marassi. È chiaro che è stato di cattivo gusto, ma alcune polemiche paiono eccessive e strumentalizzate. Non intendo urtare alcuna sensibilità. Non ho notato intenti maschilisti o aggressivi. Mi è parsa una “sciocchezza”. Se così si può definire. Non voglio aggiungere altro per non fornirle troppo peso. Anzi, mi preoccupano molto di più situazioni legate alla condizione femminile come sta accadendo in Afghanistan o i femminicidi e la difficoltà di tali persone a trovare un’occupazione in particolare a causa della pandemia.

Non voglio sviare il tema. Mi concentro, quindi, sul pronostico. Avendo i gironi sorteggiati ed essendo già stata disputata una giornata di essi, provo a elaborarlo guardando proprio al singolo gruppo e a chi potrebbero essere le 2 qualificate. In mezzo a quelle, poi, si determinerà la compagine con maggiore potenzialità. Ripeto, è un gioco. Le possibilità di errare sono enormi, anzi quasi sicure. Sono certo che lo comprendiate.

Nel girone A ci sono Manchester City, Psg, Brugge e Lipsia. Dopo una giornata, la classifica le pone proprio nell’ordine citato e rispettivamente con 3,1,1 e zero punti. Direi che gli uomini di Guardiola, così come quelli Pochettino, siano gli assoluti favoriti. Non sarà un pareggio in Belgio a ingannarmi facendomi credere che la grandeur francese sia, in realtà, una babele. Transalpini e inglesi hanno una rosa troppo importante per non accedere agli ottavi di finale.

Nel gruppo B, ecco Liverpool con 3 lunghezze, Atletico Madrid e Porto con 1 e Milan a quota zero. Qui la situazione si complica notevolmente. È tutto più equilibrato. Direi, però, che i Reds e gli spagnoli abbiano le carte in regola per qualificarsi al prossimo turno. Mi scuseranno i rossoneri. So che sono una compagine in crescita esponenziale e, in futuro, potrebbero dire la loro anche in Europa, ma il valore delle rivali, assieme alla mancata abitudine di molti uomini a quei livelli, rischiano di essere un muro invalicabile. I lusitani sono sempre una mina vagante e, nella passata stagione, la Juve l’ha provato sulla pelle. Successivamente sono usciti a testa alta e contro il Chelsea campione in carica. Le avversarie dovranno, quindi, prestare enorme attenzione, ma penso che Klopp e Simeone non si lasceranno scappare il treno degli ottavi.

All’apparenza, anche il gruppo C sembrava molto equilibrato. La prima giornata, però, ha fornito una fotografia diversa. Ajax 3 punti, Dortmund 3, Besiktas 0, Sporting Lisbona 0. Gli olandesi hanno disintegrato i biancoverdi nella Capitale Portoghese. Un risultato che, se non ingannerà, pare lampante. A questo punto, lasciando aperta una strada ai turchi, che comunque sono rivale sempre difficile quando affrontata in trasferta, vedo tedeschi e lanceri come favoriti per il passaggio agli ottavi. Attenzione ad Haller. Gli olandesi sono costantemente stati fucina di enormi talenti e il bomber, 27enne, ha già realizzato un poker alla prima apparizione. Molto interessante.

Il girone D è quello di Real Madrid, 3 punti, Sheriff 3, Inter 0 e Shakthar 0. Anche qui il primo turno potrebbe essere risultato piuttosto esplicativo. I Blancos sono i super favoriti. La squadra di De Zerbi è la delusione. Sul tecnico bresciano vorrei fare una specifica. L’Italia ha perso un talento. È certo. Sassuolo, però, ha un ambiente particolare e una dirigenza straordinaria. Lavorare lì è più semplice e può essere ingannevole in ottica futura. Basti osservare quanto sta accadendo a Di Francesco. Per l’abruzzese, in realtà, l’illusione era stata anche romanista. Ciò detto, non credo che gli ucraini accederanno agli ottavi così come i moldavi che, con il risultato maturato l’altro giorno, potrebbero avere fatto un importante passo avanti in ottica terzo posto ed EL. Sono piuttosto convinto che l’Inter riuscirà a superare il gruppo.

Il girone E vede Bayern, 3 punti, Benfica 1, Dinamo Kiev 1 e Barcellona 0. I tedeschi dovrebbero vincere in carrozza. Visto il risultato netto ottenuto dai bavaresi in Catalogna e le attuali, immense difficoltà del club di Laporta, qualcuno potrebbe pensare che i portoghesi riusciranno a giungere secondi. Credo invece che, nonostante tutto, Busquets e compagni saranno tra le migliori sedici. Risulterà il canto del cigno? Una prova d’orgoglio fine a sé stessa? Non lo so, ma opto per una qualificazione.

Il gruppo F è composto da Young Boys che ha 3 punti. Seguono Atalanta e Villareal a 1 lunghezza. Chiude il Man United con 0. La vittoria casalinga degli svizzeri sugli inglesi ha complicato la vita a tutte le avversarie rendendo il cammino molto più equilibrato di quanto si potesse immaginare. Anche se il loro sintetico è scomodo per chiunque, non credo che gli elvetici avranno la forza di accedere agli ottavi. Le altre 3 sono compagini molto forti. I Red Devils non sbarcano alla fase finale di Champions da qualche annata. Immagino che CR7 non fallirà l’obiettivo. Gli spagnoli sono i campioni dell’EL in carica, ma la Dea ha qualcosa di più. La sfida dello “Stadio della Ceramica” ha mostrato una situazione parecchio bilanciata. Tuttavia, il risultato è stato chiaro. Alla fine, gli italiani hanno strappato un punto fondamentale.

Il girone G è un’altra immagine nitida dell’equilibrio. Salisburgo, Siviglia, Lille e Wolfsburg. Hanno tutte un punto. Chi passerà? Difficile come azzeccare i numeri al lotto anche se le combinazioni sono minori. Sono anni che gli austriaci cercano di raggiungere il target degli ottavi. Sarà la volta buona? Dubito. Vedo gli spagnoli avvantaggiati e mi sembra che i francesi possano chiudere al loro fianco.

Si termina con il gruppo H che è quello di Juventus, 3 punti, Chelsea 3, Zenit 0, Malmoe 0. Escluderei immediatamente gli svedesi. La prova interna contro i bianconeri è stata lampante. Non mi sembra abbiano alcuna chance. I russi lasciano il beneficio del dubbio e, per ulteriori informazioni, domandare ai Blues che, a “Standford Bridge”, hanno sudato le note sette camicie per batterli. La trasferta di San Pietroburgo non è mai una passeggiata né logisticamente, né come pubblico. Mi sento di affermare, tuttavia, che inglesi e italiani siano favoriti.

Ok, si sono stabiliti gli ottavi. E adesso? “E’ quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare” diceva qualcuno. Nel girone A ci sono Psg e Manchester City. Entrambe sono squadre molto forti e potenziali vincitrici. Credo che i parigini riusciranno a trovare la quadra perché non può essere altrimenti. Il valore è troppo elevato e la compagine è pure equilibrata. È chiaro che è una novità e necessita di tempo per essere sistemata. Restano 2 incognite. La prima si chiama Ligue 1. Disputare un torneo che non è formidabile, alla lunga può risultare deleterio in quanto non abitua alla battaglia. La seconda, invece, è Pochettino, l’allenatore. I Citizien sono molto forti e hanno già sfiorato il colpo grosso nella scorsa stagione. Non penso che Guardiola abbia imparato la lezione dell’umiltà. Nella finale, le sue invenzioni sono costate care alla compagine britannica. Ma lui è così. Prendere o lasciare. Non lo cambi. Tanto dà, altrettanto rischia di levare. Nel girone B, invece, ecco Liverpool e Atletico. I Reds mi affascinano. Dopo aver vinto la Premier 2019-2020 si sono concessi una specie di anno sabbatico e, ora, paiono tornare sulla cresta dell’onda. Il problema è che quello di Klopp sembra un progetto un po’ provato e stancato dalle glorie passate. I Colchoneros, invece, non muoiono mai e hanno Luis Suarez. Vengono dalla vittoria nella Liga e al motore hanno aggiunto De Paul oltre al rientrato Griezmann che, nel suo habitat naturale, può fare molto bene. Attenzione! Il gruppo C presenta Ajax e Dortmund. Non credo vi siano grandi margini di manovra. Detto dell’exploit di Heller, i lanceri non sono devastanti. Vedono in rosa qualche eroe del 2018-2019 come mister Ten Hag, Blind, Tagliafico e Tadic. Il rinnovamento c’è stato, ma non sembra all’altezza della concorrenza. I tedeschi fanno sempre la loro buona figura. L’allenatore è cambiato. Attorno a Rose c’è grande curiosità. Halaand è rimasto e non è poca cosa. Sono presenti giocatori esperti come Hummels, Witsel e Reus, ma centrare il trionfo è quasi impossibile. Ecco, poi, Real Madrid e Inter. Signori, i Galacticos non muoiono mai e la partita contro i nerazzurri è la loro foto. Fate uno screenshot! È difficile che si fermino prima della fine, o quasi. Ancelotti sa come si fa. La difesa ha perso Varane e Sergio Ramos, ma è arrivato Alaba e il centrocampo è rimasto lo stesso micidiale di sempre: Modric, Kroos, Casemiro. Bolliti? Mah… Se fossero un tantino stanchi, ecco la freschezza di Vinicius o Rodrygo. Non si dimentichi, poi, Lucas Vazquez che c’è sempre. A questi si aggiunge la perla rara: Karim Benzema ed è tornato pure Bale. La Beneamata è forte ma, per vincere la Champions, potrebbe essere necessario di più. È una delle schegge impazzite. Non mi stupirei se giungesse fino in fondo.

Il Bayern Monaco è molto forte. Occorrerà capire come si adatterà Nagelsmann che sta guidando tanti coetanei più vincenti di lui. Per ora è andata bene. Il rispetto teutonico di ruoli e posizioni dovrebbe coadiuvarlo. I tedeschi devono essere nella rosa dei papabili, ma non penso sia l’anno buono. Il Barca, invece, vive uno psicodramma. I giocatori ci sarebbero anche perché Ter Stegen, Pique, Jordi Alba, Busquets e De Jong vestono ancora quella maglia. A loro si sono aggiunti Depay e Aguero. Non esattamente due bidoni. Il problema, però, è esterno al campo ed è troppo forte. A ciò si aggiungono le difficoltà di Koeman. Lo United di Varane, Pogba e Ronaldo fa paura, ma non abbastanza. Solskjaer diventa un allenatore sempre più capace ma, per completare l’opera a livello internazionale, potrebbe mancare ancora un po’ di tempo. La sconfitta nella finale di EL della trascorsa stagione contro il Villareal, sulla carta meno abile, lo dimostra. L’Atalanta è forte. Poco da aggiungere. Credo sia anche cresciuta rispetto al passato, ma la serie A… Siamo in fase ascendente, basti vedere l’Europeo. Tuttavia, per i sogni di gloria internazionali, forse è presto. Stiamo lavorando per voi! Il Lille ha trionfato nella scorsa Ligue 1, ma non voglio rubare troppo tempo al lettore. Né loro, né il Siviglia ambiranno al successo finale. Restano Juventus e Chelsea. Per i bianconeri valga il discorso fatto relativamente alla Dea e si aggiungano i tempi necessari per l’amalgama della squadra che non pare comunque avere una rosa all’altezza della vittoria in Champions. I Blues sono i campioni in carica e si sono rinforzati con Lukaku. Tuchel è un allenatore fantastico. Il bis, però, riesce solo agli eletti della Coppa. Per esempio, il Real che, scherzo del destino, voleva fare la Superlega.

E quindi? Beh, tutto sommato, credo di dover compiere un’ulteriore scrematura. Guarderei, quindi, al girone A e alla Liga. Psg, Manchester City, Real Madrid e Atletico. I campioni d’Europa potrebbero arrivare proprio da lì. Non sto parlando delle squadre più forti del Continente perché a esse dovrei aggiungere il Chelsea del regista migliore al mondo, Jorginho. Sto trattando delle potenziali aspiranti al trono in quanto vedo realmente difficoltoso un bis degli inglesi. A questo punto, sosterrei la candidatura del Paris. Lo so! Sono un testone. Nonostante Brugge e le ampie lacune mostrate, non mollo. La rosa è davvero troppo forte per non centrare l’obiettivo. Oh, ragazzi… Se non lo dovessero raggiungere, la Coppa sarebbe realmente stregata per certe realtà! A quel punto, confido in Carletto.