C'è chi paga cinquanta milioni qualsiasi campione leggermente affermato, c'è chi compra a poco e vende a molto. E' il caso di questa sera.
I commenti del giorno dopo vertono sul Deus ex machinaSi pensa subito all'acquisto di Vlahovic, il cui onorario si sommerebbe ai già pesanti emolumenti sul groppone della Juve.
Ecco: la Fiorentina ci sa fare. Bisogna fare un elenco dei campioni che ha formato e rivenduto a cento volte il valore iniziale? Ciò indica due possibilità: una, che l'attuale staff  bianconero sia legato a "offerte che non possono rifiutare" e sia costretto ad acquistare taluni giocatori; due, che si auspichi il trapianto dello staff tecnico viola nell'organigramma bianconero. Verrebbero risparmiati e utilizzati meglio tanti soldi.

Altra caratteristica notevole della serata di Londra è la conferma che il gioco di Allegri è bello quando riflette l'insegnamento del maestro Galeone: arioso, grandi aperture e penetrazione sulle fasce. Non tutti te lo permettono, però. Nel calcio qualcosa prevale.
Stasera i fiorettisti della Juve vengono ridotti a mal partito dalle veloci scimitarre dei Blu. Qualcosa di simile alla finale con il Barcellona del 2015. I fluidificanti esausti lasciavano aperti varchi invitanti per le ali che, magari, trovavano  a centro area un Rakitic a distanza di sicurezza dai difensori avversari.
Oggi sta succedendo lo stesso. Con l'aggravante presunta, e causata dalla differenza di organico col 2015 che rappresentava il punto più vicino al primato europeo della Juve dal 1996, di un gioco difensivista, che fa storcere la bocca a più di un critico il quale magari, per le squadre italiane, torna a chiamare le moderne "ripartenze" con il vecchio nome di "contropiede".
C'è molto materiale da rivedere in casa bianconera, almeno per non far gridare ai soliti scribacchini alla "squadra superiore" che dovrebbe essere il Chelsea: gli stessi, forse, che rimasero delusi in finale di Europeo nel constatare che la Nazionale Inglese non era proprio quell'Invencible Armada che pensavano.
Suggerisco alla Juventus di guardare, più che alle altezze vertiginose viola, rischiose per le casse, al vivaio: Soulè più che Vlahovic o il rinnovo di Dybala. Magari la dirigenza potrebbe anche andarsene: non credo che una squadra con un simile blasone possa dipendere dal singolo, seppur bravo. Se se ne è andato Ronaldo, se ne possono andare in tanti, seppur a scadenza di contratto.